Una società pubblica CAS-ANAS per gestire le autostrade della Sicilia. Un modo elegante per caricare sulla Regione – cioè sui Siciliani – costi che, fino ad oggi, sono stati sostenuti in parte dallo Stato. Pagheranno comunque i Siciliani: o con i pedaggi (per ora smentiti da Crocetta), o con fondi regionali. La storia dei pedaggi è servita solo a sviare l’attenzione dell’opinione pubblica. La vera notizia è che ci vogliono fare pagare tutti i costi delle autostrade (e forse anche i costi delle strade a scorrimento veloce)
Una legge regionale approvata ai tempi della presidenza di Angelo Capodicasa alla Regione prevedeva che il Consorzio Autostradale Siciliano (CAS) avrebbe dovuto essere privatizzato. Eravamo nel 2000. Sono passati 16 anni e, ovviamente, nessuno ha fatto niente.
A questo punto a qualcuno è venuta un’idea geniale. Al diavolo la privatizzazione, ci inventiamo una società interamente pubblica tra CAS e ANAS, che si caricherà tutte le spese di manutenzione, adeguamento e rifacimento delle autostrade siciliane e, chissà, magari anche delle strade a scorrimento veloce della nostra Isola fino ad oggi gestite dall’ANAS.
Così lo Stato si scarica dei costi relativi, accollandoli alla nuova società, che, dopo il primo anno, ovviamente, non verrà più finanziata per la parte relativa alla quota statale e la Regione sarà costretta ad accollarsi l’intera spesa.
Così i costi dell’autostrada Palermo-Catania – che fino ad oggi è stata gestita, male, dall’ANAS – verranno rifilati alla Regione. Lo stesso discorso per l’altra autostrada gestita fino ad oggi dall’ANAS: la Palermo-Trapani-Mazara del Vallo.
La nuova società pubblica CAS-ANS gestirebbe, naturalmente, le autostrade fino ad oggi gestite dal CAS: la Palermo-Messina, la Messina-Catania e i tratti aperti della Siracusa-Gela.
Il nostro dubbio – come già accennato – è che anche i costi della manutenzione delle strade a scorrimento veloce della Sicilia, oggi gestite dall’ANAS, passino in capo alla Regione. Lo stesso discorso per i costi dell completamento della Siracusa-Gela e dell’ipotetica chiusura del periplo autostradale dell’Isola Gela-Mazara del Vallo.
Storia vecchia. Il Governo della Regione, e segnatamente l’assessore alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, se vogliono rimanere ai propri posti si ciucciano il piano, anzi se lo intestano e si inventano uno specchietto per le allodole per depistare l’attenzione del popolo bue, l’opinione pubblica: il pagamento del pedaggio su tutta la rete autostradale.
Così tutti gli scemi si gettano su questa notizia e nessuno si interroga sul contenuto e il merito dell’operazione di ‘fusione’, ovvero sulla creazione di una società pubblica CAS-ANAS.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’assessore Pistorio smentiscono la storia del pedaggio e intanto la notizia della società pubblica CAS-ANAS è passata “senza troppi disturbi”…
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On base allo Statuto e telative norme di attuazione strade statali e ferrovie appartengono al demanio dello Stato. La Croce (tta) dei Siciliani sta caricando ai Siciliani il loro costo. E sono reti insufficienti e disastrate.
Una beffa.
In base allo Statuto e telative norme di attuazione strade statali e ferrovie appartengono al demanio dello Stato. La Croce (tta) dei Siciliani sta caricando ai Siciliani il loro costo. E sono reti insufficienti e disastrate.
Una beffa.
e mi sembra giusto
basta che autostrade, superstrade e strade regionali o provinciali siano in ottime condizioni
Coi soldi della Regione dovremmo completare epotenziare la rete stradale del demanio statale che lo Stato ha trascurato?
Ma ha mai percorso la Palermo Sciacca,priva di manutenzione e coi limiti di velocità a 50 h?
O i viadotti Castelvetrano Sciacca con vecchi gard rail e 50 km di vel max per sicurezza?
Sono trasferimenti degli oneri di gestione non della proprieta'.
Se intende prendere atto che lo Stato è inerte allora concordo con lei. Ma se, già il CAS è in passivo crede che le risorse della Regione saranno sufficienti?