La verità sui conti pubblici: Regione siciliana, Comuni ed ex Province sono in default

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I governanti della nostra sempre più disastrata Isola annunciano l’arrivo di mirabolanti fondi da Roma. E fondi che la Regione starebbe erogando ai Comuni. Tutte balle. La Regione non può più pagare. Idem le ex Province. Mentre in ogni Comune siciliano è arrivato un nuovo ‘buco’ che ha fatto saltare tutti i conti: l’impossibilità, sancita da Roma, di utilizzare un fondo di 165 milioni di Euro per pagare le rate dei mutui. Si tratta di un ‘buco’ di circa 500 mila Euro per ogni 10 mila abitanti. La ‘scomparsa’ di circa 10 mila precari dei Comuni

Prosegue, senza sosta, la disinformazione sui conti economici della Regione siciliana e dei Comuni. La prima è ormai tecnicamente in default, i secondi pure. Ma si continua a favoleggiare di soldi che arriveranno da Roma e che risolveranno tutti i problemi. Vediamo di illustrare come stanno le cose.

La prima notizia – che viene tenuta ‘bassa’, ma che a nostro modesto avviso è gravissima – è che i Comuni siciliani non potranno più iscrivere nei propri Bilanci la quota di fondi che, fino ad oggi, è stata utilizzata per pagare le rate dei mutui.

Questa notizia è devastante. E, con tutta la buona volontà, non riusciamo a capire perché i sindaci – tutti i sindaci dei Comuni siciliani – non l’abbiano ancora comunicata ai cittadini.

Per essere ancora più chiari, si tratta di un fondo pari a 165 milioni di Euro all’anno. Questi fondi i Comuni li hanno sempre utilizzati, come già accennato, per pagare le rate di mutui. Ora non lo potranno fare più. Così ha deciso il Governo nazionale.

Sapete cosa significa questo?

Che per ogni 10 mila abitanti ogni Comune avrà – a partire da quest’anno – un ‘buco’ finanziario di circa 500 mila Euro.

Un Comune di circa 40 mila abitanti – per esempio Sciacca – avrà un ‘buco’ finanziario di 2 milioni di Euro.

Un Comune come Palermo – che ‘viaggia’ su 700 mila abitanti – avrà un ‘buco’ di oltre 40 milioni di Euro, a prescindere dai ‘buchi’ precedenti.

Scenario quasi uguale al Comune di Catania. Un po’ meno per il Comune di Messina.

Si tratta di tre Comuni – Palermo, Catania e Messina – attualmente senza Bilancio di previsione 2016 – che non potranno redigere i Bilanci di previsione 2016 nei termini di legge.

Non saranno i soli. Sono oltre 340 i Comuni siciliani senza Bilanci preventivi 2016. Tutti commissariarti dalla Regione. Commissariamenti inutili, perché con questo ‘buco’ provocato dalla scomparsa dei fondi per pagare le rate dei mutui i Bilanci comunali non si potranno redigere.

E i 40-45 Comuni siciliani che hanno approvato i Bilanci preventivi 2016? Li dovranno riapprovare, perché hanno inserito, per il pagamento delle rate dei mutui, fondi che non possono essere utilizzati per tale finalità.

Ne consegue, sul piano della logica contabile, che tutti i Comuni siciliani sono senza Bilanci preventivi 2016. E che non li potranno approvare, almeno nei termini di legge.

Per completezza d’informazione, ricordiamo che la Regione, per l’anno in corso, dovrebbe erogare ai Comuni il Fondo per le Autonomie locali, pari a 330 milioni di Euro (che dovrà essere decurtato del 9%).

Allo Stato attuale – e siamo ad Ferragosto – la Regione non ha ancora erogato un solo Euro ai Comuni a valere sul Fondo per le Autonomia locali 2016.

Andiamo alla bufala dei 170 milioni di Euro che sarebbero stati stanziati per i Comuni.

Cominciamo col dire che si tratta di fondi destinati al pagamento dei precari degli enti locali. Precari che, fino a qualche mese fa, erano 24 mila circa e che, adesso – il censimento è di qualche giorno fa – sono diventati 13 mila e 800.

Dove sono finiti gli altri 10 mila?

Tre ipotesi: a) sono andati in pensione;

b) sono stati stabilizzati;

c) non sono mai esistiti (negli anni passati sono stati pagati lo stesso?).

Per pagare questo personale occorrono 180 milioni di Euro all’anno. Lo stanziamento annunciato è pari a 170 milioni di Euro. Già mancherebbero 10 milioni di Euro.

Domanda: quando arriveranno ‘sti soldi? Risposta: non si sa.

Quindi non sono soldi stanziati e già nelle ‘casse’ dei Comuni: sono soldi che la Regione deve ancora erogare ai Comuni.

La differenza è sostanziale. L’ultimo annuncio di fondi regionali ‘pronti’ per essere erogati dalla Regione ai Comuni risale alla Primavera del 2014. Quando la Regione annunciò che erano ‘disponibili’ i fondi per pagare i precari dei Comuni nel 2015.

Oggi scopriamo che la Regione non ha ancora erogato ai Comuni 80 milioni di Euro di fondi per i precari relativi al 2015!

Domanda logico-contabile: se la Regione siciliana non ha ancora erogato ai Comuni della nostra Isola 80 milioni di Euro di Fondo per i precari 2015, perché mai dovrebbe erogare, entro quest’anno, i 170 milioni di Euro del Fondo per il precariato 2016?

E’ chiaro a no che questi signori del Governo regionale raccontano solo balle? E’ chiaro o no che l’assessore Baccei sta facendo solo il gioco delle tre carte?

Volete la prova provata che noi stiamo dicendo il vero e che il Governo regionale si limita ad annunci in buona parte destituiti di fondamento? Eccola.

Mezza Regione è senza soldi. Quanti sono i dipendenti di enti e società regionali che non vengono pagati? Quante sono le istituzioni culturali che non vedono soldi dall’Amministrazione regionale da almeno due anni?

Le ex Province sono senza soldi. Non stanno pagando i 6 mila e 500 dipendenti.

Tutti i Comuni siciliani sono senza bilanci di previsione 2016. E non riusciranno ad approvarli. E, già da tempo, non erogano alcuni servizi.

Ultima ‘chicca’. Lo volete sapere cosa sta facendo la stessa Amministrazione regionale che dice di avere pronti i 170 milioni di Euro per pagare i precari nel 2016? Sta arraffando – la parola è questa, non ne troviamo un’altra più calzante – le royalty petrolifere ai Comuni siciliani che ne hanno diritto per pagare i precari!

Altro che 170 milioni di Euro pronti…

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