Ad alcuni osservatori la fretta con la quale il PD e il centrosinistra vogliono approvare all’Ars la ‘riforma’ delle legge elettorale nei Comuni sembra fuori luogo, quasi un capriccio. In realtà, i motivi sono molto seri. Se i renziani dovessero perdere il controllo dei Comuni siciliani crollerebbe tutto il sistema di potere grazie al quale, oggi, controllano affari enormi. Dall’arrivo del grano estero pieno di aflatossine all’ortofrutta africana che ammazza l’agricoltura siciliana. Fino al grande affare dei migranti imperniato, in Sicilia, sullo sfruttamento dei Comuni e della sanità siciliana
Tra incendi, immondizia nelle strade, riaperture di discariche inquinanti (come potete leggere qui), lo Stato che ruba le risorse finanziarie alla nostra Regione (come potete leggere qui), migliaia e migliaia di giovani siciliani che hanno effettuato i tirocini formativi e che ancora non sono stati pagati (come potete leggere qui), i prodotti alimentari avvelenati che arrivano nei porti della Sicilia (come potete leggere qui), insomma tra mille problemi non risolti che stanno mandando a fondo la nostra Isola, 5 milioni di Siciliani scoprono che in questo Agosto l’unico problema da risolvere è la legge elettorale per i Comuni.
Attenzione: per l’Assemblea regionale siciliana il problema non è erogare ai Comuni i fondi per farli andare avanti (ad Agosto la Regione non ha ancora erogato ai Comuni i 300 milioni di Euro circa del Fondo per le Autonomie locali 2016 e deve ancora erogare 120 milioni di Euro di fondo per il precariato a valere sul 2015!), ma approvare una nuova legge elettorale per provare a impedire ai grillini di vincere le future elezioni comunali.
Quella di PD e Forza Italia, a molti osservatori, sembra una follia. Invece i dirigenti siciliani di questi partiti – soprattutto con riferimento al Partito Democratico – non sono affatto folli. Ora proveremo a illustrare il perché.
I deputati del Movimento 5 Stelle di Sala d’Ercole, ieri, hanno diramato un comunicato che, con rispetto parlando, non coglie il vero senso politico che sta dietro la necessità impellente dei vecchi partiti siciliani di approvare a tamburo battente la nuova legge elettorale per i Comuni della nostra Isola. Scrivono i grillini:
“La priorità della Sicilia per i partiti? Nessun dubbio: la legge elettorale, di cui nessuno sente l’esigenza. Gli interessi reali dei siciliani? Possono aspettare. Si sono superati i limiti della decenza”.
“Il M5S all’Ars condanna con forza la decisione assunta in conferenza dei capigruppo di varare in fretta e furia la legge elettorale, una tematica – dicono i deputati M5S – che non è certamente ai primi posti degli interessi dei cittadini, che sono circondati dall’immondizia, alla prese con occupazioni precarie o inesistenti, con una sanità al collasso”.
“Tra l’altro – sottolinea la capogruppo Angela Foti – il testo uscito dalla commissione è praticamente da buttare nel cestino, come gli abboccamenti nei corridoi del ‘Palazzo’ lasciano presagire. La vecchia legge elettorale andava solo ritoccata, non stravolta. Quella attuale è veramente penosa. Faremo di tutto per mandarla in commissione o per bocciarla in Aula”.
La capogruppo grillina ha anche attaccato in aula l’accordo della Regione con cui la Sicilia ha rinunciato ai contenziosi con lo Stato, sul quale è arrivato il sì definitivo da Roma (argomento che potete leggere qui).
Dal tenore del comunicato dei sembrerebbe che i ‘capi’ dei vecchi partiti politici siciliani stiano perdendo tempo. ma non è così. Anzi, è l’esatto contrario.
Oggi il PD e, in generale, il centrosinistra controlla la stragrande maggioranza dei Comuni siciliani. Senza il controllo dei Comuni da parte di queste forze politiche di maggioranza, il sistema di potere renziano in Sicilia sarebbe già crollato con conseguenze devastanti per il Governo di Rosario Crocetta e per lo stesso Governo nazionale.
E’ proprio grazie al rapporto con il PD e, in generale, con i Governi nazionale e regionale che la stragrande maggioranza dei sindaci siciliani ha accettato, di fatto, di far arrivare i Comuni ad Agosto senza avere ricevuto – come già accennato – un solo Euro dalla Regione.
Qualche giorno fa il Senato ha approvato la legge sugli enti locali con dentro il ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta. In cambio di incredibili penalizzazioni inflitte a 5 milioni di Siciliani (che potete approfondire qui) dovrebbero arrivare 500 milioni di Euro. Ma come ha più volte ribadito il vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta, questi soldi non saranno disponibili quest’anno, ma il prossimo anno.
Di fatto, i Comuni siciliani, quest’anno, dovranno fare di necessità virtù. Al massimo, dovranno torchiare i cittadini con nuovi balzelli. Pensate veramente che se il PD e il centrosinistra (e, in generale, i vecchi partiti) non controllassero quasi tutti i Comuni tutto questo potrebbe avvenire?
L’ANCI Sicilia – che è l’Associazione dei Comuni della nostra Isola – ha organizzato una mezza manifestazione a Palermo, giusto per non sembrare quella che è: e cioè un’Associazione appiattita sul Governo Crocetta e, soprattutto, sul Governo Renzi. Non a caso, il presidente dell’ANCI Sicilia, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sta provvedendo a seguire pedissequamente le indicazioni renziane: far pagare ai cittadini i tagli dei governi in stile Grecia.
Nasce da questa opzione renziana, fatta propria dall’Amministrazione comunale di Palermo, la riproposizione della ZTL (Zona a Traffico Limitato) da parte del sindaco Orlando: ZTL che è stata già ‘bocciata’ da TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) e CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa), ma che il primo cittadino deve riproporre per salvare tutto l’apparato clientelare della propria gestione. E per consentire allo stesso centrosinistra di vincere le elezioni del prossimo anno.
Orlando, come già ricordato, è il presidente dell’ANCI Sicilia. Il balzello che si sta inventando per ‘spremere’ i cittadini di Palermo deve essere un esempio per gli altri sindaci siciliani. Il messaggio (renziano) è chiarissimo:
debbono essere i cittadini, con nuove tasse, a pagare i tagli che il Governo Renzi ha appioppato alla Sicilia.
Pensate un attimo cosa succederebbe se i sindaci siciliani, invece di difendere gli interessi del Governo Renzi, decidessero di difendere gli interessi dei cittadini. Ci sarebbero manifestazioni e scioperi in tutta la Sicilia. Con il Governo Renzi e il Governo Crocetta che sarebbero costretti, nel giro di qualche giorno, ad erogare ai Comuni i fondi per pagare il personale, i fondi per pagare i personale precario e i fondi per erogare i servizi che i Comuni non erogano più.
Lo stesso discorso vale per gli agricoltori. L’attuale Governo regionale, con una banale scusa, ha sbaraccato l’ARSEA, cioè l’Agenzia regionale che effettuava i pagamenti agli agricoltori siciliani. Una scelta scellerata, che il Governo siciliano ha adottato per due motivi. Primo: per ritardare i pagamenti agli agricoltori su richiesta del Governo nazionale (che così ha fatto ‘cassa’ per gli agricoltori del resto d’Italia, che invece ricevono i pagamenti in tempi celeri). Secondo: per fare ‘ingrassare’ i patronati che lucrano su tale attività.
Domanda: se i sindaci dei Comuni a vocazione agricola si fossero opposti a questa opzione ‘ascara’ che ha solo penalizzato gli agricoltori siciliani cosa sarebbe successo? Semplice: che l’ARSEA sarebbe ancora operativa e gli agricoltori siciliani non sarebbero stati penalizzati.
Ancora. Di fatto, i miliardi di Euro dei Piani di Sviluppo Rurale (fondi europei) destinati alla Sicilia, a parte alcuni pagamenti diretti, non servono per rilanciare l’agricoltura, ma vengono utilizzati dal sistema politico per ‘ungere’ il sistema delle clientele.
In Sicilia lo sanno tutti che la storia dei ‘giovani agricoltori’ è una balla e che l’agricoltura biologica, nella grande maggioranza dei casi, è un a presa in giro. Lo sanno tutti che il grano che arriva con le navi è spesso pieno di aflatossine (sostanze che non sono proprio un toccasana per la salute umana…). Lo sanno tutti che i prodotti agricoli che arrivano dal Nord Africa sono immangiabili e, spesso, pieni di pesticidi che nel nostro Paese sono stati banditi, perché tossici, alla fine degli anni ’60 del secolo passato.
Ve l’immaginate che cosa succederebbe se i sindaci dei Comuni agricoli siciliani si dovessero riunire per lanciare il seguente messaggio alla politica: d’ora in poi non vigliamo più navi cariche di grano con aflatossine, non vogliamo più olio d’oliva tunisino, non vogliamo più ortofrutta del Nord Africa che ci avvelena e distrugge le nostre produzioni, perché le rende antieconomiche, visto che l’ortofrutta africana si vende a prezzi quattro volte inferiori ai prodotti siciliani?
Ve lo diciamo noi cosa succederebbe: un 48! Con i Governi nazionale e regionale che sarebbero costretti a bloccare le mafie che oggi controllano l’arrivo nella nostra Isola di queste schifezze.
Vogliamo parlare del grande affare degli immigrati? Solo ora il Governo Renzi si accorge che dietro c’è la grande criminalità organizzata. La scoperta dell’acqua calda. E’ pensabile che la grande criminalità organizzata veda passare un affare del genere senza ‘bagnare il becco’?
Questo sistema affaristico – che fino ad oggi ha avuto il baricentro proprio in Sicilia (dove sbarca il 90 per cento dei migranti) – è imperniato su alcuni Comuni siciliani. Chi gestisce tale affare utilizza a costo zero i Comuni (per un certo periodo il Comune di Augusta aveva distaccato proprio personale che si dedicava ai migranti e veniva pagato in regime di straordinario!) e le strutture sanitarie regionali.
Il signor Renzi e il signor Crocetta i costi logistici e l’assistenza ai migranti la fanno pagare ai Comuni e al sistema sanitario siciliano. Le visite vengono effettuate dai medici delle Aziende sanitarie Provinciali (ASP). I ricoveri dei migranti vengono effettuati negli ospedali siciliani.
Già da qualche anno l’Unione Europea eroga all’Italia fondi per la gestione dei migranti. Ma questi fondi finiscono nelle capienti ‘casse’ delle cooperative che gestiscono i disgraziati che arrivano dal mare, non certo ai Comuni siciliani (e nemmeno alle ASP e alle Aziende ospedaliere siciliane che dovrebbero almeno ricevere i fondi per l’assistenza prestata ai migranti: invece in questi casi – e solo per questi casi! – i DRG non vengono calcolati: pagano i Siciliani e basta!).
Ve l’immaginate cosa succederebbe se l’ANCI siciliana imponesse al Governo nazionale di erogare ai Comuni dell’Isola dove avvengono gli sbarchi una quota dei fondi europei destinati agli immigrati?
Discorso semplice: debbono sbarcare migranti nei Comuni di Augusta, di Pozzallo, di Porto Empedocle, di Palermo, di Catania e via continuando? Bene. 50 Euro al Comune per ogni immigrato che sbarca (non vi impressionate per la cifra: i soldi ci sono, tanti soldi che oggi arricchiscono solo i titolari dei centri di accoglienza), più una quota di fondi alle ASP di riferimento per le visite nei porti, più il costo dei DRG per gli immigrati appena sbarcati che vengono ricoverati negli ospedali siciliani.
Non si tratterebbe – lo ribadiamo – di fondi nazionali, ma di fondi europei oggi erogati al nostro Paese.
Ma una richiesta del genere non può arrivare da un’ANCI siciliana controllata da Leoluca Orlando e dal PD: deve arrivare, dovrà arrivare dai Comuni amministrati da sindaci realmente liberi e al servizio dei propri cittadini e non da sindaci che tutelano gli interessi del Governo renzi e del sistema di potere renziano.
Questi sono i motivi per i quali il PD siciliano – su input del Governo Renzi – vuole subito la nuova legge elettorale per i Comuni. Perché se il PD e il centrosinistra dovessero perdere il controllo dei Comuni siciliani crollerebbe tutto il castello ascaro che ancora oggi è in piedi, dal grande affare dei migranti al controllo dell’agricoltura e via continuando.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal