Una interrogazione del deputato PD (e che fu?) chiede a Crocetta se sia consapevole del rischio a cui ci sta sottoponendo il Governo nazionale concedendo la base in provincia di Catania per i bombardamenti in Libia. Interviene anche Coltraro (SD)
Toh, guarda chi si rivede! Qualche deputato regionale che si preoccupa delle sorti della Sicilia. Cosa rarissima. Ma il tema è davvero di quelli pericolosi. Parliamo della concessione della base di Sigonella alle forze della NATO che stanno bombardando la Libia.
L’Italia, come sappiamo, sta anche valutando l’ipotesi di intervenire direttamente. Cosa che, non sfugge a chi ragiona un poco, porrebbe il nostro Paese tra i target principali del terrorismo, alla pari di USA, Francia e Gran Bretagna che già in Siria bombardano a tempesta da un bel po’ e che ora hanno deciso di fare lo stesso in Libia.
Intanto, però, anche se l’Italia non manda i propri aerei, mettendo a disposizione le basi, di fatto partecipa lo stesso. Solo che a rischiare è la Sicilia.
Cosa di cui si mostrano consapevole anche un esponente del PD , partito che, bontà sua, non esita a svendere la Sicilia (vedi l’ultimo accordo Stato-regione) per compiacere il Governo nazionale. Parliamo di Giovanni Panepinto che ha presentato una interrogazione rivolta al Governo regionale:
“Considerata la gravità dei conflitti militari e gli episodi terroristici in atto in tutta l’area del Mediterraneo – dice Giovanni Panepinto – ci chiediamo se il presidente Crocetta sia stato interpellato dal ministero della Difesa e se sia stato informato in merito ai rischi ed ai pericoli di eventuali rappresaglie a cui potrebbe essere sottoposta la Sicilia: penso ad esempio all’isola di Lampedusa, la più vicina alle coste libiche. E’ grave che decisioni di questo tipo, che coinvolgono direttamente il nostro territorio e la popolazione siciliana, si apprendano dai giornali”.
Sul caso interviene anche Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia Democratica: “Che il governo nazionale valuti oltremisura l’utilizzo della base di Sigonella per gli interventi militari in Libia, specie ricordando che l’Italia non ha una propria politica estera ed è succube di scelte di altri, tra cui quelle degli americani, che continuano a sfruttare il nostro paese senza che la Sicilia ne abbia alcun beneficio. Ora addirittura mettendo anche a rischio la nostra sicurezza. Roma non può decidere in autonomia sulla pelle dei siciliani”.
E ci volevano le bombe per fare loro ricordare che debbono occuparsi di Sicilia? Sì.