Il premio di maggioranza per i Consigli comunali verrà assegnato solo alle coalizioni che raggiungeranno il 40% dei consensi. Se ciò non si verificherà ci sarà l’ingovernabilità dei Comuni. Il disegno di legge – esitato dalla Commissione Affari istituzionali dell’Ars – dovrà essere approvato da Sala d’Ercole. La norma sembra fatta apposta per penalizzare i grillini. Aleggia un dubbio: non è che l’accordo di oggi è prodromico al candidato unico di Partito Democratico e belusconiani alle elezioni regionali del prossimo anno?
Niente più ballottaggi nei Comuni siciliani. Fino ad oggi, nei Comuni dell’Isola con un numero di abitanti superiore a 15 mila unità, quando al primo turno uno dei candidati a sindaco non raggiungeva il 50 per cento più uno dei consensi, si andava al secondo turno – cioè al ballottaggio – tra i primi due candidati. Ma oggi la prima commissione dell’Ars (Affari istituzionali), ha deciso che d’ora in poi tutti i sindaci della Sicilia verranno eletti al primo turno: chi prenderà più voti diventerà sindaco.
Di fatto, è la stessa legge che regola l’elezione del presidente della Regione siciliana, dove non è previsto il ballottaggio, ma vince chi prende più voti al primo turno.
Hanno votato a favore dell’abolizione del ballottaggio il centrodestra e il centrosinistra (anche se non sono mancate defezioni). Contrari i deputati del Movimento 5 Stelle. Ed è anche logico: l’abolizione del ballottaggio è stata ‘confezionata’ contro di loro.
Il voto di oggi nella prima commissione legislativa – che dovrà essere confermato da Sala d’Ercole, non si sa ancora se tra qualche giorno o a Settembre – sancisce l’alleanza tra centrodestra e centrosinistra in chiave antigrillina. In particolare, è un ‘Patto’ politico tra PD e Forza Italia. Il tentativo, in verità un po’ goffo, di opporsi all’avanzata dei grillini.
Il voto di oggi è una chiama manifestazione di debolezza politica da parte di PD e Forza Italia. Un ‘Patto’ che, forse, nasce per evitare che in Sicilia si verifichi quello che si è verificato a Torino, dove al ballottaggio la gran parte degli elettori ha votato in favore del Movimento 5 Stelle per penalizzare i vecchi partiti, PD in testa.
L’accordo tra PD e Forza Italia sulla legge elettorale per i Comuni siciliani ha varie sfaccettature. La più importante è la codificazione dell’ingovernabilità nei Comuni pur di fermare il Movimento 5 Stelle. Il riferimento è ai Comuni dove non verrà assegnato il premio di maggioranza.
Il disegno di legge, così com’è stato approvato dalla Commissione Affari istituzionali del Parlamento siciliano, infatti, prevede che il premio di maggioranza venga assegnato alla coalizione che raggiunge il 40% dei voti nelle elezioni per il Consiglio comunale. E questa già è una prima penalizzazione per i grillini che vanno sempre da soli.
Se nessuna coalizione, nelle elezioni per il Consiglio comunale, dovesse raggiungere il 40% dei consensi, i seggi verrebbero ripartiti in ragione proporzionale ai voti ottenuti. Codificando, di fatto, l’ingovernabilità dei Comuni nei quali non verrà assegnato il premio di maggioranza.
Questo disegno di legge – che Sala d’Ercole dovrebbe trasformare in legge – sembra ‘cucito’ addosso ai grillini. Un sindaco del PD o di Forza Italia che non dovesse raggiungere il 40% dei consensi in Consiglio comunale non avrebbe problemi, visto l’accordo politico strisciante tra questi due partiti ( anche se in politica, soprattutto negli enti locali, nulla è mai scontato).
Diverso il discorso per un sindaco grillino che non raggiungerebbe il 40% in Consiglio comunale: avrebbe contro PD e Forza Italia, ovvero centrodestra e centrosinistra. Con la spada di Damocle della mozione di sfiducia.
Questo disegno di legge sembra comunque un azzardo, perché gli elettori siciliani – che non sono stupidi – potrebbero mangiarsi la foglia e votare per penalizzare PD e Forza Italia. Favorendo il Movimento 5 Stelle.
Non mancano le reazioni. Dura quella dei deputati del Movimento 5 Stelle dell’Ars:
“Un colpo mortale alla democrazia. La Santa alleanza, eliminando i ballottaggi ha di fatto varato la legge anti-Movimento 5 stelle. Sono ossessionati da noi e stanno facendo di tutto per drogare le regole del gioco. Non escludiamo di mobilitare le piazze, è un fatto troppo grave per passare sotto silenzio”.
“Quando non si hanno argomenti per convincere la gente e ottenere il consenso – dicono i deputati Salvatore Siragusa e Matteo Mangiacavallo – l’unica arma che ti resta è truccare le regole del gioco. Ed è quello che stanno facendo all’Ars. Si sono coalizzati tutti contro di noi per cercare di fermare la nostra avanzata. Ma la gente non è stupida. Quest’operazione gli si ritorcerà contro. A parte il fatto che potrebbe essere anche inutile. A chi ha poca memoria, infatti, ricordiamo che nei Comuni siciliani dove abbiamo vinto quest’anno, lo abbiamo fatto al primo turno”.
Per il M5S, tra l’altro, la legge varata dalla commissione rischia di porre le basi per l’ingovernabilità nei Comuni.
“Si stanno comportando – afferma Giancarlo Cancelleri – come il marito che per vendicarsi della moglie si evira. Qui pur di farci lo sgambetto i partiti si accontentano di vincere in Comuni che poi saranno ingovernabili. Questa è una legge fatta ad uso e consumo della Casta. In un momento in cui la Sicilia affonda nei rifiuti, in piena emergenza occupazionale e con i mille problemi della sanità, ci si accapiglia per qualcosa di cui alla gente non importa nulla, anziché concentrarsi sul reddito di cittadinanza per dare risposte concrete ai bisogni delle persone”.
La prima commissione ha inoltre bocciato praticamente tutte le proposte del Movimento 5 Stelle per limitare e debellare i fenomeni del voto di scambio e il controllo del voto, come l’abolizione delle doppia preferenza di genere, l’istituzione del seggio unico per lo spoglio delle schede, l’abolizione della tendina durante le operazioni di voto nei seggi, l’eliminazione dell’effetto trascinamento con introduzione della doppia scheda per la votazione separata del sindaco e del consigliere comunale.
“Con questa legge – commenta Mangiacavallo – si penalizzano le forze politiche che decidono di presentarsi con una sola lista come fa il M5S. Si favoriscono gli inciuci tra i partiti e si creano sindaci senza maggioranza. In una terra martoriata dalla mala politica, che fatica a fare a meno del voto di scambio e del voto controllato, in fretta a furia i partiti si sono votati una legge che penalizza il solo M5S e tutte le sue regole, concedendo pure ai sindaci la possibilità di farsi un terzo mandato”.
Questo il commento del segretario regionale del PD, Fausto Raciti:
““Soglia dei ballottaggi al 40% – dice in un comunicato Raciti – doppia preferenza di genere, eliminazione del voto confermativo: la nostra proposta sulla riforma elettorale era e rimane questa. Se, su questa base, sarà possibile raggiungere un’intesa ampia che eviti scivoloni d’aula, il PD farà la propria parte fino in fondo. Viceversa, altre versioni della legge non troveranno il nostro sostegno”.
P.S.
L’accordo tra PD e Forza Italia anticipa l’accordo per un candidato unico di questi due partiti alle elezioni regionali siciliane del prossimo anno?