Palermo, anche i COBAS pronti a presentare ricorso contro la ZTL di Orlando e Catania

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Dopo i cittadini e i commercianti, anche i COBAS Lavoro Privato scendono in campo contro la Zona a Traffico Limitato che il Comune di Palermo vorrebbe riproporre nonostante la doppia ‘bocciatura’ da parte di TAR e CGA. Il sindacato autonomo lascia balenare il dubbio che alcune poste del bilancio AMAT – con riferimento al parco automezzi – non siano veritiere. La ‘botta’ è pesante, perché la ZTL dovrebbe servire proprio a finanziare l’AMAT (e la gestione del Tram da parte della stessa AMAT)

Diventa sempre più duro a Palermo lo scontro sulla ZTL che il Comune amministrato da Leoluca Orlando avrebbe intenzione di riproporre nonostante la doppia ‘bocciatura’ da parte di TAR Sicilia e CGA. Mezza città (e forse più) è già in subbuglio. L’idea di far pagare ai cittadini che vivono al di fuori del perimetro della ZTL 5 Euro per ogni accesso sembra una follia. Le associazioni che hanno già presentato ricorso alla magistratura amministrativa si preparano a un altro ricorso. Magari con i commercianti che sono contrari alla nuova Zona a Traffico Limitato che si annuncia, addirittura, più penalizzante di quella già bloccata dal Tribunale Amministrativo Regionale (il già citato TAR).

Insomma, dopo i cittadini, dopo Confcommecio, Confesercenti e Confartigianato, anche anche i sindacalisti dei COBAS Lavoro Privato scendono in capo contro la Zona a Traffico Limitato. I vertici di questa organizzazione sindacale contestano la ‘filosofia’ della nuova ZTL messa a punto dal sindaco Orlando e dall’assessore Giusto Catania (e, supponiamo’ dai ‘geni’ che albergano negli uffici comunali).

“Gli abbonamenti AMAT a un Euro al mese per residenti e fasce sociali deboli che hanno necessità d’accesso all’interno della ZTL – scrivono in un comunicato i vertici di COBAS Lavoro Privato – non saranno un incentivo al trasporto pubblico, se questo continua a caratterizzarsi per inadeguatezza di mezzi e scarsa frequenza delle corse. Nelle condizioni attuali in cui si trova l’AMAT, le agevolazioni non risolvono i problemi e non faranno digerire la ZTL”.

“Se le misure contenute nel provvedimento non dovessero cambiare – questa la posizione del coordinamento regionale dell’organizzazione sindacale – siamo pronti ad associarci a chi vorrà promuovere ricorso alla giustizia amministrativa, mettendo a disposizione la nostra conoscenza tecnica dell’AMAT”.

“La ZTL – prosegue il sindacato – deve essere adeguatamente sostenuta dal trasporto pubblico urbano, così come sottolineato dal TAR e dal CGA. È notoria l’estrema fatiscenza del parco macchine in servizio, ormai ridotto all’osso. Una realtà ben diversa da quella dipinta nel Piano d’azione comunale per il contenimento dell’inquinamento che, a pagina 13, riporta un parco autobus in dotazione all’AMAT composto da 413 vetture. Peccato che più della metà siano fuori uso perché irrimediabilmente guaste”.

I sindacalisti dei COBAS esprimono dubbi sulla correttezza di alcune posto del bilancio AMAT:

“A questo punto è lecito domandarsi se questi 413 bus rientrino nel patrimonio aziendale e siano stati tutti contabilizzati in bilancio. Ma soprattutto con quale valore, visto che, a nostro avviso, la maggior parte di essi vale zero”. La ‘botta’ è pesante, perché gli introiti della ZTL dovrebbero servire proprio a risanare i ‘buchi’ dell’AMAT.

“Attendiamo risposte dall’AMAT e dal socio unico Comune – conclude il sindacato -. I cittadini hanno diritto di essere informati correttamente per capire se questo provvedimento favorisca realmente una mobilità più sostenibile o sia il solito libro dei sogni. Ai palermitani non interessano gli spot elettorali, per di più se non portano benefici ed un miglioramento dei servizi”.

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