Il sindaco di Napoli nel capoluogo siciliano per rendere omaggio a Borsellino e per stare vicino a “chi cerca la verità”. Gli abbiamo chiesto del suo progetto di una Napoli Autonoma. Con lui si è soffermato il sindaco di Palermo che, come sappiamo, pensa ad un modello Napoli..
C’era anche Luigi De Magistris oggi in via D’Amelio a Palermo dove si è commemorato il 24esimo anniversario della strage in cui morirono Paolo Borsellino e gli uomini e le donne della sua scorta, ovvero Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
“Vengo ogni anno dal 2008 per stare vicino a chi soffre e, soprattutto, a chi ancora cerca e lotta per quella verità sulle stragi che ancora non c’è” ha detto De Magistris ai cronisti che lo intervistavano.
“La mafia oggi è ancora pericolosissima- ha aggiunto – perché ha abbandonato la strategia militare per penetrare l’economia assumendo sembianze simili a quello dello Stato”.
Il sindaco di Napoli non si è sottratto a strette di mano e foto di curiosi e nemmeno alle nostre domande. Gli abbiamo chiesto quanto sia stato importante, nella sua campagna elettorale, il tema di una Napoli autonoma: “Sicuramente tanto- ha detto ai NuoviVespri.it- è qualcosa di molto forte in cui la gente ha creduto. E’una voglia di autonomia, di autoderminazione, è il Sud che ritrova l’orgoglio ma che si ribella anche alle politiche di austerità che stanno strozzando i comuni, del Sud in particolare. Noi sindaci siamo le istituzioni più vicini alla gente e siamo chiamati a difendere i nostri territori”.
Sulle politiche nazionali che stanno mandando al macero il Mezzogiorno d’Italia non ha dubbi: “Berlusconi, Monti, Letta e Renzi: sono tutti uguali. Nessuno di loro ha fatto qualcosa di buono per il Sud”.
In via D’Amelio c’erano anche il sindaco di Messina, Renato Accorinti e di Palermo, Leoluca Orlando. Entrambi si sono soffermati a lungo con De Magistris che, in particolare per il capoluogo siciliano, dovrebbe rappresentare un ‘modello’. Non è un mistero, infatti, che si sta lavorando ad un modello Napoli per le prossime elezioni amministrative di Palermo. Ce ne ha parlato qui, Vincenzo Fumetta, responsabile di Rifondazione Comunista per la provincia di Palermo e le recenti prese di distanze di Orlando dal PD (che si manifestano in forti critiche per nulla velate) sembrerebbero confermare l’ipotesi.
Ma lo conferma anche l’assessore Giusto Catania, anche lui in via D’Amelio: “Certamente che seguiremo il modello Napoli- dice ai NuoviVespri.it – c’è stato un periodo in cui sembrava ci fosse un avvicinamento di Orlando al PD ma è del tutto superato, sono lontanissimi”.
Per il resto in Via D’Amelio, per quello che abbiamo visto, c’erano anche Fabrizio Ferrandelli, Fabio Granata e qualche consigliere comunale. I politici nazionali hanno avuto il buon gusto di non farsi vedere. E d’altronde non è aria e di non essere graditi lo sanno: in via D’Amelio non si esita a parlare di “strage di Stato”, di “mafia dentro lo Stato” e di collusioni istituzionali che impediscono alla verità di venire a galla. Solo un tricolore sbandierato da uno dei partecipanti alla manifestazione, nessuna emozione sulle note dell’inno di Mameli che è sembrato una forzatura, una specie di atto dovuto. Pesantissima, invece, l’assenza dei magistrati. Ma su questi e altri aspetti ci soffermiamo qui:
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noi non abbiamo bisogno di una Palermo autonoma noi abbiamo bisogno di una Sicilia libbira e nnipinnenti e orlando neanche si deve avvicinare al'autonomia questo signore e ascaru, nnemicu di lu populu sicilianu picchi amicu di li guverni taliani.