Il curriculum dell’attuale Segretario generale della Regione, prima che indicare ciò che ha fatto Patrizia Monterosso, dà la vera misura ‘politica’ dei personaggi che l’hanno nominata. A cominciare dall’ex presidente, Raffaele Lombardo, che l’ha nominata per primo, e di Rosario Crocetta che l’ha confermata e rinominata per altri cinque anni. Leggendo questo articolo avrete chiaro il perché la Regione siciliana è ormai alla frutta
Che cosa importa al contribuente, al cittadino, se il candidato conosce ad esempio l’arabo o la psichiatria, se non serve per fare il tuo lavoro? E perché, continuando nell’esempio, se non serve, lo si fa diventare un requisito? E che pensare se l’inserimento del possesso di un requisito superfluo come l’arabo, continuando nell’esempio, diventa un mezzo usato per escludete tutti gli altri?
E infatti vi sembra proprio che l’Amministrazione regionale funzioni? E se non funziona, chi è la colpa? Di chi ha il dovere di guidare e non guida, di vigilare e non vigila, di controllare e non controlla e si balocca nel predisporre protocolli e convenzioni, e si gloria di acquisire alla Regione 21 (ventuno!) ettari di terreni con fabbricati a Vallelunga Pratameno (sorbole!) e di predisporre gli atti propedeutici (forse qualche telefonata) alla definizione delle norme di attuazione dello Statuto in materia di medicina penitenziaria.
E il resto? Il resto è silenzio. Ma la colpa maggiore ovviamente non è di chi viene scelto, ma di chi sceglie. E in questo caso sarebbe del presidente della Regione, Rosario Crocetta. E infatti esiste una fattispecie di reato consistente proprio nella cosiddetta “culpa in eligendo”, cioè nella colpa di chi sbaglia nella scelta delle persone cui affidare un determinato incarico e che a causa della loro inadeguatezza procurano danni alla pubblica amministrazione come proprio nel caso della Monterosso. Ma non c’è un giudice a Berlino?
Crocetta, buon per lui, si sa, è un garibaldino, e getta la coratella oltre ogni ostacolo. Così possiamo venire al piatto forte, il curriculum della MGP.
Ossia, alle mansioni svolte dalla MGP nella Regione PRIMA di essere nominata Segretario Generale e a QUELLE PER LE QUALI È STATA NOMINATA
In vettura, signori, come in un sogno, attraverseremo a ritroso gli stadi della maturità e della giovinezza, fino all’infanzia.
In atto, dal 21.7.12, Segretario generale della Presidenza della Regione;
Dal 12.1.11 al 21.7.12. è capo di gabinetto;
dal 28.9.10 al 12.1.11 semestre bianco;
dal 23.7.10 al 27.9.10 attaché all’ufficio di gabinetto assessorato Lavoro;
dall’1.1.10 al 30.6.10 Dirigente generale Formazione;
dal 20.2.09 al 31.12.09 Dirigente generale Istruzione.
Da qui, andando a ritroso, una serie di piccoli incarichi a carattere precario, sino al primo giorno di scuola, l’ 11.11.01, come CO. CO. CO. ai Beni culturali.
Come vedete, è bastata una gavetta di 8 anni di incarichetti tra la bassa forza, sei mesi di attaché in un gabinetto, 15 mesi di capo del gabinetto e 15 mesi di dirigenza generale per arrivare al top per quattro anni più cinque.
Se una Nazione che ha bisogno dell’eroe è infelice, com’è una Regione che ha bisogno dell’eroina?
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