Eccoli qua. Quelli che si fanno i fatti loro, tanto i Siciliani sono scemi. Quelli che hanno detto sì all’accordo Stato-Regione che condanna la Sicilia ad una schiavitù ancora più pesante di quella attuale. Questi signori lavorano per Roma, non per noi…
Alla fine lo hanno votato. Infischiandosene delle conseguenze che questo avrà per la Sicilia e per i Siciliani. Nessun sussulto di dignità, nessuno spirito di servizio nei confronti del territorio che li ha eletti. Roma comanda, loro obbediscono. Parliamo, ovviamente, del famigerato accordo Stato-Regione atto II (in allegato gli approfondimenti) – inserito nella legge di Variazioni di Bilancio con una forzatura non da poco e approvata ieri da 43 ascari dell’Ars che così facendo hanno chiarito, una volta e per tutte, da che parte stanno.
I nomi non sono una sorpresa. Ma è sempre bene ricordare ai siciliani chi sono, uno ad uno. Le votazioni si sono concluse con 43 voti a favore su 48 presenti, 4 contrari, 1 astenuto. Forza Italia ha abbandonato l’Aula, il Movimento 5 Stelle, nel tentativo di fare venire meno il numero legale, non ha partecipato alla conta. In ogni caso, il loro voto contrario insieme con quello di Forza Italia, non avrebbe cambiato l’esito: 14 i grillini, 8 i deputati di Forza Italia. Anche aggiungere i voti della lista Musumeci e del Mpa non avrebbe fatto la differenza. La maggioranza degli ascari è stata ampia e compatta come non mai. Hanno gettato giù la maschera.
Pazienza se la Corte dei Conti è tornata a dire che è proprio lo Stato che stressa i conti della Regione, pazienza se lo stesso assessore-commissario Alessandro Baccei, nell’ormai famosa intervista a l’Espresso ha ammesso che alla Sicilia vengono sottratti 7 miliardi di euro l’anno. Pazienza se i Siciliani sono ridotti alla fame e se i nostri giovani continuano ad emigrare. Roma ha imposto un patto che continua a toglierci risorse in cambio di briciole (i famosi 500 milioni, che peraltro sono nostri e che vengono dati sotto forma di anticipazione da restituire) e che conferma la rinuncia ai contenziosi con lo Stato (ovvero agli effetti delle sentenze favorevoli alla Sicilia della Corte dei Costituzionale, alias miliardi di euro che potremmo incassare), loro se ne fregano. Da ascari quali sono, devono pensare ai loro interessi e questi passano dall’inchino al Governo nazionale. I Siciliani? Mangeranno le brioches…
Non a caso, Sergio Tancredi, del Movimento 5 Stelle ha detto chiaramente che “hanno vinto gli ascari e che ci vorranno anni per recuperare i danni causati da questo accordo. A patto che ci sia un governo regionale serio che sappia interloquire con Roma nell’interesse dei Siciliani”.
Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia ha invece spiegato così la scelta di uscire dall’Aula: “Siamo usciti dall’Aula per sottolineare la contrarietà a una norma che non sarà né utile né vantaggiosa per la Sicilia, non risolverà i problemi dei comuni, dei precari, degli enti, delle società e di altre realtà consortili. Ma la cosa ancora più grave è che l’accordo voluto da Crocetta e Baccei lascia apertissima la voragine delle ex province, con 180 milioni di debiti, un vero e proprio macigno nei prossimi mesi per la Regione siciliana”.
Ecco i nomi dei 43 ASCARI E SOTTO IL VERBALE DELLE VOTAZIONI
PD: Alice Anselmo, Valeria Sudano, Paolo Ruggirello, Raffaele Nicotra, Gianfranco Vullo, Filippo Panarello, Antonella Milazzo, Mariella Maggio, Giuseppe Arancio, Giuseppe Lupo, Giuseppe Laccoto, Giuseppe Di Giacomo, Maria Cirone, Antonello Cracolici, Antony Barbagallo, Rosario Crocetta, Baldassare Gucciardi.
UDC: Giovanni Ardizzone, Gaetano Cani, Marco Forzese, Margherita La Rocca, Gianluca Micciché,Orazio Ragusa, Giuseppe Sorbello,Mimmo Turano.
NCD: Vincenzo Vinciullo, Giovanni Lo Sciuto, Antonino Germanà, Antonino D’Asero, Pietro Alongi.
PSI: Antonio Venturino, Salvatore Oddo, Giovanni Di Giacinto
PDR (democratici per le riforme): Michele Cimino, Eddy Tamajo, Salvatore Lo Giudice, Marcello Greco, Nicola D’Agostino, Salvatore Cascio.
SD (Sicilia democratica): Gimabattista Coltraro, Salvatore Giuffrida, Annunziata Lantieri.
Misto: Francesco Riggio
AGGIORNAMENTO/L’ANALISI clicca qui: Ars, dopo i Giuda ecco i NOMI dei ‘favoreggiatori’ (o animelle)
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Non sono un tecnico, per entrare in merito nei dettagli, anche per questo ho dato il mio voto a chi oggi mi rappresenta in questo parlamento siciliano, nel bene e nel male, perchè io credo nella democrazia.
Ma non ho capito bene o forse ho capito bene ma rifiuto di accettare mentalmente quello che volete dire: cioè che una minoranza vuole imporsi alle decisioni di una maggioranza, e a prescindere dei contenuti trovo che questo comportamento si può trovare solo nei regimi totalitari, dove non esiste il concetto di democrazia e dove questa mancanza permette di calpestare tutti i diritti dei popoli.
Non mi interessa e non mi può interessare la qualità dei contenuti, è tutto offuscato se IL PRINCIPIO di una democrazia sana viene a mancare e su questo punto non esiste giustificazione o argomento che può tenere banco. Se avete ragione dimostratelo con le prossime elezioni, se la gente crede in voi vi voterà e voi con la maggioranza dei consensi potrete fare quello che fa chi ha questo incarico da parte del popolo oggi. Ma oggi, il popolo, a voi, questo diritto ve lo ha negato.
Martedì 5 luglio 2016, alle ore 16, nella 345° seduta della XVI Legislatura, approda in Aula il ddl n° 1213/A "variazioni al bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 2016 e al bilancio pluriennale per il triennio 2016/2018”che permette al Governo di dare seguito all’accordo Stato/Regione sul contenzioso tributario.
Preliminarmente, bisogna evidenziare che tutta la minoranza (falsa opposizione), già a partire dall’esame della Commissione Bilancio si dichiara contraria al provvedimento, tanto da convocare varie Conferenza Stampa per manifestare la loro contrarietà, inoltre nei lavori d’Aula che vanno avanti per tre giorni, a favore di telecamera, lanciano strali di fuoco verso Crocetta e Baccei. Il I giorno, dopo il relatore di maggioranza Vinciullo, interviene: Fazio (Misto), Greco (MPA) Cordaro (Grande Sud) Formica (Lista Musumeci) Grasso (Grande Sud) Di Giacinto (PSE) per chiedere la presenza in Aula di Crocetta. Il giorno dopo, alle ore 16,11 di mercoledì 6 luglio stesso copione, interviene Greco (MPA), Falcone (Forza Italia), Fazio (Misto), Formica (Lista Musumeci), Cimino (Sicilia Futura), Milazzo (Forza Italia) Cappello (M5S), Lombardo (MPA), Lentini (UDC), Cordaro (Grande Sud), Cancelleri (M5S), Assenza (Forza Italia), Zafarana (M5S), Di Mauro (MPA), Foti (M5S), tutti contrari al provvedimento. In pratica, la minoranza ha i numeri per bocciare il Ddl tanto è vero che alla prima votazione palese il risultato è questo: Presenti 63, Favorevoli 27, Contrari 35, Astenuti 1. La maggioranza può contare solo su 27 deputati contro i 35 della minoranza. Pausa, attenzione, evidenziamo che qualora questo Ddl fosse bocciato c’è il rischio concreto di dimissioni di Crocetta e conseguente scioglimento dell’Assemblea. In pratica i deputati andrebbero tutti a casa perdendo i loro privilegi. Quindi, cosa si inventano quei pagliacci della minoranza: la richiesta di voto segreto! Ma perché il voto segreto? Semplice, considerando che con il voto palese la vittoria sarebbe stata assicurata non potendo tradire le precedenti dichiarazioni a favore di telecamera con il voto segreto possono tradire senza essere smascherati. Quindi, il più focoso di tutti, il sicilianista del MPA Greco Giovanni avanza la richiesta di votazione segreta che invece di essere appoggiata da 9 deputati come richiede il Regolamento è appoggiata da ben 14 deputati che non vogliono perdere i privilegi. Quindi, si passa al voto segreto degli articoli del Ddl che diversamente dalla votazione di pochi minuti prima ha questo risultato: Presenti 65, Favorevoli 37, Contrari 28. La poltrona è salva! Dopo altri brevi interventi di facciata, il Presidente: Onorevoli colleghi, considerata l’ora, la seduta è rinviata a martedì, 12 luglio 2016, alle ore 16.00, con il seguente ordine del giorno: Votazione finale “Variazioni al bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2016 e al bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018. Disposizioni varie”. (n. 1213/A) (Seguito)
Martedì tutto secondo copione.
Votazione finale per scrutinio nominale del disegno di legge n. 1213/A «Variazioni al bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2016 e al bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018. Disposizioni varie» PRESIDENTE. Si passa alla votazione finale per scrutinio nominale del disegno di legge 1213/A «Variazioni al bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2016 e al bilancio
pluriennale per il triennio 2016-2018. Disposizioni varie».
Che ogni parlamentare voti per sé. Invito gli assistenti parlamentari ad estrarre i tesserini degli assenti. Bene, siamo pronti. Indìco la votazione per scrutinio nominale. Chiarisco il significato del voto: chi vota sì preme il pulsante verde; chi vota no preme il pulsante rosso; chi si astiene preme il pulsante bianco. Dichiaro aperta la votazione.
(Si procede alla votazione)
Dichiaro chiusa la votazione.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo l'esito della votazione per scrutinio nominale:
Presenti e votanti . . . . . . . . . . 48
Maggioranza . . . . . . . . . . . . . . 25
Favorevoli . . . . . . . . . . . . . . . . 43
Contrari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
Astenuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
(L'Assemblea approva)
(Applausi)
Il provvedimento è stato approvato come volevano sia maggioranza che minoranza(falsa opposizione). E’ pure inutile aggiungere che poteva essere richiesta la verifica del numero legale considerando che della maggioranza erano presenti solo in 43 ma nessuno aveva voglia di fare opposizione a un provvedimento che poteva determinare lo scioglimento dell’Assemblea.
CARO DIRETTORE,
MI VERGOGNO A LEGGERE I RISULTATI DI UNA VOTAZIONE CHE, A PAROLE E D DICHIARAZIONI DI VOTO AVREBBE DOVUTO SANCIRE LE DIMISSIONI DEL CROCETTA E L'AUTOMATICO SCIOGLIMENTO DELL'ASSEMBLEA REGIONALE, MA A FATI, HA SANCITO LA VIGLIACCHERIA DI COLORO CHE DICHIARANO DI ESSERE CONTRARI, MA POI ALLA FINE E COL VOTO SEGRETO, FANNO L'OPPOSTO DEL CONTRARIO.
CHE SCHIFO !!!!!
COME HANNO LA DIGNITà DI PRESENTARSI I LORO ELETTORI, AI LORO AMICI, A ENTE CHE L'INCONTRA PER STRADA E LI SALUTA? COME FARANNO A CAMMINARE PER STRADA? EPPURE... LO FARANNO E DIRANNO CHE CON LORO VOTO ( CONTRARIO) NON SONO RIUSCITI A BLOCCARE QUEL FATIDICO ACCORDO RENZI-CROCETTA E MAGARI TROVARENNO COME GIUSTIFICARE POSITIVAMENTE QUELL'ACCORDO DANDO ARGOMENTAZIONI POSITIVE Perché QULL'ACCORDO FOSSE MANTENUTO.
CHE SCHIFO, CHE SCHIFO, CHE SCHIFO!!!!
PER FAVORE, Può PUBBLICARE IL VOTO DI CIASCUN DEPOTATO, IN MODOC HE POSSIAMO DIFFORNDERLO NEL WEB E LE PERSONE SANNO A CHI HANNO DATO IL VOTO E A CHI DOVREBEBRO DARLO ALLE PROSSIME ELEZIONI?
Per chi ha fatto i commenti precedent, la matematica è solo un'opinione.
CARO DIRETTORE, se vogliamo porre le basi per un inevitabile Stato Sicilia, autonomo e indipendente, potrebbe pubblicare le tabelle comparative degli stipendi in atto goduti dai governanti degli Stati europei, a cominciare da quelli dell'Inghilterra che ha già scelto di liberarsi dalle pastoie dell'EU? Vorremmo far comprendere, con dati alla mano, come gli attuali "onorevoli" della Sicilia ( italica), hanno trovato intesa comune e si sono autoregolamentati gli stipendi da nababbi e di riflesso hanno legiferato che anche i Dirigenti della Regione Sicilia hanno avuto al possibilità di "gonfiare" il proprio portafoglio.
Quelle stesse persone che dovrebbero legiferare e curare gli interessi del popolo Siciliano e della Nostra terra.