Iniziamo un ‘viaggio’ tra i ‘misteri’ amministrativi che hanno portato alla seconda ‘incoronazione’ di Patrizia Monterosso sulla più ambita poltrona della Regione siciliana: la Segreteria generale. Proveremo a rivelare i retroscena della nomina disposta dal presidente Rosario Crocetta che dà alla Santa Maria Goretti della burocrazia regionale altri 5 anni di ‘biada’. Il ruolo improprio della Segreterie tecnica. E le ‘carte’ ancora mancanti…
Il sito ufficiale della Regione siciliana riporta il testo della deliberazione della Giunta regionale con la quale, su proposta del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, la dottoressa Giuseppa Patrizia Monterosso (d’ora in poi, per brevità, MGP, anche lei tutta dorata, pur non essendo la Moto GP di Lucio Battisti, ovviamente) è stata confermata per altri 5 anni (cinque anni!) Segretario generale della Regione. La deliberazione è corredata di allegati che consentono di ripercorrere l’iter “logico e giuridico” che ha portato alla nomina.
Prima, però, di addentrarci con i nostri modesti mezzi ermeneutici in cotanta scienza giuridica e amministrativa, una piccola osservazione.
Com’è noto a tutti, la legislatura regionale in corso cesserà, salvo imprevisti che possono però solo accorciarla, nell’Ottobre del 2017, quindi tra poco più di un anno. Perché si è “appalesata la necessità” di una proroga della nomina della Monterosso di ben altri 4 anni oltre la scadenza fisiologica della legislatura? Forse che Crocetta è sicuro di essere ricandidato e rieletto e quindi si è portato avanti con il lavoro? Forse che l’ultrattività dell’incarico, a fronte di una norma che manda tutti a casa, Presidente, assessori e direttori, garantisce qualcosa alla MGP, ovviamente nel superiore interesse pubblico? Lo scopriremo soltanto vivendo.
Entriamo dunque in medias res.
L’allegato A della deliberazione è una nota, una lettera cioè, a firma di Crocetta, prot. 10554, indirizzata alla Segreteria della Giunta senza indicazione dell’ufficio di partenza. Si deve presumere che si tratti dell’ufficio di gabinetto di Crocetta, ma la mancata indicazione fa pensare, prima di tutto, ad una mera dimenticanza, e poi, ma soltanto poi, ad una mancata condivisione del contenuto. Manca anche la sigla del pensatore della nota e dell’estensore materiale. Povero Crocetta, deve fare tutto lui, anche protocollare!
La nota dice che “è intendimento dello scrivente (Lui) procedere alla riconferma della dott.ssa MGP nell’incarico di Segretario Generale (scritto maiuscolo) della regione (scritto minuscolo!)”
Un’altra osservazione. Un Presidente della Regione autenticamente antimafioso, legalitario, legittimista (d’ora in poi, per brevità, a. a. l. l.), scriverebbe così:
“Il 13 luglio 2016 andrà a scadere l’incarico di Segretario generale della Regione, conferito a suo tempo per 4 anni, alla dottoressa MGP. Pertanto occorre provvedere in merito”.
Lo stesso Crocetta allega alla sua lettera un’altra lettera precedente con cui incarica la Segreteria tecnica, un ufficio alle sue dirette dipendenze, di “predisporre apposita relazione ricognitiva (meglio, in italiano, “predisporre ricognizione e riferire”) sul se, oltre alla pupilla dei suoi occhi, non ci sia all’interno della Amministrazione regionale un qualche scostumato che abbia gli stessi requisiti della pupilla ed insidiarla.
E’ ovvio anche qui che un Presidente a. a. l. l. non chiederebbe tali informazioni ad un ufficio alle sue dirette dipendenze come è la Segreteria tecnica (che per altro ha ben diverse funzioni e competenze), ma al dipartimento della Funzione pubblica, per il semplice motivo (non parliamo di stile, ovviamente) che la Segreteria tecnica queste informazioni se le deve andare a cercare, mentre il dipartimento Funzione pubblica le ha già.
Segue nella lettera un elenco puntiglioso di requisiti.
Anche Santa Maria Goretti, vergine e martire, sarebbe portata a pensare che, dal curriculum posseduto dalla MGP, si è costruito il complesso dei requisiti richiesti da Crocetta con il metodo dei “tanti occhielli, tanti bottoni”. Ma siamo ancora più puri di Santa Maria Goretti e, come si sa, “tutto è puro per i puri”, come disse Fra Cristoforo, ovvero, e qui calza meglio, trattandosi di giarrettiere “Honni soit qui mal y pense”, come disse il re d’Inghilterra.
La Segreteria tecnica, sembra, ma non è del tutto sicuro, a stretto giro di posta porta a termine l’immane incarico e relaziona al Presidente con nota 10490, nota che, curiosamente, non fa parte degli allegati alla deliberazione di nomina della pupilla, nonostante Crocetta la dichiari “parte integrante della presente”.
Noi però siamo sicuri che Crocetta, a. a. l. l. la farà pubblicare quanto prima. Avremo così piena contezza del lavoro svolto dalla Segreteria tecnica e ogni dubbio verrà fugato.
Fine prima puntata/ Continua…
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