Chiedono il commissariamento della Sicilia per l’emergenza che attanaglia l’Isola. Peccato che i responsabili del settore siano proprio loro. A che gioco giochiamo? I commenti di Nello Musumeci, Movimento 5 Stelle, Leoluca Orlando e Bernadette Grasso la dicono lunga…
Neanche nei paesi del terzo mondo si arriva a tanto. La Sicilia di nuovo sommersa dall’immondizia. Incredibile, ma vero. L’ennesimo fallimento di questo governo regionale, l’ennesimo fallimento dell’assessorato regionale all’Energia e ai Rifiuti guidato da Vania Contrafatto, fedelissima del sottosegretario renziano, Davide Faraone.
Con lei, si racconta, sarebbe ai ferri corti anche il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta che le ha tolto ‘il potere’ di nominare i commissari delle Società di gestione rifiuti. Per tutta risposta, insieme con Farone stanno tentando di convincere il Governo nazionale a commissariare la Sicilia per questa emergenza (sarebbe l’ennesimo commissariamento di Crocetta che già all’Economia ha un tutore, Alessandro Baccei, il regista degli scippi alla Sicilia).
Ora, in un contesto più cristallino, sarebbe logico pensare che il commissariamento sia l’unica possibilità rimasta. Però, in tutta questa storia, di cristallino non c’è niente.
Il primo paradosso è che Faraone e la Contrafatto stanno chiedendo il commissariamento di un settore che è stato in mano loro. Una ammissione di incapacità? No, quando si parla di rifiuti in Sicilia non bisogna volare alto e ammettere i propri limiti lo sarebbe. Verrebbe da pensare che con il commissariamento avrebbero le mani ancora più libere. A tutta birra con appalti e concessioni emergenziali, al di sopra di ogni regola e di ogni iter parlamentare. Proprio alla vigilia di importanti campagne elettorali.
Non a caso in molti pensano che questa situazione sia voluta per arrivare proprio al commissario che, ovviamente, sarebbe un altro renziano-faraoniano. E sulla magra figura della richiesta dell’auto-commissariamento si potrà sorvolare.
L’intervento di Crocetta, ormai in trappola su tutti i fronti, risulta tardivo e, comunque, ormai abbiamo imparato che ogni alzata di testa di Crocetta è solo temporanea. Lo metteranno a tacere, come fanno sempre in cambio di chissà quale promessa- falsa- e lui sarà solo spettatore, così come lo è mentre rapinano la Sicilia.
Intanto, stamattina, come vi abbiamo raccontato, numerosi sindaci, capitanati dal primo cittadino di Bagheria, Patrizo Cinque (M5S), si presenteranno davanti a Palazzo d’Orléans con gli auto-compattatori carichi di spazzatura in segno di protesta. Il Movimento 5 Stelle – come leggete qui– chiede le dimissioni della Contrafatto, mentre il movimento #DiventeràBellissima di Nello Musumeci annuncia che si sta valutando (che c’è da valutare?) una mozione di sfiducia contro l’assessora:
“L’ordinanza che ha imposto a diversi comuni di conferire i rifiuti nella discarica di Grotte San Giorgio a Lentini -dice Musumeci – sta gravando pesantemente sui comuni interessati in termini di costi, consumo di carburante, inquinamento atmosferico, personale che viene meno alla pulizia e dunque, arrecando un aggravio finanziario che alla fine peserà non poco sulle tasche dei cittadini”.
“Chiedo che il governo riferisca in Aula su quanto sta accadendo nell’Isola, perché siano individuate in modo inequivocabile le responsabilità della politica ed eventualmente, della burocrazia regionale. Valuteremo, a questo proposito, se presentare una mozione di sfiducia ‘ad personam’ nei confronti dell’assessore Vania Contrafatto e una mozione di censura verso quei dirigenti che dovessero essere individuati come responsabili”.
“Il colmo – aggiungono Giusy Savarino, portavoce del movimento, e Alessandro Aricó – è avvenuto nelle scorse ore, quando circa 170 camion carichi di rifiuti provenienti da tutta la Sicilia sono rimasti fuori dai cancelli della discarica di Lentini per l’impossibilità di trattare una così gran mole di rifiuti: viaggi andati a vuoto e immondizia che, per l’impossibilità di essere conferita, si accumulerà anche nelle prossime ore nelle strade di tantissimi centri siciliani. Stessa cosa sta avvenendo nella discarica di Trapani, ormai al collasso. Un pasticcio che rischia di diventare una grave emergenza ambientale per i territori interessati, con preoccupanti ricadute in ordine alle condizioni igienico-sanitarie dei luoghi”.
Molto duro anche il commento di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e numero uno dell’Associazione dei Comuni: “I cittadini e le Amministrazioni comunali sono le vittime di un sistema che ormai da decenni vede i rifiuti in Sicilia al centro di interessi privati e speculativi. Un sistema che, con l’Assessore Vania Contraffatto – sia per i rifiuti, sia per l’acqua, tanto nella sua veste di Assessore quanto in quella di Commissario – perpetua e aggrava uno stato confusionale che alimenta disservizi e sprechi in danno dei Comuni e dei servizi pubblici per i cittadini”.
Un giudizio ampiamente anticipato da Bernadette Grasso, deputata di Forza Italia, che a Maggio, parlando con i Nuovi Vespri – come potete leggere qua– aveva definito incompetente la Contrafatto e aveva citato il suo predecessore, Nicolò Marino (fatto fuori dalla giunta perché si era messo in testa di farla finita con le discariche private e con lo strapotere di Confindustria Sicilia): “L’assessore Marino aveva un disegno, stava cercando di ripulire il settore e di farlo funzionare. Cento volte meglio della Contrafatto che non sta facendo niente mentre la situzione nei Comuni è diventata insostenibile”.
Resta da capire se si tratta di incompetenza o, come detto, di un disegno preciso che garantirà affari a molti e i soliti danni ai Siciliani.
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