Un referendum per rendere la Sicilia indipendente da un’Italia che ci strangola

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Per poter ottenere questo risultato è necessario eleggere un Presidente della Regione indipendentista. Sostenuto, nel Parlamento dell’Isola, da una maggioranza di parlamentati indipendentisti. Solo così ci potremo liberare da uno Stato italiano che ci strangola per mezzo di agenti travestiti da politici

Noi siciliani siamo legati ad un destino paradossale: soltanto noi possiamo salvarci e non riusciamo a farlo. Soltanto noi possiamo tagliare i fili che muovono i pupi che Roma regge e non sappiamo come fare.

l nostri articoli sul ‘Patto scellerato’ che ha svenduto la Sicilia allo Stato sono ancora oggetto di numerosi e appassionati commenti. Il filo che li unisce è la voglia di farla finita con questo Stato italiano che ci strangola per mezzo dei suoi agenti travestiti da politici, ma nessuno, come sempre, al di là delle protesta, sa indicare la via. 

Possiamo provarci noi, sommessamente.

Simuliamo un percorso, partiamo dalla fine e procediamo a ritroso. Nel contesto internazionale attuale, che non è per fortuna quello di 70 e più anni fa, in cui l’aspirazione indipendentista fu soffocata con la violenza delle armi, con gli arresti  di massa di leader politici, di studenti e di cittadini e con l’inganno finale dello Statuto mai attuato, la cosa è fattibile.

Per diventare una nazione, però, la Sicilia, ovviamente, deve innanzitutto volerlo e lottare per diventarlo. Lottare, certo, perché, pur vituperati, offesi e sfruttati, siamo tuttavia utili al resto del Paese, purché ci acconciamo a subire e sopportare. Nessuno ci lascerà andare per la nostra strada, anche se tanti, a parole, lo farebbero. E questo è il primo passo.

Poi, in un modo assolutamente democratico, la Sicilia deve certificare al resto d’Italia, all’Europa e al mondo intero la sua volontà. Come? Attraverso la celebrazione di un referendum che coinvolga tutti il corpo elettorale siciliano che, nella sua maggioranza, dica sì all’indipendenza.

Facciamo ancora un passo indietro. Chi può indire il referendum? Innanzitutto il Presidente della Regione e il suo Governo. Essi se ne fanno promotori, il Parlamento regionale ne approva l’indizione e, di nuovo, il Governo regionale vi dà corso.

Ma quel Governo può avviare il processo e quel Parlamento può darvi corso soltanto se il Presidente rappresenta una maggioranza indipendentista e se il Parlamento esprime una maggioranza indipendentista.

E come si arriva a questo? Attraverso libere elezioni regionali in cui risulti vincitore un movimento politico che, da una parte, dia voce e risposte a tutti gli indipendentisti siciliani portando avanti un progetto il cui punto di arrivo sia proprio l’indipendenza. Dall’altra parte, il movimento deve essere come una unità di trasporto verso una Sicilia nuova di tutti quelli che non sopportano più questa politica, che non vogliono avere più a che fare con questi politici.

Sondaggio:

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  • Caro Direttore,
    più volte ho lasciato il mio commento sulle Sue pubblicazioni che condivido. ho sempre ripetuto che i globuli del mio sangue sono di colore rosso e giallo.
    fino ad ieri ho dialogato con un mio amico il quale condivide appieno la necessità di rendere la Sicilia Stato Autonomo e camminare con i propri piedi, stante che le grandi risorse monumentali e la posizione geografica ci consentirebbe di potere sfruttare l'energia solare per produrre energia elettrica senza "carbone ferire" e venderla a cominciare dall'o stato Italia di cui facevamo parte.
    L'osservazione giusta e legittima del mio amico: io sono disposto e propenso a votare per l'indipendenza della Sicilia, ma quali sono le regole basi su cui si fonderebbe questo nuovo stato? quale tipo di governo si sceglierebbe? In Sicilia dovrebbero esserci soltanto due gruppi politici di cui uno al governo e l'altro all'opposizione. Quali regole per i nuovi governanti per evitare che alla lunga si comportino come fanno attualmente e cioè che cambiano "bandiera" al maggiore offerente e poi legiferano non tanto per gli interessi della Nazione Sicilia, ma per curarsi del proprio "orticello" elettorale?
    Questo mio amico ha concordato con me che innanzitutto bisogna stabilire delle regole chiare a cominciare proprio dai futuri governanti e dai loro stipendi.
    Pubblicizzando alcune regole base su cui sarebbe fondata la Costituzione della Sicilia, Stato autonomo, il popolo siciliano darebbe spontaneamente il proprio consenso e stimolerebbe il vicino a fare altrettanto, per liberarci dalle tagliole dello stato Italia.
    Grazie per l'ospitalità.

    p.s. non appena clicco per pubblicare il mio commento, mi appare una pagina in inglese. Non sarebbe meglio se fosse scritta, almeno, in lingua italiana?
    Caro Direttore, è difficile riunire i movimenti indipendentisti e stabilire

  • perchè i catalani hanno ottenuto l'indipendenza?
    s'è non finirà del tutto la mangiuglia e finirà solo quando avranno depredato tutto il depredabile sarà dura cornonare il sogno di una sicilia indipendente.
    Credo che il problema sarà attenzionato dai siciliani solo quando saremo ridotti alla fame, però, ci potrebbe essere un modo x accellerare i tempi basterebbe spaventare a morte gli ascari, utilizzando la stessa tecnica che i commercianti di equidi dell'epoca utilizzavano x domesticare i muli viziati "mazzati o scuru"

  • Assodato che il nostro Statuto è più speciale, attuale e vivo che mai, come testimoniano le sentenze della Corte Costituzionale dell’ultimo biennio, e, come “urlato” dai nuovi leader dei movimenti indipendentisti (Armao/Costa) che, gridando al tradimento della coppia Crocetta/Baccei rei di aver disatteso le prerogative statutarie, lamentano un “furto” da parte dello Stato di tributi spettanti alla Sicilia poi riconosciuti in parte, resta da capire come dipanare il paradosso: “prepararsi” per iniziare un percorso che potrebbe richiedere un tempo “indefinibile” per poi raggiunto l’obiettivo avere una Carta Costituzionale che preveda quanto già contenuto in quella che molti impropriamente hanno definito Carta straccia o se più saggiamente risparmiare tempo, battendosi democraticamente perché vinca alle elezioni un partito siciliano applicando una Carta Costituzionale tanto bella quanto inapplicata? In questo caso il tempo non è galantuomo!

  • 34 min · Messina ·

    ¼ Lui può tutto, è l'ANTIMAFIA... ¼

    Siciliani che avete, azzzzzz. che abbiamo subito questa " MACELLERIA SOCIALE", sta arrivando il momento di mandare a casa questo peggiore Governo, che la Sicilia ha avuto da 1.000 anni a questa parte, altro che " CUFFARO ", per non parlare del grande Presidente " VINCENZINO L. ".

    Ricordiamoci in modo particolare, per chi ha perso il LAvORO, infatti quando le cose si vogliono fare:

    - non cè bisogno di Concorso,
    - nè di Selezione,
    - si possono usare titoli a piacimento,
    - non valgono Reati vecchi e nuovi,
    - invece di risparmiare, predendo un Dirigente Regionale interno, Lei è l'unica è la Sola che può svolgere Tutti i Ruoli che il Presidente decide, nessuno, tra i 1.600 dirigenti siciliani. Nessuno. Tranne uno, ovviamente.
    - ha un curriculum impeccabile come, Segretario generale del presidente già allora imputato per il reato di concorso esterno in mafia;
    - una indagine per peculato (cioè per il disinvolto utilizzo dei fondi regionali)
    etc..

    Ma quando si parla di "Lavoratori ONESTI SICILIANI", vedi il caso delle 4.000 Famiglie licenziate nella FORMAZIONE PROFESSIONALE o PIP, o PRECARI etc. comunque ripeto " FAMIGLIE ONESTE SICILIANE ", allora scattano tutti le Leggi e disposizioni vigenti e non, a sfavore di queste FAMIGLIE.

    Siciliani .... è venuto il momento di mandarli Tutti a casa, altro che:

    " ANTIMAFIA"........................

    F.to
    Nonnos Aldos.

    http://livesicilia.it/2016/07/06/nessuno-e-come-la-monterosso-cosa-ce-dietro-la-conferma_765606/

  • E' sempre stato il mio sogno fin da quando ero bambino. Fuori anche dall'EU.
    Siamo una nazione ricca, non più saccheggiati.

    • Sono d'accordo con te Paolo, anche per me una Sicilia libera e indipendente è sempre stato un mio sogno che vorrei diventasse finalmente realtà. La mia terra e Patria/Nazione è la Sicilia. Quindi facciamo in modo che alle prossime elezioni si crei un partito movimento indipendentista.

  • Se avete bisogno di un comitato emiliano che promuova l'imiziativa di separare la sicilia dall'italia mi offro volontario, sono certo che in ogni altra regione italiana troverete altre migliaia di persone col sogno di una sicilia sepetata dall'italia.

    • Grazie!!! Purtroppo non ne siamo così certi. Potrebbe succedere, infatti, che qualcuno contrario a questa ipotesi, diffonda la verità e cioè che la Sicilia è la piattaforma energetica d'Italia - qui si raffina il 60% delle benzine consumate in Italia- e che non ci guadagna niente. Che la Sicilia ha un surplus di energia elettrica che 'regala' alle altre regioni, Emilia inclusa. Che con i soldi dei siciliani si finanziano i servizi anche nelle altre regioni (di recente un tecnico renziano su l'Epresso ha parlato di 7 miliardi distratti alla Sicilia ogni anno, gli economisti siciliani stimano il doppio). Che la Sicilia, come denunciato dalla Corte dei Conti, paga più di ogni altra regione allo Stato per il concorso alla finanza pubblica. Per non parlare del patrimonio culturale e naturalistico che vale un po' più di quello di altre regioni. Insomma, se si dovesse diffondere la verità, probabilmente le altre regioni sarebbero contrarie ad una nostra separazione perché perderebbero un bancomat. Ma, comunque, speriamo che sia come dica lei. Magari potremmo trovare solidarietà contro i soprusi che subiamo da 160 anni a questa parte. Saluti.

      PS

      "L'unità d*Italia non è avvenuta su basi di uguaglianza, ma come egemonia del Nord sul Mezzogiorno, nel rapporto territoriale città-campagna. Cioé il Nord concretamente è una piovra che si è arrichita a spese del Sud e il suo incremento economico-industriale è in rapporto diretto con l*impoverimento dell*economia e dell*agricoltura meridionale. L'Italia settentrionale soggioga l'Italia meridionale e le ISOLE riducendole a colonie di sfruttamento..." Antonio Gramsci

  • IO SONO UN INDIPENDISTA INCALLITO DA DECENNI ! PER RENDERE LA NOSTRA ISOLA INDIPENDENTE PACIFICAMENTE OCCORRE LA VOLONTA' POPOLARE CON REFERENDUM DEI SICILIANI I QUALI CHIEDANO CHE LA NOSTRA ISOLA DIVENTI UNO STATO INDIPENDENTE CON UNA BANDIERA E UNA COSTITUZIONE MODERNA E SOCIALE . UNA SICILIA NON GOVERNATA DA POLITICI MA DA SAGGI ED ECONOMISTI E UOMINI DI KARISMA SOCIALE I QUALI DEVONO INNANZITUTTO FONDARE UNA BASE SOCIALE ED ECONOMICA PER GARANTIRE A TUTTI I SICILIANI UN LAVORO , UNA PENSIONE SOCIALE E UNA CASA PER TUTTI . OCCORRE FARE UN INVENTARIO DI TUTTE LE NOSTRE RISORSE ECONOMICHE ED AVERE UNA BASE ECONOMICA DI SOSTEGNO INIZIALE PER FONDARE GRUPPI DI LAVORO CHE PRODUCANO RISORSE E BENESSERE PER LA COMUNITA' SICILIANA . IL RISULTATO DEL LAVORO E BENESSERE SOCIALE PER TUTTI SPINGERA' I SICILIANI A CHIEDERE L'INDIPENDENZA DALLO STATO ITALIANO . MA OCCORRONO LEGGI SEVERE DA RISPETTARE E IL BANDO DELLA CORRUZIONE , DELLA DROGA E DELLA .... PRIVILEGIANDO LE FAMIGLIE CON UN PADRE DI FAMIGLIA RESPONSABILE VERSO LA STATO .. UN SOGNO ???

  • La verità... ma come dico sempre, con le parole non si fa niente. Qua per fare qualcosa bisogna cominciare ad agire, e parlare meno. Solo cosi un giorno finalmente la Sicilia sarà quello che deve essere, e noi siciliani finalmente avremmo una vita dignitosa che ci meritiamo dopo che molti dei nostri antenati sono morti difendendo la propria terra. Lo ripeto, sveglia siciliani!

  • Si invitano icorregionali a riflettere sulle imminenti elezioni regionali del prossimo 5 novembre. Per creare benessere collettivo e una migliore qualità della vita in Sicilia, è strettamente necessario ricominciare politicamente insieme da zero. Al fine di non perdere ancora tempo e denaro, resi alquanto preziosi per tutti, restando dietro ad un sistema politico fallito......da rottamare.

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