Corte dei Conti Sicilia: 6.9 miliardi di crediti cancellati, un macigno sui Siciliani

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I giudici contabili hanno espresso preoccupazione per tutti quei miliardi spariti dal Bilancio regionale grazie alla bacchetta magica di Baccei &Co.  “A rischio il concreto esercizio delle funzioni fondamentali e la destinazione delle risorse verso i necessari investimenti”.

Ricordate la controversa vicenda della cancellazione dei crediti dal Bilancio della Regione? Correva l’anno 2015 quando l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, decide di cancellare svariati miliardi di Euro (si parlava di 10 miliardi) di crediti vantati dalla Regione perché da lui giudicati “inesigibili’. Questo blog denunciò il fatto a gran voce sottolineando la leggerezza con cui erano stati strappati quei soldi dai documenti contabili della Regione.

Il sospetto, mai fugato, è che gran parte di quelle somme erano dovute alla Sicilia dallo Stato che, grazie all’assessore inviato da Roma, si vedeva così ‘graziato’ dal ripianare i debiti verso la Regione. In quell’occasione vi abbiamo anche dato notizia di di una relazione ufficiale, firmata da un alto dirigente dell’assessorato all’Economia, nella quale c’era scritto che la Regione aveva chiesto ai debitori ‘notizie’ di questi soldi, ma questi soggetti non avevano mai risposto.

Passaggio fondamentale. Il decreto n. 118 del 2011, che la Regione siciliana diceva di stare applicando, non dice che i cosiddetti “residui attivi” (cioè i crediti vantati dalla Regione di difficile esigibilità) debbono essere cancellati: dice che vanno cancellati solo dopo averne accertato l’inesigibilità (qui l’articolo in questione).

Cosa che non è stata fatta. Ne è seguta una polemica politica che ha portato ad una richiesta di accessi agli atti del Movimento 5 Stelle attraverso la quale si è scoperto l’imbroglio e si è arrivati al riconteggio. Che, però, non ha rimediato in toto al furto in danno dei Siciliani.

Scopriamo, infatti, oggi, che per la Corte dei Conti Siciliana – che oggi ha emesso il giudizio sul Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015-  queste somme sono pari a 6.9 miliardi di Euro e che la loro cancellazione crea una voragine occulta nei conti della Regione:

Nel rinviare la discussione sulle modalità di copertura di tale disavanzo tecnico, la Corte – dicono i magistrati contabili – ritiene di dover richiamare la responsabile attenzione del Governo regionale e dell’Assemblea su una prospettiva che si presenta di considerevole rilievo in quanto collegata alla tenuta di fondo del rinnovato assetto contabile”.

Questa voragine dovrebbe essere coperta nell’arco di trent’anni attraverso un fondo creato ad hoc ma, sottolinea la Corte dei Conti, “questo peso trentennale potrebbe vincolare le future politiche della Regione, che potrebbero mettere a rischio il concreto esercizio delle funzioni fondamentali e la destinazione delle risorse verso i necessari investimenti”.

Vi daremo più tardi altri particolari sulla relazione della Corte dei Conti siciliana.

AGGIORNAMENTO:

Corte dei Conti: lo Stato “stressa” i conti della Sicilia

 

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