La coerenza? Per Grillo, Chiara Appendino e Crocetta è la virtù degli imbecilli

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Il primo si è rimangiato la sua posizione anti-Euro. La ‘Sindaca’ di Torino, Chiara Appendino – che ha aperto la campagna elettorale con i NON TAV del Piemonte – ha già fatto sapere di rimanere contraria all’Alta Velocità ferroviaria, ma che non potrà fare nulla per bloccare l’opera. Mentre in Sicilia Crocetta lancia il reddito di cittadinanza che il suo partito – il PD – ha sempre definito una proposta demagogica, populista e economicamente irrealizzabile. Tutti coerenti…

“Non si è mai tanto sinceri come quando si è incoerenti”, ci ricorda Oscar Wilde. A questa legge non sfugge la politica, da Beppe Grillo fino a Rosario Crocetta.

Cominciamo con Torino. Parliamo del nuovo sindaco di questa città, la grillina Chiara Appendino. Le cronache ricordano che il lancio della sua candidatura, andato in scena a Falchera, quartiere simbolo della Torino operaia, è stato sostenuto da Laura Castelli, storica militante No TAV del Piemonte. Parliamo dell’Alta Velocità Torino-Lione, da sempre cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle.

Anche Chiara Appendino si è sempre dichiarata contraria alla TAV. Solo che qualche giorno fa, appena eletta sindaco di Torino, ha rilasciato una dichiarazione che ha fatto sobbalzare dalla sedia migliaia di militanti NO TAV. Che ha detto la nuova ‘Sindaca’, come lei si è auto-definita? Che rimane contraria alla TAV, ma che sa anche che non potrà fare nulla per fermare la realizzazione di tale opera.

Domanda: perché Chiara Appendino queste cose non le diceva prima? Forse per accaparrarsi il voto dei contrari alla TAV, per poi rimangiarsi gli impegni assunti, in stile Matteo Renzi Enricostatisereno?

Dalla ‘Sindaca’ di Torino alla posizione del Movimento 5 Stelle sull’Euro. Fino a qualche tempo fa il leader del Movimento, Beppe Grillo, era contro l’Euro. Anzi, per essere preciso, la moneta europea era insostenibile.

Poi Grillo ha ammorbidito: l’Euro è comunque importante, ma è giusto che decidano gl’italiani con un referendum

Oggi, ad elezioni comunali vinte, Grillo starebbe cambiando la sua posizione sull’Euro per la terza volta: bisogna restare in Europa, dice, per costruire un’Italia migliore.

Domanda: cosa c’è di diverso da Renzi che toglie l’IMU sulla prima casa e poi aumenta le tasse occulte, affama i Comuni e li costringe ad aumentare spaventosamente tasse e imposte comunali?

Da Grillo al presidente della Regione, Rosario Crocetta, con il contorno del PD.

Da anni Grillo si batte per introdurre nel nostro Paese il reddito di cittadinanza. E da anni il PD ribatte che si tratta di una proposta demagogica, populista ed economicamente impossibile da realizzare.

Dopo di che, oplà!, dopo la batosta elettorale alle elezioni comunali, il presidente della Regione siciliana, Crocetta – sostenuto dal PD – lancia la proposta: reddito di cittadinanza per la Sicilia.

Ma come: da anni i dirigenti del Partito Democratico dicono che il reddito di cittadinanza è una proposta demagogica, populista ed economicamente impossibile da realizzare e, adesso, la propongono in una Regione che il Governo nazionale ha portato al fallimento?

La Regione siciliana di Crocetta – grazie agli scippi finanziari del Governo Renzi – è ormai con le pezze nel sedere. Mezza Amministrazione regionale è senza soldi, non si capisce chi pagherà, quest’anno, i circa 80 mila precari sparsi tra uffici ed società regionali, comunali e provinciali e Crocetta promette oltre 300 milioni di Euro per il reddito di cittadinanza? E da dove li prenderà questi soldi?

L’importante è promettere. Come le promesse fatte da Chiara Appendino ai NO TAV. Come le promesse di Grillo sul No all’Euro. Come le promesse di Crocetta sul reddito di cittadinanza.

Scrivi a ‘u muru e scancedda cui spaddi, recita un vecchio adagio siciliano. Scrivi al muro e cancella con le spalle: insomma, prometti, impegnati economicamente e politicamente e poi – altra parola magica siciliana – futtutinni. Tanto siamo in Italia. Dove la politica può raccontare tutte le balle possibili e immaginabili (non a caso abbiamo a Renzi Presidente del Consiglio…).

A questo modo di fare – il trionfo delle bugie e dell’incoerenza che diventa sincerità – non si sottraggono nemmeno i grillini.

Euro-Grillo per Euro-Grillo, diciamo subito che siamo pronti a perdonare il nuovo sindaco grillino di Roma, Virgina Raggi, che in campagna elettorale ci ha spiegato – convincendo, a quanto pare, la maggior parte dei romani che l’ha votata – che i grandi appalti per le Olimpiadi non servono a Roma.

Scommettiamo che, tra qualche settimana, il nuovo sindaco di Roma, in barba alle promesse che ha fatto in campagna elettorale, troverà un accordo con le ‘Appaltiadi’ olimpioniche? Dopo le giravolte di Beppe e di Chiara sarà la volta della giravolta di Virginia?

Noi, comunque, la perdoniamo in anticipo nel caso in cui dovesse cedere alle ‘Appaltiadi’, pardon, alle Olimpiadi…

 

 

 

 

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