Una lettera del parlamentare di Sala d’Ercole eletto nel collegio di Agrigento, Vincenzo Fontana, in una lettera inviata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici, descrive in modo quasi perfetto la strafottenza con la quale politici e burocrati trattano una delle realtà agricole più importanti della Sicilia. Per ‘risparmiare’ sono riusciti a incasinare la vita a migliaia di agricoltori. Ennesima dimostrazione che questi signori non hanno idea di come si governa una Regione
Una lettera che il parlamentare regionale della provincia di Agrigento del Nuovo Centrodestra Democratico, Vincenzo Fontana, che spedito al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e all’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici, dà la misura del modo raffazzonato e strafottente con il quale politici e burocrati trattano Ribera – cittadina nota per gli agrumi – e, in generale, tutto il circondario particolarmente ricco di frutteti e, in generale, di agricoltura di qualità.
“Con delibera della Regione siciliana n.207 del 07.06.2016 – scrive l’onorevole Fontana – è stato approvato il ridimensionamento dell’ufficio Intercomunale Agricoltura di Ribera a ufficio comunale di Ribera, creando notevoli disagi non solo alla stessa città di Ribera, ma a tutti i Comuni del comprensorio, che si dovranno rivolgere all’ufficio intercomunale di Bivona e Sciacca. Il fatto eclatante risulta essere la divisione, alquanto anomala, dei paesi che rientrano nell’ufficio intercomunale di Bivona e Sciacca: infatti, è quantomeno paradossale che i cittadini di Calamonaci, che fino a ad oggi potevano contare su un ufficio a Ribera, distante solo 4 chilometri, da domani dovranno recarsi a Bivona, percorrendone 80. Questa è la prova che chi ha elaborato questo piano di ridimensionamento non abbia minima conoscenza del territorio e non sappia nemmeno che la strada che collega questi Comuni a Bivona è impervia e con il manto dissestato”.
Calamonaci, per la cronaca, è un picco centro che si trova a un tiro di schioppo da Ribera. E’ un paese dove l’economia è rappresentata dall’agricoltura. Ebbene, gli agricoltori di questo piccolo centro, grazie ai ‘risparmi’ messi in atto dall’assessorato retto da Cracolici e dagli ‘intelligenti’ burocrati – che debbono essere ‘profondi conoscitori’ del territorio del quale si sono occupati – per un qualunque problema, da domani, dovranno ‘scarapicollarsi’ a Bivona, cittadina bella, per carità, ma con una viabilità disastrosa.
“Ambigua, poi – prosegue il parlamentare – risulta essere la divisione dei Comuni di Lucca Sicula, Burgio e Villafranca Sicula, distanti 1 chilometro l’uno dall’altro. Eppure i primi due sono stati collocati nell’ufficio di Bivona, mentre Villafranca è stato assegnato a Sciacca”.
Anche gli agricoltori di Lucca Sicula e Burgio, per un qualunque problema burocratico, dovranno catapultarsi a Bivona. Mentre gli agricoltori di Villafranca Sicula sono stati un po’ agevolati: non 80 chilometri di strada piena di buche e di curve, ma dovranno fare tappa a Sciacca.
Disagi, disagi, disagi. Ma l’assessorato di Cracolici e dei suoi ‘intelligenti’ burocrati ha risparmiato. Volete mettere?
“Così non va – scrive ancora Fontana -. Più che un ridimensionamento, questo è un taglio lineare che arreca notevoli disagi ai cittadini, aumenta i disservizi e risulta essere un ulteriore duro colpo a un settore già troppe volte vessato dalle tasse, dalla crisi e, a partire da oggi, anche dalla mancanza dei servizi essenziali in loco, se non si provvederà a rivedere questa delibera. Ridimensionare, infatti, non significa effettuare un taglio lineare senza un piano dettagliato che riconosca realmente le esigenze del territorio e dei suoi cittadini”.
“Ribera, il territorio che rappresenta – prosegue il parlamentare – è il punto nevralgico della nostra agricoltura, conosciuta come eccellenza in Italia e nel mondo e non si può permettere che l’assessorato regionale commetta simili errori in un momento così delicato per la nostra Sicilia e, in particolare, per l’agricoltura, la quale, negli ultimi anni, ha registrato una forte crisi di settore; crisi superata grazie alla buona volontà e alla passione degli operatori”.
“Chiedo, dunque, con questa lettera aperta – scrive ancora il deputato – che l’assessorato regionale all’Agricoltura riveda la delibera e organizzi al più presto un tavolo tecnico con la delegazione dei deputati regionali della provincia di Agrigento, i Sindaci dei Comuni interessati e le Associazioni di categoria, al fine di trovare una razionale e rapida soluzione”.
“Così formulata – conclude Fontana – la delibera rischia di creare ricadute pesanti su un territorio che, invece, merita l’attenzione del Governo regionale, dal quale ci si attende una serie di provvedimenti atti a rilanciarne le peculiarità e non ad affossare definitivamente l’esistenza di ciò che di buono è ancora rimasto”.
P.S.
Nella lettera dell’onorevole Fontana, per molti versi apprezzabile, c’è un passaggio che ci lascia di stucco: là dove scrive che l’agricoltura siciliana avrebbe superato la crisi “grazie alla buona volontà e alla passione degli operatori”.
Che gli agricoltori siciliani siano armati di buona volontà e passione, non abbiamo dubbi: dubitiamo, invece, che apprezzino chi, a proposito del loro lavoro, dice cose totalmente inesatte.
Quando, onorevole Fontana, l’agricoltura siciliana avrebbe superato la crisi? Da quando arriva l’olio d’oliva tunisino grazie all’Unione Europea e agli europarlamentari di centrosinistra? O da quando la passata di pomodoro che si vende nella grande distribuzione organizzata è all’80 per cento o giù di lì cinese, con pomodori prodotti con chissà quali pesticidi dannosi per la salute umana?
Sappia, onorevole Fontana, che a Ribera l’agrumicoltura resiste grazie alla bravura degli agricoltori di Ribera, che si sono organizzati – anche sotto il profilo commerciale – a prescindere da una Regione assente.
Sappia, onorevole Fontana, che la frutta estiva di Ribera – di qualità elevatissima – subisce la sleale concorrenza di frutta estiva scadente prodotta nel Nord Africa. Frutta che invade la Sicilia (Agrigentino compreso) a prezzi irrisori, rendendo vano il lavoro degli agricoltori, sempre nella totale assenza di quella Regione che, non a caso, ha ‘risparmiato’ sulla gestione degli uffici locali in base a un criterio demenziale (ma dall’assessorato all’Agricoltura a gestione PD ci si aspettava qualcosa di diverso?) che lei giustamente contesta.
Ah, dimenticavamo: non è che, d’accordo con l’assessorato, avete creato ad arte il problema per poi ‘risolverlo’ ed ergervi a difensori degli agricoltori?
Sa com’è, onorevole, a pensare male si fa peccato, però – come sottolineava spesso Andreotti – qualche volta s’indovina…
P.S. 2
Infine, un appunto per gli agronomi di questo assessorato che si sono occupati di tale ‘pratica’: complimenti vivissimi, grande conoscenza del territorio…