Terremoto elettorale in Italia. Dove il Governo Renzi esce pesantemente sconfitto dai ballottaggi. I grillini vincono a Roma e a Torino. Mentre il centrosinistra conserva solo Milano con una vittoria di misura di Giuseppe Sala su Stefano Parisi. A Napoli trionfa il sindaco uscente, Luigi De Magistris. In Sicilia i grillini fanno il pieno di voti e di sindaci. Conquistano i Comuni di Favara, Alcamo e Porto Empedocle. E si candidano alla guida della Regione siciliana. Il centrosinistra perde un’altra roccaforte storica: il Comune di Caltagirone, che va al centrodestra con Gino Ioppolo, da sempre vicino a Nello Musumeci
Un terremoto elettorale mette a soqquadro il mondo politico italiano. Ballottaggi amari per il PD di Renzi, che porta a casa una pesantissima sconfitta lenita, solo, da qualche conferma. A Roma – e questo, in verità, era nelle attese – Virginia Raggi, del Movimento 5 Stelle, stravince su Roberto Giachetti. Sarà il primo sindaco donna di Roma. La sua vittoria è impressionante: batte il suo avversario in quasi tutti i Municipi della Capitale italiana e, in alcuni casi, sfiora l’80% dei consensi. A Torino – e questo non era nelle previsioni – la grillina Chiara Appendino straccia il sindaco uscente, Pietro Fassino del PD. Una sconfitta bruciante, quest’ultima, nella città della Fiat dove la sinistra non perdeva mai.
Il PD si salva di misura a Milano, dove Giuseppe Sala batte di misura il candidato del centrodestra Stefano Parisi. Il centrosinistra tiene Bologna, dove Virginio Merola batte con il 54% la candidata leghista, Lucia Borgonzoni. Ma anche a Bologna sono finite le percentuali bulgare per la sinistra. E una Lega che in questa città prende il 45% dei voti deve fare riflettere.
A Napoli grande successo del sindaco uscente, Luigi De Magistris, che doppia il suo avversario. Anche questo è ujn segnale brutto per il PD di Renzi. De Magistris, infatti, si è presentato al cospetto degli elettori napoletani attaccando frontalmente il capo del Governo, Renzi. E ha stravinto. Diventando, automaticamente, non soltanto il sindaco di Napoli, ma anche un possibile leader della sinistra del Mezzogiorno d’Italia alternativa al PD.
Da segnalare, a Benevento, la vittoria dell’intramontabile Clemente Mastella.
Continua anche nei ballottaggi il successo del Movimento 5 Stelle in Sicilia. I grillini stravincono i ballottaggi a Favara, ad Alcamo e a Porto Empedocle.
Ad Alcamo, in provincia di Trapani – la città dell’eurodeputato grillino, Ignazio Corrao – Domenico Surdi batte Sebastiano Dara. Con la vittoria del candidato del Movimento 5 Stelle ad Alcamo, con molta probabilità, si chiude una stagione politica che, per oltre un ventennio, ha visto prevalere il centrosinistra attorno alla figura di Nino Papania.
A Favara, in provincia di Agrigento, le hanno provate tutte per cercare di fare perdere la candidata grillina, Anna Alba. Ma lo sciacallaggio non ha ottenuto i risultati sperati da chi lo ha utilizzato, se è vero che la candidata del Movimento 5 Stelle ha vinto lo stesso.
Idem a Porto Empedocle, ancora provincia di Agrigento, la città dello scrittore Andrea Camilleri. Qui la candidata grillina, Ida Carmina ha battuto il candidato del PD, Orazio Guarraci.
L’onda lunga del successo del Movimento Cinque Stelle a Roma e nel resto d’Italia investe anche la Sicilia. Ad Alcamo e Favara i candidati pentastellati, rispettivamente Domenico Surdi e Anna Alba, guadagnano la poltrona di sindaco, battendo Sebastiano Dara (ad Alcamo) e Gabriella Bruccoleri (a Favara). Stessa storia a Porto Empedocle, dove la candidata grillina Ida Carmina è in vantaggio su quello del Pd Orazio Guardaci.
Il PD conserva la guida del Comune di Canicattì, ancora provincia di Agrigento, dove Ettore Di Ventura batte il candidato del Nuovo centrodestra, Ivan Paci.
Il vero terremoto si consuma a Caltagirone, nella città di don Luigi Sturzo barone di Altobrando, il sacerdore che fu per anni pro-sindaco della sua città. Qui il centrosinistra ha una storia che affonda le radici nel popolarismo sturziano e poi nel centrosinistra, a partire dagli anni ’90 del secolo passato. Ma qui il candidato del centrodestra, il deputato regionale Giovanni ‘Gino’ Ioppolo ha battuto con il 55% il candidato del centrosinistra Francesco Pignataro. Per il PD siciliano è un’altra roccaforte che cade.
Dietro la vittoria del centrodestra a Caltagirone c’è, di certo, la figura di Ioppolo, personaggio molto conosciuto e apprezzato nella sua città. Ma c’è anche la mano di Nello Musumeci, che si è speso tantissimo in una lunga campagna elettorale.
Gino Ioppolo, ormai eletto sindaco, dovrà lasciare lo scranno di deputato all’Ars: e questo forse è il passaggio che potrebbe rivelarsi amaro, perché lascerà il posto ad Alfio Barbagallo, ex consigliere provinciale molto vicino all’eurodeputato del Nuovo Centrodestra, Giovanni La Via (cioè al partito di Angelino Alfano, che dalle parti di Catania e dintorni può contare sull’accoppiata Pino-Firrarello-Giuseppe Castiglione: due politici che, nel 2012, non hanno certo aiutato l’allora candidato del centrodestra, Nello Musumeci, nella corsa alla presidenza della Regione.
Il sindaco nuovo sindaco di Vittoria, unico comune del Ragusano al ballottaggio, è Giovanni Moscato, espressione del centrodestra, che con il 55% circa dei voti ha battuto l’ex parlamentare regionale ed ex assessore regionale, Francesco Aiello.
Questi, grosso modo, i risultati più importanti dei ballottaggi. Che, come già ricordato, delineano una grande vittoria del movimento 5 Stelle e una pesante sconfitta del PD di Renzi e, in Sicilia, del Partito Democratico e del Governo di Rosario Crocetta.
Non a caso, in un comunicato, l’uomo che, con molta probabilità, sarà il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione siciliana, Giancarlo Cancelleri, lancia un messaggio politico preciso:
“Parte oggi l’Opa per Palazzo d’Orleans (che è la sede di Palermo del Governo siciliano ndr). La messe di voti raccolta in Sicilia e in Comuni di primissima grandezza in Italia, dimostra inequivocabilmente che la gente ha voglia di cambiare drasticamente rotta. I tempi sono maturi per la prima Regione a guida 5 stelle”.
I grillini siciliani parlano di “stracciante vittoria nei Comuni di Alcamo, Porto Empedocle e Favara, dove in maniera quasi plebiscitaria il Movimento ha piantato la sua bandierina. I grandissimi e inequivocabili successi di Roma e Torino, oltre lo Stretto – dice ancora Cancelleri – sono per il M5S Sicilia la chiarissima espressione della voglia dell’elettorato di cambiare decisamente pagina”.
“Puntiamo senza mezzi termini alla guida di questa Regione – aggiunge Cancelleri – punto di partenza per dimostrare come governare il Paese intero. La gente ha bocciato la proposta non più credibile dei vecchi partiti, che hanno portato allo sfacelo, al baratro, all’ingovernabilità. Oggi muore definitivamente il luogo comune che dipinge il voto al M5S come un voto di protesta. E’, al contrario, un voto che premia la proposta, il prezioso lavoro fatto nei Comuni, al Parlamento regionale e nazionale, è l’espressione della voglia di comunità di solidarietà, di stare assieme, che è nel Dna del Movimento”.
“Passo dopo passo – afferma il capogruppo M5S a Sala d’Ercole, Angela Foti – cresce nei cittadini la consapevolezza che da una parte ci sono i partiti, oltre c’è il M5S che, superata la fase di diffidenza, si dimostra sempre più punto di riferimento per i cittadini, i quali non consegnano semplicemente un voto, ma partecipano ad un progetto di cambiamento. Il voto di ieri – conclude Angela Foti – conferma la costante crescita del Movimento, cosa di cui non si può non prendere atto”.
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il nostro sistema politico è bipolare - per cui la diplomazia gioca fino , facendo battaglie politiche vincenti ma che salvano la faccia
la Destra ha disertato la battagli romana uscendosene alla grande e salvando la faccia e al ballottaggio appoggiando la RAGGI , una mossa politica vincente concordata con la sinistra PD