Oggi, 17 Giugno 2016, ricordiamo Antonio Canepa, un uomo che ha speso la sua vita per la libertà della Sicilia. La sua storia ci ricorda che cosa vuol dire essere liberi e indomabili fra i tanti colli curvi al giogo degli ascari
Ogni azione che riscatti dalla vera morte, quella della memoria, è pietosa e doverosa, sopratutto quando vengono ricordate persone che, col loro sacrificio, hanno tentato di preparare un migliore avvenire ad un popolo.
Oggi è il 17 giugno. 72 anni fa moriva Antonio Canepa, il comandante dell’EVIS, l’Esercito dei Volontari Indipendentisti Siciliani.
Forse la mutatio temporum (il mutare dei tempi) che oggi in Sicilia appare meno irrealistica di quanto non la si stimi, ci consegnerà la verità storica pagata cara dai siciliani; forse un giorno avrà valore lo studio della nostra storia, e ci sarà chi vorrà rivisitare i fatti dei nostri padri per consegnarli a nostri figli.
Forse ci sarà tra questi uno che vorrà sapere che cosa sia un vero siciliano, che vuol dire essere un uomo libero e indomabile fra i tanti colli curvi al giogo degli ascari; che vuol dire essere libero di indole, di animo, di mano.