A Torino per dire no al Museo Lombroso, al razzismo e alle vessazioni subite dalle popolazioni meridionali e da tutti quei popoli costretti a subire diktat delle Nazioni autoritarie. Una tappa anche a Fenestrelle, il lager dove trovarono la morte molti meridionali all’indomani dell’Unità d’Italia…
Eppur si muove. Sempre di più. Corre veloce sul web il tam tam che chiama a raccolta le intelligenze libere di questo Paese per una due giorni commemorativa in onore del Sud Italia e in onore di tutti i popoli che combattono contro le prepotenze di Stati invasori e per riaffermare il diritto all’autoderminazione (principio, ricordiamo, sancito dall’Onu): “In onore del popolo delle Due Sicilia, in onore di tutti i popoli del mondo” recita il manifesto dell’evento che si terrà il 2 e il 3 Luglio a Torino.
Si comincia sabato 2, alle 16, con una manifestazione che prevede un corteo da piazza Vittorio Veneto fino all’emblema del razzismo antimeridionale, alias “il falso museo Lombroso” in via Pietro Giuria, 15 “dove si svolgerà una breve cerimonia di deposizione di fiori votivi in memoria e per gli onori funebri ai morti lì ancora detenuti ed empiamente, e sacrilegamente esposti a pagamento al pubblico ludibrio”.
Ricordiamo a questo proposito che le iniziative del Comitato No Lombroso, vanno avanti e che non fermeranno fino a quando non saranno apposti sigilli a questo oltraggio alla dignità e all’intelligenza dei meridionali (poi speriamo che la stessa sorte tocchi al Museo di Storia Patria di Palermo, da noi definito Museo degli Orrori, altro insulto ai siciliani che da quegli ‘eroi’ celebrati in questo museo sono stati ‘scannati’).
Dopo la protesta davanti al Lombroso, “saranno fatti discorsi sul significato delle due giornate di manifestazioni previste in memoria, in onore e per la dignità e per la organizzazione del diritto e della forza sia dei singoli, sia delle collettività, ed in particolare del Popolo Duosiciliano, del Popolo Italiano, di tutti i Popoli d’Italia, di tutti i Popoli del Mondo e di tutta l’Umanità contro la discriminazione, il classismo, il “castismo” , il razzismo , il suprematismo, il segregazionismo (Apartheid), la criminalizzazione, la “pazzizazione”, la disumanizzazione e la demonizzazione da parte di chi, da solo o con altri, con idee, parole, atti ed omissioni, usando anche l’inganno e la violenza, creda e comunque pretenda di avere il diritto, a suo totale arbitrio, di calunniare, insultare, offendere, sfruttare, derubare, estorcere , rapinare, asservire, schiavizzare, torturare, assassinare, sterminare e cannibalizzare il resto dell’Umanità”.
La due giorni proseguirà l’indomani, 3 Luglio, con la tappa al lager di Fenestrelle dove verrà deposta una una corona “dedicata a tutti i Duosiciliani ed a tutti gli altri Italiani caduti, prigionieri e sterminati per le loro patrie: tutti gli Stati Italiani autonomi ed indipendenti dal 1860-1861 ai nostri giorni, e posta nella Piazza della Fortezza di Fenestrelle nel punto in cui, il 6 Luglio 2008 dopo 147 anni di oblio, era stata finalmente posta per la prima volta la prima lapide votiva in loro ricordo, ed una Corona dedicata in particolare a tutti i Duosiciliani, prigionieri e sterminati per la loro patria, il Regno delle Due Sicilie, dal 1860-1861 ai nostri giorni e posta in una stanza delle Prigioni della Fortezza di Fenestrelle”.
Quindi incontri, convegni e dibattiti. Per i dettagli, questa è la pagina FB dell’evento.
Va da sé che per partecipare l’unica cosa che bisogna condividere è la voglia di riscatto del popolo meridionale (al di là dunque delle idee specifiche degli organizzatori) e, in generale, la voglia di di libertà che arriva da tanti popoli europei costretti a sottostare ai diktat di Nazioni asservite alle oligarchie finanziarie mondiali che mortificano i loro interessi e le loro identità.
Per questo l’appello è rivolto non solo ai meridionali, ma a tutti quei popoli che lottano perché quel principio di autoderminazione riconosciuto anche dall’Onu possa diventare realtà (potremmo quindi spaziare dalla Catalogna, alla Sardegna, dalla Scozia, al Sud Tirol, alla Corsica alla Campania e alla Sicilia e così via).
Una occasione per fare sentire la voce dei popoli oppressi e per dimostrare che l’anelito alla libertà, nonostante la propaganda, i massoni della finanza (e dei musei), i pennivendoli e le bugie degli storici, non potrà mai essere soffocato.
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