Ma vi sembra normale che un attore- in Italia per promuovere il suo nuovo film- possa liberamente visitare un hotspot mentre ai giornalisti viene impedito?
Se dietro alle parole come ‘flussi di migranti’ e ‘hotspot’ non ci fosse il dramma di persone che fuggono da guerre, fame e persecuzioni, si potrebbe affermare che l’Italia su questo tema sta recitando una parte degna di un film. Oggi, però, non ci riferiamo alla fiction su quel buonismo che alimenta un business vertiginoso e clientele a go-go, quanto a quello che è accaduto ieri a Lampedusa, dove come sappiamo, c’è uno dei principali hotspot per immigrati.
E’ successo che sull’isola è arrivato Richard Gere (proprio lui, il bello di Holliwood). Che ha già dato grande prova di sensibilità in passato e l’ha confermata ieri visitando l’hotspot e trascorrendo mezza giornata con i migranti. Tralasciamo di commentare il fatto che Gere è in Italia per promuovere il suo nuovo film Gli invisibili, in uscita il 15 giugno nelle sale italiane dedicato agli ultimi, ai senza casa, ai clochard e che una bella ‘passerella’ a Lampedusa aiuta chiunque.
Non è questo che ci scandalizza. Ognuno pubblicizza i suoi film come vuole e comunque parliamo di un attore che si è sempre mostrato attento alle sofferenze del mondo.
Quello che ci colpisce è un altro ‘dettaglio’: gli hotspot, compreso quello di Lampedusa, sono off limits per i giornalisti. Nessun giornale, tranne rarissime occasioni, ha il permesso di andare a vedere con i propri occhi cosa succede lì dentro. Direttive ferree, come abbiamo potuto constatare.
E se pure qualche ‘fortunato’ della stampa riesce ad entrare, si deve comunque fermare alla prima aerea, dove non c’è nulla da vedere.
Ma è normale che ad un attore sia consentito l’ingresso e ai giornalisti no? Cosa c’è da nascondere? Cos’è che non possiamo documentare e raccontare ai cittadini?
Un altro particolare della visita hollywoodiana di ieri è che la sindaca Giusi Nicolini si è molto arrabbiata perché l’attore non le ha reso omaggio. Insomma, non l’ha incontrata, né chiesto di lei.
Comprendiamo il disappunto di una donna che non ha potuto stringere la mano ad un uomo così affascinante e che si è persa pure qualche flash e qualche inquadratura video con una star di tale grandezza, ma l’unica cosa che ci lascia di stucco è la discriminazione che subiscono i giornalisti e i trattamenti di favore nei confronti di un uomo che, per quanto famoso, resta solo un attore che sta promuovendo il suo film.