In tanti si chiedono: cos’ha fatto l’assessore Vania Contraffatto in questo settore da quando si è insediata? Duro il commento del vice presidente di ANCI Sicilia, Paolo Amenta: “In tema di rifiuti non abbiamo più interlocutori né alla regione, né a Roma. Ma se Renzi e Crocetta pensano di stringere la corda al collo dei Comuni si sbagliano”. Giuseppe Messina (UGL) chiede chierezza sulla sorte degli 11 mila dipendenti del settore
La gestione dei rifiuti in Sicilia è ormai nel caos. Tre i punti chiari di questa incredibile vicenda. .
Primo: il Governo regionale non è in grado di affrontare le emergenze di questo settore.
Secondo: il Governo nazionale non ha alcuna intenzione di risolvere il problema. L’unico obiettivo che Renzi e il sottosegretario Davide Faraone intendono raggiungere è l’avvio per la realizzazione degli inceneritori, che con l’emergenza dei rifiuti in Sicilia non ha nulla a che vedere. Inceneritori significano appalti e soldi: che sono le uniche cose che interessano a questi personaggi.
Terzo: la Sicilia è ormai una seconda ‘Terra dei fuochi’. E’ un’Isola invasa dalle discariche pubbliche e private. Sono quasi tutte fuori legge, ma non gliene frega niente a nessuno.
Nelle aree vicine alle discariche l’inquinamento è la costante. Ma, a parte qualche protesta – come quella dei cittadini di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia – trionfano silenzio e rassegnazione. Tutti abbiamo capito che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’assessore Vania Contraffatto (che è lì da un anno circa e non si capisce che cos’ha fatto fino ad oggi) non sono in grado di gestire l’emergenza.
L’iniziativa adottata dal Governo nazionale, poi, è allucinante. Parliamo della proroga per conferire per altri sei mesi i rifiuti nelle discariche. Inquinamento su inquinamento. E, in prospettiva, gli inceneritori che ammorberanno l’aria e serviranno solo – come abbiamo già detto – a riempire di soldi le tasche di chi li realizzerà.
Scrive in una nota il vice presidente di ANCI Sicilia, Paolo Amenta:
“Che i Sindaci non avessero più interlocutori seri al Governo della Sicilia così come a livello nazionale, lo abbiamo già denunciato parecchie volte per la già drammatica situazione finanziaria dei Comuni, dopo i tagli che hanno operato ai danni dei cittadini. Ma se si pensa di stringere ancora di più la corda al collo delle nostre comunità anche con l’irrisolto problema dei rifiuti si sbagliano”.
Infatti, la soluzione prospettata dal Governo Renzi e dal Governo nazionale non solo non risolverà il problema, non solo inquinerà ancor di più la Sicilia, ma scaricherà altri costi sui cittadini siciliani.
“Non è più tempo di giochi o strategie – continua il vice presidente Amenta – il problema della mancanza di discariche e di un piano regionale per l’impiantistica sui rifiuti in Sicilia sta ormai costando troppo caro ai Comuni, in termini di risorse finanziaria che sappiamo essere all’osso, e in termini ambientali e di immagine. Non possiamo non avere una risposta certa su questo punto fondamentale per il buon funzionamento di un servizio essenziale. Le discariche riaperte solo per qualche giorno e poi sprofondate nel gioco dei commissariamenti tra il Governo nazionale e quello regionale ci sta sfiancando. Con l’arrivo dell’estate e del caldo non possiamo permetterci di tenere per le strade i rifiuti. Si pone con urgenza un’emergenza igienico sanitaria al quale la Regione non può sottrarsi. Per non parlare dell’immagine che si offre al mercato turistico dei nostri centri”.
“Le ‘casse’ dei Comuni non hanno più risorse per sostenere gli alti costi del conferimento dei rifiuti in luoghi sempre più lontani – dice ancora Amenta – e le indecisioni di una politica incapace a gestire un’emergenza pesano come macigni sui Sindaci e sui cittadini. Serve un piano chiaro, oltre che dell’impiantistica, che non possono essere i termovalorizzatori, e di piattaforme per la raccolta differenziata per poter conferire in particolare l’umido. Tutto il resto sono chiacchiere, e un continuo scaricabarile che non può più vederci inermi e passivi. E’ arrivato il momento che sulle questioni importanti che stanno soffocando i Comuni siciliani, dai tagli alle risorse finanziarie, al futuro dei precari, al problema dei rifiuti e dell’acqua, questo Governo ci porti soluzioni definitive ed efficaci”.
“Di certo, così continuando – prosegue il vice presidente di ANCI Sicilia – Sindaci, Comuni e cittadini non staremo con le mani in mano aspettando che tutto ci crolli addosso. Scenderemo ancora una volta in piazza a far sentire la rabbia di chi viene costretto a restare incatenato a politiche di immobilismo ed inefficienza che non ci appartengono. Noi Sindaci abbiamo un obbligo primario al quale non possiamo sottrarci: fare il bene delle nostre comunità. Ad iniziare dal garantire loro servizi decenti per il quale pagano, con molti sacrifici, un tributo del quale si giova anche la Regione”.
Contro gli affari degli inceneritori si pronunciano i parlamentari del Movimento 5 Stelle:
“No alla Sicilia- ciminiera del Mediterraneo. Faremo le barricate contro i progetti di Crocetta e di Renzi che mettono in pericolo la salute dei siciliani”.
E’ già allo studio, da parte dei grillini, un ricorso al TAR Sicilia per bloccare la scellerata ordinanza di Crocetta, definita, tra l’altro, “un libro dei sogni” dai deputati regionali Trizzino, Foti, Palmeri, dalla deputata alla Camera, Claudia Mannino e dal parlamentare europeo, Ignazio Corrao.
“In 3 mesi – dicono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – si vuole fare quello che in Sicilia non è stato fatto negli ultimi 20 anni. Ci sono cose chiaramente irrealizzabili. Solo per fare un esempio, è previsto che in 15 giorni i sindaci di Palermo, Catania e Messina presentino un piano di raccolta differenziata da avviare inderogabilmente entro il 30 giugno”.
Nettissima la posizione del Movimento contro gli inceneritori, che per i deputati vanno assolutamente sostituiti dai impianti di selezione e recupero, che possono essere realizzati in minor tempo e con costi minori.
“E che soprattutto non sono una perenne spada di Damocle appesa sulla testa dei siciliani”.
“Gli inceneritori trasformano i rifiuti in emissioni nocive, che i filtri, per quanto di nuova generazione, non possono bloccare. Peraltro bisogna smetterla di dire che costruendo gli inceneritori si chiuderanno le discariche: un terzo dei rifiuti bruciati si trasforma in ceneri che vanno depositate in discariche speciali”.
Sulla vicenda interviene anche il responsabile dell’UGL della Sicilia, Giuseppe Messina.
“Mentre il Governo regionale del presidente Rosario Crocetta canta vittoria per la proroga ottenuta dal Ministero dell’Ambiente che autorizza il conferimento in discarica dei rifiuti prodotti dai Comuni siciliani per altri sei mesi – dice Messina – i dipendenti degli ATO in liquidazione, che attendono il passaggio nelle Srr, possono aspettare”.
Il riferimento è ai circa 11-13 mila soggetti assunti negli ultimi dieci anni che nessuno, oggi, sa più come pagare.
“In fin dei conti – prosegue Messina – per i dipendenti degli ATO in liquidazione di Agrigento Ovest, Palermo Ovest, Palermo Est e Trapani Sud si tratterebbe di dare seguito a quanto previsto dall’articolo 19 della legge regionale 9 del 2010 e cioè il passaggio di tutto il personale nelle nuove società. Ed invece si parla di nuovo disegno di legge che dovrebbe miracolosamente risolvere ogni problema nel comparto siciliano dei rifiuti, continuando dopo tre anni e mezzo a procrastinare la soluzione senza affrontare le questioni. Altro che rivoluzione”.
“In un comparto, come quello dei rifiuti, gestito fuori tempo massimo – dichiara Alessandro Franchina, referente della Federazione Igiene Ambientale dell’UGL al tavolo regionale presso l’assessorato regionale dell’Energia – ecco spuntare l’ennesima ordinanza del presidente Crocetta.
In ben 8 giorni ne sono uscite 3 – aggiunge l’esponente dell’UGL – ovviamente va precisato che queste sono super ordinanze in quanto condivise direttamente con il ministero dell’Ambiente. Di fatto in Sicilia non siamo in grado né di scrivere, né tantomeno di far rispettare un’ordinanza o una legge”.
“Praticamente si è certificato quello che abbiamo ribadito dal primo giorno del suo insediamento, avvenuto ormai più di tre anni e mezzo fa, della totale e completa inadeguatezza del Governatore e di tutti i suoi governi. Come già avvenuto per le delibere di Giunta che esprimevano parere sulle dotazioni organiche delle 4 Srr (Agrigento Ovest, Palermo ovest, Palermo Est e Trapani Sud) oggi l’UGL punta, ancora una volta, contro questo governo perché dall’ordinanza 5/rif del 8/6/16 emergono fortissime perplessità sulla salvaguardia di tutti i livelli occupazionali che interessano oltre 11 mila lavoratori in servizio presso presso i 27 Ambito territoriali ottimali”.
“Alla luce di tutto ciò – conclude Franchina – ancora aspettiamo un incontro con l’assessore Contrafatto, affinché ci tolga una volta per tutte queste perplessità, e chiediamo che si determini immediatamente, senza tener conto delle prescrizioni della Giunta regionale, e si tiri fuori l’atto amministrativo per l’avvio definitivo delle 4 Srr in questione”.
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