La capogruppo del PD, sette gruppi in 3 anni, pare che non regga più a tante emanazioni del suo essere. Per solidarietà a chi soffre di disturbi simili, ha presentato un ddl per facilitare l’accesso alle cure psicoterapeutiche…
Satirandò/ Andò di qua, andò di la. Andò a destra, andò a sinistra, giù e su, da un lato all’altro, senza tregua. Eletta per miracolo (234 voti nel listino Crocetta: si racconta che questo sia stato il suo primo grande choc), sette gruppi parlamentari in 3 anni: Megafono, Territorio, da Democratici e Riformisti al Gruppo misto, da Articolo 4 a Udc, e ovviamente, il Pd renziano.
Troppo. Pure per una mente eccelsa come quella di Alice Anselmo, ora capogruppo del Pd. Che, a quanto si racconta, non ha più retto a così tante emanazioni del suo essere (e chi potrebbe) e starebbe attraversando un periodo difficile. Tipico delle grandi menti, mai ferme, mai in pace, mai sazie.
Alla sua già seria crisi ontologica, si è aggiunta, a quanto pare, pure una amnesia: sono stata eletta in Sicilia o a Roma? Perché mi hanno dato il premio ascaro? Sono stata la prima donna a riceverlo (lo leggete qui, ndr), ma non sono convinta sia una cosa buona…
Un travaglio affannoso, una sorta di tentativo di auto maieutica che però, finora, non avrebbe avuto successo. E d’altronde cosa c’è di più difficile?
Da qui sarebbe scaturita la saggia decisione di cercare un aiutino. Ma, considerando che in tema di pscicoterapia, la sanità pubblica siciliana offre poco,la nostra ha un altro colpo di genio : perché non proporre un disegno di legge ad hoc?
Ecco quindi la proposta di Alice: un ddl che assicuri il diritto di accesso alle prestazioni psicoterapeutiche. Detto, fatto. Acuta come una aquila, scaltra come una faina: il disegno di legge è già stato presentato all’Ars e oggi ne dà notizia il Giornale di Sicilia.
Qualcuno, ovviamente, parlerà di un disegno di legge ad personam. Noi invece pensiamo che la nostra Alice in wonderland adesso sia semplicemente più sensibile a questi temi.
Adesso sa cosa significa sentire le pulsioni di una coscienza che si espande sempre di più e che cerca il suo contatto con l’universo e con il divino che lo anima. Sa che nel difficile viaggio alla ricerca di se stessi può capitare di perdersi, di smarrire la via, di finire preda di un caos che, talvolta, solo i professionisti della nobile branca della psicologia potranno diradare.
Ma, in ogni caso, in una terra in cui tutti si fanno i cazzi loro, pure se fosse una legge ad personam, si tratterebbe di una legge buona e giusta e che per una volta non fomenta manciuglie. E, poi, vista la gravità della situazione, i siciliani, ne siamo certi, sarebbero pronti a perdonarla….
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