Dopo Gilda l’atomica a Okinawa e Marylin a Seul, ecco la bella ministra Maria Elena Boschi nel capoluogo della Sicilia e all’ombra dell’Etna. Arriva, la bella Elena, per reggere il fronte siciliano della guerra che il suo capo Renzi ha dichiarato alla Costituzione italiana. Della partita sarà pure il direttore del TG 1, Mario Orfei, Rai, servizio pubblico: ci informerà con imparzialità?
Nel solco della più nobile tradizione, dopo Gilda l’atomica a Okinawa e Marylin a Seul, ecco la bella Elena a Catania e Palermo, due fronti caldissimi nella guerra dichiarata dal Renzi alla Costituzione italiana.
La bella ministra Maria Elena Boschi del culto renziano viene per allietare e rianimare le truppe un po’ scompaginate del suo sgangherato partito cacciatore-raccoglitore di tutti quanti respirano ancora nell’agone politico e con i sui gorgheggi e le sue mossettine batterà in breccia tutti i ragionamenti contrari e scioglierà tutti i dubbi di chi non crede che basta intestarsi una riforma perché questa riforma sia bella, buona, un vero toccasana. Persino un grande piccolo vecchio come Capodicasa cede alle lusinghe di questa bionda sirena.
Ha certi argomenti!, direbbe don Basilio (quello della Calunnia nel Barbiere di Siviglia).
Di fronte a tanto fascino diventa normale nel nostro Paese, culla (e tomba) del Diritto che un ministro della Repubblica si abbassi a fare il galoppino elettorale del suo capo. E’ di questo che si tratta infatti, è bene saperlo.
Se il Renzi collega le sue sorti politiche alla vittoria nel referendum del prossimo Ottobre sulla ‘riforma’ della Costituzione, chiunque fa campagna a favore del sì, fa campagna elettorale per lui.
Ecco come le istituzioni vengono stravolte. Il tutto mentre i giornali, ormai allenati, fischiettano come fanno le bombe mentre cadono, fanno finta niente.
La bella del regime, pardon, del reame sarà in ottima compagnia. Ci sarà persino Luciano Violante che, per la prima volta (c’è sempre una prima volta) nella sua folgorante carriera politica prenderà posizione, una sola, ma, soprattutto, ci sarà il direttore del TG 1, un canale della RAI, la televisione di Stato, quella del servizio pubblico, quella, per intenderci, che dovrebbe informare senza parzialità.
Mario Orfei, il direttore, infatti, che cosa ci va a fare in un incontro di lavoro tra politici di uno stesso partito, il PD? Forse annuncerà che chi voterà a favore del referendum e di Renzi godrà di un forte sconto sul canone…