Sciopero a Palermo: stamattina CGIL, CISL e UIL hanno fatto finta di essere contro Renzi e Crocetta…

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Oggi a Palermo grande recita a soggetto di CGIL, CISL e UIL della Sicilia. Dopo aver avallato tutti gli scippi operati dal Governo Renzi al Bilancio della Regione, queste tre sigle sindacali sono riuscite a portare nelle via di Palermo 12 mila persone che si illudono che queste tre organizzazioni sindacali facciano ancora gli interessi dei lavoratori. La commedia degli inganni continua

Oggi a Palermo grande manifestazione popolare – oltre 12 mila lavoratori – per ‘festeggiare’ i successi che il Governo nazionale di Matteo Renzi e il Governo regionale di Rosario Crocetta stanno ottenendo in Sicilia sul fronte del lavoro.

“Mai nessuno ha fatto quello che hanno fatto i Governi di Renzi e di Crocetta”, ripetevano i manifestanti che stamattina hanno invaso le vie di Palermo per poi ritrovarsi tutti in Piazza Indipendenza, sede della presidenza della Regione (stamattina nessuno ha spiegato ai manifestanti che a tenere i cordoni della borsa, in Sicilia, non è il governatore Rosario Crocetta, ma l’assessore-commissario Alessandro Baccei).

Ma che hanno fatto di così ‘importante’ il capo del Governo romano e il capo del Governo siciliano per meritare questi ‘festeggiamenti’ da parte di CGIL, CISL e UIL?

In tutta la Sicilia le vertenza sono centinaia (40 solo a Palermo). L’impresa compiuta da Renzi e da Crocetta è ‘storica’. I due sono riusciti a mettere in ginocchio l’agricoltura (l’ultimo ‘successo’ del Governo Crocetta è l’aumento dell’acqua per irrigare: un ‘toccasana’ per le aziende agricole già in profonda crisi), a far scomparire l’industria, a ‘mazzoliare’ l’artigianato, a portare all’osso il settore edilizio (in Sicilia lavorano solo i grandi gruppi nazionali, capeggiati dalle cooperative ‘rosse’ che lasciano le briciole alle imprese siciliane con i subappalti camuffati da noli a freddo o con associazioni temporanee di imprese dove le imprese siciliane occupano ruoli secondari, cme si conviene alle ‘colonie’) e, in generale, a deprimere l’economia come mai nessuno prima di loro aveva fatto.

‘Purtroppo’ né Renzi, Crocetta sono ancora riusciti ad assestare una bella ‘botta’ anche alle attività commerciali della Sicilia, che sono sì in crisi, ma ancora non sono alla frutta. Ma Matteo e Rosario lavorano per questo: con il Bilancio falso approvato dall’Assemblea regionale siciliana quest’anno (come potete leggere qui), dal quale mancano 500 milioni di Euro, migliaia di persone – questa la ‘speranza’ del Governo rimano e del Governo siciliano – dovrebbero perdere il reddito.

Ciò dovrebbe provocare una riduzione della domanda al consumo e, quindi, una crisi aggiuntiva per le attività commerciali, con licenziamenti e chiusura di altri esercizi per l’appunto commerciali.

Insomma, il ‘furto’ di 500 milioni di Euro del Governo Renzi alla Sicilia dovrebbe sortire effetti ‘positivi’…

L’unica nota stonata è il ritorno, a Termini Imerese, dell’industria dell’automobile: auto ibride e auto elettriche targate Blutec. Riparte l’industria, mettendo in ‘discussione’ lo sfascio dell’economia siciliana al quale lavorano, in perfetta ‘sinergia’, Renzi e Crocetta?

Il ‘timore’ c’è. Ma radio tam tam dice di stare tranquilli: Blutec riapre con 20 milioni di Euro della Regione siciliana: piccioli mansi, come si dice dalle nostre parti. Soldi che dovrebbero finire subito dopo la campagna elettorale delle elezioni del 2018. I posti di lavoro si conteranno sulla punta delle dita e, grazie al Jobs Act, saranno tutti precari.

Con la ‘garanzia crescente’, per questi lavoratori, di tornare a casa dopo le elezioni del 2018, magari dopo aver votato (indovinate voi quale partito…).

Nella manifestazione di stamattina non sono mancati i disastri sociali prossimi venturi: la crisi dei call center di Almaviva e i prossimi cassintegrati del Cantiere Navale di Palermo. 

Per Almaviva i Governi Renzi e Crocetta si sono limitati e non fare una mazza. Per il Cantiere Navale di Palermo il presidente del Consiglio e il presidente della Regione hanno fatto un ‘miracolo’: sono riusciti a far avere al Cantiere di Palermo qualche commessa, con l’ ‘impegno’, però, che Fincantieri avrebbe messo lo stesso in Cassa integrazione un bel po’ di operai: e così sarà.

Tutti contenti, stamattina, tranne chi ha perso e chi perderà il lavoro, gente priva di fantasia che non capisce che è proprio nell’indigenza e nella disoccupazione che i Siciliani ritrovano se stessi.

Resta da capire se CGIL, CISL e UIL della Sicilia ci sono o ci fanno. La manifestazione di stamattina, più che una prova di forza contro il Governo dei ‘banditi’ di Renzi e contro il Governo degli ‘ascari’ di Crocetta è stata una manifestazione di esistenza in vita.

Della serie: esistiamo anche noi. Anzi, siccome, alla fine, siamo tutti del PD, magari una parte dei siciliani che stamattina hanno preso parte alla manifestazione continuerà a votare per il Partito Democratico. Chi l’ha detto che nonostante gli scippi operati dal Governo Renzi alla Sicilia sarebbero finiti i siciliani da gabbare facendogli votare per il PD?

C’è ancora un ampio margine di manovra…

 

 

 

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  • HANNO FATTO FINTA DI ESSERE CONTRO IL GOVERNO CROCETTA E CONTRO RENZI, MA HANNO VERAMENTE DISTRUTTO IL MONDO DEL LAVORO, MI CHIEDO CON QUALE CORAGGIO I LAVORATORI ANCORA VADANO DIETRO A QUESTI LESTOFANTI . . . SINDACALISTI CHE GUADAGNANO ALMENO 10 VOLTE QUELLO CHE GUADAGNA UN LAVORATORE, MA VERAMENTE SIAMO COSI INTORPIDITI DA CREDERE ANCORA A QUALCOSA CHE NON ESISTE PIU'!

  • Ahimè, i Siciliani ancora non si svegliano. Anzi, non si vogliono svegliare! Sono scesi in 12.000 in piazza, intruppati dai sindacati a loro volta terrorizzati dall'idea di non potere più partecipare alla spartizione del lauto bottino arraffato, con innumerevoli rapine perpetrate in più occasioni, dai partiti nazionali, dalle loro segreterie e dai loro proconsoli siciliani (ma solo di nascita). Ancora una volta i Siciliani, stavolta in 12.000, si sono fatti infinocchiare: oggi hanno creduto ai sindacati, cioè ai finti amici dei lavoratori e dei disoccupati, ai maramaldi pronti ad aprire la porta del castello siciliano al nemico che lo assedia per fare bottino e passarne a fil di spada gli abitanti (maramaldi compresi). Come poco tempo fa hanno creduto al falso amico Renzi che li invitava a disertare il referendum sulla eliminazione delle piattaforme petrolifere e come prima ancora avevano creduto alle illusorie promesse elettorali del governatore Crocetta, che - travestito da censore e da angelo vendicatore -aveva assicurato loro riforme, lavoro, lotta alla corruzione, sburocratizzazione e benessere, per poi trascinarli invece in una serie di trappole tese dal governo Renzi che hanno finito di distruggere l'agricoltura, la cultura ed il commercio, creando ulteriore degrado, ulteriore povertà ed ulteriore disoccupazione. La Sicilia è in ginocchio e non potrà mai riprendersi se i Siciliani continueranno a credere ai falsi profeti, agli ascari ed ai proconsoli alle dipendenze dei partiti nazionali. Solo se si sveglieranno e butteranno fuori tutti i suddetti emissari del signor Renzi, del signor Napolitano, del signor Alfano e di tutti gli altri politici di professione (professionisti dell' antimafia compresi) per poi autogovernarsi eleggendo persone serie, oneste e non compromesse, veramente innamorate della Sicilia, potranno riappropriarsi del proprio futuro ed evitare che l'Isola si trasformi in una sorta di casa di riposo per gli anziani che non hanno fatto in tempo a fuggire!

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