Non si fanno attendere le reazioni alla decisione dell’Amministrazione comunale di Palermo di rivolgersi al CGA per provare a far annullare il pronunciamento del TAR Sicilia. La vice presidente del Consiglio comunale, Nadia Spallitta, spiega perché la mossa del sindaco Orlando è “rischiosa”. Mentre Massimo Merighi, di Bispensiero, si chiede se “Orlando è un sindaco o uno sceriffo e se viviamo a Palermo o a Nottingham”. Le dichiarazioni di Nunzio Reina e Stefania Munafò
Non si fanno attendere le reazioni alla decisione dell’Amministrazione comunale di Palermo di rivolgersi al CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa) dopo la sconfitta subita al TAR Sicilia sulla Zona a Traffico Limitato (ZTL). Com’è noto, i giudici amministrativi hanno sospeso la ZTL e hanno rinviato al prossimo Novembre la trattazione del merito di questa complicata storia.
In un primo momento il sindaco della città, Leoluca Orlando, sembrava aver accettato il giudizio del TAR. Poi, però… Poi, insomma, ci ha ripensato, Prima ha sferrato un attacco alla giurisdizione (“Stiamo indagando sull’ordinanza del TAR”, ha detto il sindaco in Consiglio comunale). E oggi ha annunziato il ricorso al CGA, in Sicilia organo di appello del TAR.
Cosa punta ad ottenere l’Amministrazione comunale? Semplice: la sospensiva della sospensiva: il TAR ha sospeso la ZTL e il Comune di Palermo chiede adesso al CGA di sospendere la sospensiva del Tribunale Amministrativo Regionale: cosa, questa, che rimetterebbe in pista la ZTL.
Sulla vicenda interviene la vice presidente del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta:
“L’Amministrazione – dice Nadia Spallitta – continua a disattendere il mandato elettorale che le è stato conferito. Noi credevamo di votare un’alternativa a Cammarata e invece vengono ancora proposti gli stessi atti della precedente Amministrazione, in perfetta continuità e sintonia”.
Il riferimento è alla giunta comunale di Diego Cammarata, centrodestra, che aveva puntato tanto sulla ZTL. Storia finita male, perché la ZTL ‘cammaratiana’ è statabloccata dal TAR:
Oggi la vice presidente del Consiglio comunale, che fa capo al PD, accusa Orlando e la sua giunta di ripercorrere schemi, peraltro fallimentari, già provati dalla passata amministrazione comunale di centrodestra.
“Le ZTL – ricorda Nadia Spallitta – le multe notificate con ditte private, le targhe alterne, sono provvedimenti della precedente Giunta, oggi imposti alla città senza neanche l’avvio di processi partecipativi, indispensabili in settori che coinvolgono anche l’economia cittadina. Il procedimento dell’Amministrazione, per altro, appare illogico e sicuramente dispendioso. Dopo aver dichiarato la propria sintonia rispetto alla sospensione delle ZTL da parte del TAR e dopo aver provveduto al rimborso dei pass già rilasciati, alla dimissione di tutta la relativa cartellonistica – dando quindi esecuzione all’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale – l’Amministrazione ha anche riesumato un provvedimento dell’ex assessore Franco Scoma (le targhe alterne) con le conseguenti e numerose multe irrogate ai cittadini, probabilmente ignari del nuovo-vecchio provvedimento”.
“A distanza di un mese – prosegue – l’Amministrazione ci ripensa e decide di proporre il ricorso al CGA, operando una scelta a mio avviso in ogni caso rischiosa. Se il CGA dovesse rigettare l’appello l’Amministrazione dovrebbe spiegare alla città perché mantiene le targhe alterne, ritenute dallo stesso assessore Giusto Catania inidonee per il contenimento dell’inquinamento. Se il CGA dovesse accogliere l’appello, l’Amministrazione dovrebbe affrontare nuovamente l’organizzazione e i costi per il rilascio di nuovi pass, con procedure lunghe che si definirebbero a ridosso dell’udienza di merito davanti al TAR e con il rischio, se il TAR dovesse confermare l’ordinanza, di dovere rimettere di nuovo tutto in discussione (con enorme e ingiustificato aggravio di costi)”.
Insomma, Orlando – così sembra di capire, più che una questione amministrativa, ne starebbe facendo una questione di puntiglio. Al sindaco non piace la sconfitta e vorrebbe provare a ribaltare la situazione. Peraltro provando a forzare un po’ la mano ai giudici del TAR Sicilia, che a Novembre dovrebbero entrare nel merito.
“A mio avviso, quindi, l’Amministrazione più correttamente – aggiunge Nadia Spallitta – trattandosi di pochi mesi, dovrebbe attendere la decisione di merito del TAR e adottare poi tutte gli opportuni provvedimenti. A ciò si aggiunga che i dati forniti dalla RAP in relazione agli ultimi mesi sconfessano la necessità delle ZTL, che mantengono per gli altri profili tutte le criticità che hanno portato alla loro sospensione. Più precisamente, a dicembre 2015, data di introduzione delle tariffe per le ZTL, in nessuna delle centraline interne si registravano sforamenti oltre la soglia consentita che è pari a 50 μg/m3, sforata nella zona Castelnuovo (probabilmente anche a causa dei lavori in corso per l’anello ferroviario, restringimenti di carreggiata e traffico in generale) per 12 volte a fronte del limite consentito pari a 35 volte l’anno”.
“Alla luce di questi elementi – precisa Nadia Spallitta – è probabile che a Palermo ci siano aree altamente inquinate, ma non sono quelle indicate dall’Amministrazione. Per cui i provvedimenti proposti non raggiungono l’obiettivo di legge e anzi c’è il rischio che si incrementi l’inquinamento in altre parti della città già compromesse e in relazione alle quali nessun provvedimento viene oggi preso”.
Quindi l’affondo finale, dove si denuncia una caduta di stile:
“L’Amministrazione ha tutti gli strumenti a sua disposizione per adottare scelte ponderate e non si giustifica il ricorso giurisdizionale per un soggetto politico che invece dovrebbe contemperare i diversi interessi coinvolti e ascoltare la voce della città”.
Sulla vicenda, con un post su facebook, interviene Massimo Merighi di Bispensiero, una delle associazioni che si è battuta con successo contro la ZTL ‘pirandelliana’ dell’Amministrazione comunale:
“Il duello è all’ultimo sangue – scrive Massimo Merighi -. E a me, personalmente, sta bene. Per quanto mi riguarda, non riuscivo infatti a digerire facilmente il fatto di dover sopportare in silenzio il fatto che non avessero tenuto conto del travolgimento dell’aumento delle strisce blu. Ma avevo evitato di insistere su questo aspetto, per non alimentare uno scontro che avrebbe rischiato di costringere il Sindaco ad impugnare l’ordinanza al CGA. Cosa che sarebbe stato preferibile evitare.
Ma no. Lui non ha voluto evitare”.
“E’ evidente – prosegue la nota del protagonista dell’associazione Bispenisero – che dietro questa scelta ci sia una urgenza politica ben più ampia di quella delle sorti di un sindaco caduto in disgrazia. Si temono gli effetti di quell’ordinanza sull’orientamento nazionale della ‘giurisprudenza’.
Una giurisprudenza che non piace alla politica, poiché impedirebbe di fatto la discrezionalità degli amministratori rispetto alle prescrizioni della legge, che dispone l’obbligatorietà del rispetto degli strumenti di programmazione della mobilità, proprio per scongiurare gli arbìtri della politica ai danni dei diritti costituzionali dei cittadini”.
“Accettiamo dunque con consapevolezza la sfida di Leoluca Orlando Cascio – conclude Massimo Merighi -. Poiché non si tratta di una questione di esclusivo interesse locale. Qui si tratta di capire se viviamo in un Paese dove è la legge che deve regolare e delimitare i confini dell’azione politica (la legge, non la magistratura, come vorrebbe insinuare l’Amministrazione), oppure i sindaci hanno poteri illimitati sui propri cittadini. Non è una questione da poco. Non si tratta più solo di ZTL o di Strisce Blu. Si tratta di capire se il nostro è un sindaco o uno sceriffo e se viviamo a Palermo o a Nottingham”.
Sulla vicenda interviene anche Nunzio Reina, presidente di Confartigianato Palermo:
“Chiediamo all’Amministrazione comunale di desistere dal ricorso al CGA sulla ZTL – dice Reina -. Lo chiediamo a nome di migliaia di artigiani e cittadini sulle quali spalle potrebbero pesare ulteriori disagi e costi”.