Ricordiamo che cittadini e imprese hanno contestato non tanto la ZTL, quanto le modalità con le quali l’Amministrazione di Leoluca Orlando ha provato a propinarla alla città. E’ chiaro che il ricorso per provare a imporre il balzello rende molto problematica la ricandidatura di Orlando a sindaco di Palermo. Sullo sfondo ci potrebbe essere il fallimento dell’AMAT
Dopo aver ‘incassato’ due scoppole – prima la ‘bocciatura’ al TAR Sicilia sulla ZTL e poi la bruttissima figura sulle targhe alterne – l’Amministrazione comunale di Palermo si gioca una carta quasi scontata: il ricorso al CGA, sigla che sta per Consiglio di Giustizia Amministrativa, in Sicilia organo di appello del TAR contro la già citata ‘bocciatura’ della Zona a Traffico Limitato operata dai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale.
Insomma, dopo aver rinsaldato i propri legami con il Governo Renzi, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si gioca la carta del ricorso. E lo fa dopo aver attaccato a testa bassa i giudici del TAR Sicilia.
L’Italia, in verità, è un Paese dove spesso si assiste agli attacchi alla Giurisdizione. In questo Berlusconi è sempre stato in prima fila. Anche il capo del Governo, Renzi, nelle scorse settimane, stava per intraprendere questa strada. Poi, in lui, è prevalsa l’anima democristiana, che deve averlo portato a più miti consigli.
Il sindaco di Palermo, invece, è andato dritto contro i giudici del TAR Sicilia. In Consiglio comunale ha addirittura affermato che avrebbe “indagato” sull’ordinanza adottata dai giudici amministrativi. E ora prova a scatenare l’offensiva con l’Ufficio legale del Comune.
L’Amministrazione comunale dirà che il TAR si sarebbe addirittura sostituito a chi ha presentato il ricorso. E di avere adottato decisioni che spettano allo stesso Comune e bla bla bla.
Sembra – da quello che si capisce in queste ore – una linea un po’ fragile, che non entra nel merito della vicenda. Per esempio, l’irragionevolezza di un provvedimento amministrativo – parliamo ovviamente della ZTL – che, lungi dal ridurre l’inquinamento, è stato pensato per fare ‘cassa’, consentendo ai cittadini di inquinare dietro il pagamento di un obolo.
Tra l’altro, gli studi che stanno alla base della Zona a Traffico Limitato bloccata dal TAR raccontano una realtà ben diversa da quella che il Comune ha provato, senza riuscirci, ad accreditare.
Ci sono aree della città dove l’inquinamento è basso che erano state inglobate nella ZTL; e ci sono aree, invece, inquinate che non facevano parte della ZTL. Confusione a approssimazione.
Poi c’è la disparità tra cittadini. Chi abita dentro la ZTL deve pagare circa 90 Euro ad automobile, nonostante paghi già per il parcheggio. Mentre chi vive al di fuori della Zona a Traffico Limitato può scegliere di non pagare.
Quello che colpisce in questo ricorso al CGA è l’intenzione dell’attuale Amministrazione comunale di mettersi contro le famiglie e le imprese della città, che nella stragrande maggioranza dei casi sono contro quest’iniziativa.
E’ evidente che dietro questa presa di posizione di Orlando (che arriva qualche giorno dopo la consultazione con Renzi, appena qualche giorno fa in visita a Palermo) c’è anche una scelta politica:
Orlando, con molta probabilità, il prossimo anno, non sarà più il candidato a sindaco di Palermo per il centrosinistra.
Del resto, il finale che comincia a delinearsi ci sta. Orlando ha fatto una pessima figura quando il TAR Sicilia gli ha prima bloccato la vendita dei pass (ricordate? l’Amministrazione aveva dato una scadenza ai cittadini per acquistare i pass, ma poi AMAT e Comune non sono stati nemmeno in grado di organizzare la vendita degli stessi pass a quei cittadini che erano obbligati ad acquistarli: cittadini che sarebbero stati irragionevolmente multati da un Comune allo sbando) e poi gli ha bloccato la ZTL.
A distanza di qualche settimana, sindaco e assessore alla Mobilità (parliamo di Giusto Catania) hanno ‘virato’ per le targhe alterne senza nemmeno sapere che la stessa Amministrazione della quale entrambi fanno parte aveva già abolito tale provvedimento adottato dalla precedente Amministrazione comunale di Diego Cammarata (come potete leggere qui).
Oggi, dopo avere attaccato un pronunciamento della Giurisdizione che sanziona solo un’Amministrazione che ha commesso errori amministrativi su errori amministrativi, il sindaco prosegue nella scontro: in Tribunale e, soprattutto, contro una città che non ha dimostrato di apprezzare la ZTL e, in generale, un’Amministrazione con tante, visibili carenze.
Cosa ci potrebbe essere dietro questa scelta?
Forza la chiave di tutto è l’AMAT. O meglio, il binomio AMAT-Tram.
Nonostante le storielle messe in giro sul ‘successi’ del Tram, lo scenario è totalmente diverso. Il Tram ha costi che Amministrazione comunale e AMAT non sono nelle condizioni di sostenere.
Per far partire il Tram l’AMAT ha abbandonato alcune periferie e appioppato turni massacranti al personale. Riducendo, contemporaneamente, i bus in circolazione. Il tutto tra le lamentele dei dipendenti dell’AMAT, che hanno già effettuato uno sciopero e che si accingono ad un altro sciopero.
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