Nel giorno in cui il capo del Governo, Renzi, arriva a Palermo con il solito annuncio a effetto (“Ecco 700 milioni di Euro per il Patto per Palermo”), Maurizio Artale, presidente del Centro ‘Padre Nostro’, ci conferma che il Comune di Leoluca Orlando e la Regione di Rosario Crocetta non hanno ancora onorato i debiti con il Centro fondato da padre Pino Puglisi. Ma tutto questo è o non è ridicolo? La denuncia dello stesso Artale: “Con il DURC hanno creato un sistema mafioso”. Il riferimento è alle istituzioni che non pagano il Centro e poi pretendono che il DURC sia a posto…
“Come vanno le cose? E come debbono andare? Male, molto male. Regione siciliana e Comune di Palermo non pagano. E quando debbono dare qualche anticipo ci chiamano e ci dicono: non siete in regola con il DURC quindi non vi possiamo pagare”.
Comincia così la chiacchierata con Maurizio Artale, presidente del Centro di accoglienza Padre Nostro. E’ il centro fondato da padre Pino Puglisi, il sacerdote ammazzato dal mafiosi il 15 Settembre del 1993 nel quartiere di Brancaccio, a Palermo. Ucciso dai mafiosi perché strappava i bambini dalla strada. Cosa, questa, che ai mafiosi non piaceva affatto.
Il messaggio di padre Puglisi non è andato perduto. Lo portano avanti i protagonisti del Centro Padre Nostro. Con grandi sacrifici. Nell’indifferenza delle istituzioni.
Perché abbiamo chiesto al presidente del Centro Padre Nostro, Maurizio Artale, di fare quattro chiacchiere? Semplice: perché abbiamo messo insieme due fatti: un servizio sul Centro curato da Le iene di qualche mese fa (che potete guardare qui) e la notizia che oggi il capo del Governo, Matteo Renzi, sarà nel capoluogo della nostra Isola, proprio nel quartiere di Brancaccio, per presentare, così dicono le cronache, un fantomatico ‘Patto per Palermo’, dicono con l’arrivo, imminente, di 700 milioni di Euro.
Circa un mese fa Artale raccontava, nel corso della trasmissione Le Iene, che né il Comune di Palermo, né la Regione siciliana – debitori, verso il Centro Padre Nostro, rispettivamente, di circa 280 mila Euro e di circa 680 mila Euro – avevano onorato i debiti.
Siccome è già passato oltre un mese – e siccome arriva oggi a Palermo il Presidente del Consiglio con un progetto da 700 milioni di Euro – siamo andati a verificare se, con tutti questi soldi, Regione e Comune di Palermo hanno onorato il debito con il Centro Padre Nostro.
“La Regione siciliana e il Comune di Palermo non ci hanno ancora pagato – ci dice Artale -. E se proprio vuole sapere quello che penso, beh, penso che queste due istituzioni siano mezze fallite. Per carità, educati. questo sì. Il sindaco ha convocato una conferenza di servizio, con i dirigenti comunali. Il Comune ha ottemperato a qualche nostra richiesta. Ma di soldi non se ne parla. Ci dicono che pagheranno con i debiti fuori bilancio. Ci vorrà del tempo”.
Ma perché il Comune di Palermo perde tutto questo tempo?
“Intanto c’è il valzer delle poltrone. Arrivano i nuovi dirigenti e non firmano. Prima, giustamente, si debbono leggere le carte. Intanto noi aspettiamo. I soldi e anche l’autorizzazione per una struttura che si dovrebbe occupare dei bambini. In questo secondo caso aspettiamo da un anno. Ci dicono che i nostri locali non sarebbero idonei per un asilo nido. Abbiamo replicato che noi non dobbiamo operare con un asilo nido. Ma è tutto bloccato lo stesso”.
Parliamo un po’ di questa strana storia del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva).
“Il DURC, almeno per noi, è una sorta di ‘pizzo’. Sì, lo dico senza problemi: hanno creato un sistema mafioso. L’ho detto e lo ripeto: Regione e Comune di Palermo non pagano. Se non pagano, beh, non sempre noi possiamo essere in regola con i pagamenti. Sa, non nuotiamo nell’oro. Nel nostro Centro lavorano quindici dipendenti, più tanti uomini e donne di buona volontà. Solo per i dipendenti, ogni mese, paghiamo circa quindici mila Euro di F 24. Visto che Regione e Comune non pagano, può succedere che non arriviamo a pagare l’F 24”.
Quindi capita che non siete in regola con il DURC e il Comune e la Regione vi negano anche gli anticipi.
“Per l’appunto”.
Ma sta scherzando?
“No, non scherzo: è la verità. L’ultima volta mi hanno fatto storie per otto mila Euro”.
E che ha fatto?
“Ci siamo fatti prestare i soldi in banca. Siamo credibili. E per fortuna le banche non ci creano problemi. Però ci indebitiamo: e paghiamo gli interessi. Ci indebitiamo perché gli enti pubblici non pagano”.
Con la Regione siciliana come va?
“Male, ovviamente. L’ultima volta mi sono sentito con il sottosegretario, Davide Faraone. Gli ho detto che la regione ci deve seicento ottanta mila Euro circa”.
E che ha detto il sottosegretario Faraone?
“MI ha detto che lui attacca spesso il presidente Crocetta”.
Sì, l’attaccano tutti: ma Crocetta è sempre lì. E il primo partito a sostenerlo è il PD di Faraone.
“E’ quello che ho detto a Faraone: ma ‘sto Crocetta perché non lo mandate a casa?”.
E il sottosegretario Faraone che le ha risposto?
“Mi ha detto: non lo mandiamo a casa nell’interesse della Sicilia. Se vuole la mia opinione, recitano. Fanno il gioco della parti”.
Insomma aspettate anche i fondi dalla Regione.
“Aspettiamo”.
Ma un centro importante come il vostro, del quale si parla in mezzo mondo, importantissimo per una città come Palermo non ha agevolazioni?
“Agevolazioni? Le Onlus non hanno più agevolazioni. Paghiamo tutto per intero. ormai le agevolazioni e gli sgravi, nel nostro Paese, vengono riservati solo alle cooperative. Ne abbiamo parlato anche con Renzi. Dice che sta varando la riforma del Terzo Settore. Vedremo”.
Che dire? Che sentiamo un giorno sì e l’altro pure i rappresentanti delle istituzioni dire che la lotta alla mafia si fa togliendo i ragazzi dalla strada. Soprattutto nelle città a rischio. Forse Brancaccio non è più un quartiere a rischio?
P.S.
Ma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Senato, Piero Grasso – entrambi siciliani e d entrambi con un vissuto a Palermo – lo sanno che il Centro Padre Nostro, di fatto, è stato abbandonato dalle istituzioni?
Ma veramente dobbiamo pensare che tutte queste persone ‘importanti’ non trovano il modo di far arrivare al Centro Padre Nostro i crediti che lo stesso Centro vanta verso Regione e Comune? O forse c’è sotto ‘qualcosa’ che a noi sfugge?