Davide Faraone parla del programma della visita di Renzi: nessuno riferimento al fatto che il 30 Aprile ricorre l’anniversario della morte del segretario del Pci ucciso a Palermo nel 1982. Non sappiamo se indignarci o considerare questa mancanza un atto di coerenza…
Ci sembrava incredibile. Abbiamo letto sul sito del movimento Forza del Popolo che il premier Matteo Renzi- e con lui il suo galoppino, Davide Faraone – nell’annunciare la sua vista di sabato prossimo a Palermo, non ha fatto nessun riferimento all’anniversario dell’assassinio di Pio La Torre, che cade proprio sabato 30 Aprile (qui il post in questione).
Invece è proprio così. Non solo non ne ha fatto cenno Renzi nella sua e-news in cui parla del suo viaggio in Sicilia, ma anche Faraone ignora l’argomento: “Il programma della visita,- spiega all’ANSA il sottosegretario Davide Faraone che sta organizzando la visita del presidente del Consiglio, – prevede l’arrivo di Renzi a Catania alle 15 per la firma del ‘Pattò per la città, nel teatro San Giorgio; subito dopo il premier inaugurerà, alle 17, il viadotto Palermo-Caltanissetta; a seguire terza tappa nel capoluogo siciliano, dove alle 18.30 nel teatro Massimo, firmerà il ‘Patto per Palermo’.
E Pio La Torre?
Non sappiamo se indignarci o, semplicemente, catalogare questa mancanza tra i capitoli della mediocrità di una classe politica senza memoria, senza onore e senza rispetto.
Oppure dobbiamo pensare che si tratta, invece, di coerenza portata alle estreme conseguenze. Cosa hanno a che fare loro con La Torre? Nulla, in effetti.
Cosa hanno a che fare con un grande politico che considerava l’Autonomia- come ci ricorda Forza del Popolo nel suddetto post- “uno strumento valido di sviluppo e oggetto di una offensiva (sul piano politico e giurisdizionale) da parte dello Stato che mira a svuotarla”?
“La svolta drammatica che vive oggi l’Autonomia siciliana- scriveva La Torre in un articolo intitolato Sicilia e Stato quanto mai attuale- non è che il risultato più evidente della volontà del Governo di mortificare gli istituti democratici del nostro Paese, per fare passare le linee di sviluppo del capitalismo monopolistico”.
Coa hanno a che fare loro con un uomo del genere? Nulla. Stiamo parlando di Renzi, un ragazzone incolto senza alcuno spessore politico e poco incline alla democrazia. E di Faraone- espressione del politicante in carriera e di bocca buona quando si tratta di raccogliere voti- che assiste inerme alla distruzione di quell’Autonomia tanto difesa da La Torre.
Forse non dovremmo meravigliarci più di tanto.
Se aggiungiamo ai nostri ricordi la battaglia antimilitarista di La Torre e la paragoniamo al servilismo dei nostri governanti (vedi Muos di Niscemi), mettiamo da parte l’indignazione e concludiamo che questi non sono i suoi eredi. E che la loro mancanza di sensibilità non ci deve stupire.
Rimedieranno con una corona di fiori appena qualcuno gli farà notare la svista grande quanto una casa? Si sono già mostrati per quelli che sono, le toppe non serviranno.
nella foto di copertina il Muos e sullo sfondo La Torre: un ossimoro
Pio La Torre, Faraone mette una toppa, ma è bucata! E Renzi sa chi era La Torre?
Boom!! Raciti cita Pio La Torre e si dice autonomista: e il Muos? E gli scippi romani? Ma di che parla?
La Faraona di Faraone: come continuare a prendere in giro la Sicilia e i Siciliani
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