Al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, la sconfitta sulla Zona a Traffico Limitato (ZTL) ‘bocciata’ dal Tribunale Amministrativo Regionale non è andata proprio giù. Tant’è vero che, in Consiglio comunale, ha detto di aver avviato un’indagine sull’ordinanza dei giudici amministrativi. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo del PD a Sala delle Lapidi, per il quale il giudizi del TAR è un “provvedimento politico. Ma non sono le stesse parole che, di solito, Berlusconi utilizza contro i magistrati?
La ZTL ‘bocciata’ dal TAR Sicilia? Al sindaco di Palermo la sconfitta non è andata giù. Così, in una seduta del Consiglio comunale, afferma di avere avviato un’indagine sull’ordinanza dei giudici amministrativi. Con che poteri un sindaco può ‘indagare’ sui magistrati non l’abbiamo capito. Ma tant’è. A quanto pare, neanche Rosario Filoramo, capogruppo del PD a Sala delle Lapidi – sede del Consiglio comunale di Palermo – ha ‘digerito’ il giudizio del TAR, che viene da lui definito “un provvedimento politico”.
Insomma, Berlusconi – ‘celebre’ per i suoi attacchi alla giurisdizione – ha fatto scuola: e Orlando e Filoramo sembra abbiamo imparato la ‘lezione’ del leader di Forza Italia.
E’ successo tutto ieri, in una seduta del Consiglio comunale. Il sindaco, in verità un po’ in ritardo, è ‘scoppato’ a Sala delle Lapidi per presentare ai consiglieri comunali i nuovi assessori, Sergio Marino e Gianfranco Rizzo, e i presidenti di RAP e AMG, Roberto Dolce e Giampaolo Galante.
Orlando ne ha approfittato per attaccare il PD: e fino a qui ci sta. Poi ha preso di mira la vice presidente del Consiglio comunale, Nadia Spallitta. Il sindaco – è inutile che ci giriamo attorno – ce l’ha con lei perché ha messo la propria faccia al ricorso contro la Zona a Traffico Limitato (ZTL) presentato al TAR: ricorso che è stato accettato dai giudici amministrativi e che ha visto il Comune retto da Orlando soccombere.
Una sconfitta bruciante, per l’Amministrazione comunale di Palermo che, senza questo ricorso, avrebbe infilato le mani nelle tasche delle famiglie e delle imprese della città. Ma gli è andata male.
Nadia Spallitta, da parte sua, ha aderito al PD, partito che dovrebbe essere all’opposizione.
Due giorni fa, al dibattito in Consiglio comunale, è intervenuto anche il capogruppo del PD, Rosario Filoramo. Quest’ultimo, dopo aver vergato un comunicato che sembrava, tutto sommato, passabile (come potete leggere qui), ha rispolverato la sua anima ‘inciucista’, dando manforte al sindaco che attaccava Nadia Spallitta. Lo stesso Filoramo, come già ricordato, ha attaccato frontalmente i giudici del TAR Sicilia, accusati di adottare “provvedimenti politici”.
A stretto giro di posta arriva la replica di Nadia Spallitta:
“Ritengo gravi le dichiarazioni del consigliere Rosario Filoramo, dalle quali mi dissocio, che ieri (l’altro ieri per chi legge ndr) in aula, durante una pubblica seduta, ha definito ‘un provvedimento politico’ l’ordinanza con la quale il TAR Sicilia ha sospeso fino a Novembre le tariffe delle ZTL. Ugualmente grave mi sembra l’atteggiamento del sindaco Orlando quando, con un’affermazione altrettanto ingiustificata, dichiara nella stessa seduta che sull’ordinanza si sta avviando un’indagine. Ritengo che i provvedimenti dei giudici, anche quando non favorevoli, vadano sempre rispettati”.
“Il sindaco – prosegue Nadia Spallitta – continua a non prendere atto dei suoi errori e del fallimento di alcune scelte amministrative che non riguardano solo le ZTL, ma un intero sistema che,, dopo quattro anni, risulta assolutamente insufficiente rispetto alle esigenze della città, che oggi appare impoverita e che sicuramente non ha vissuto quel rilancio sociale, economico e culturale che tutti ci aspettavamo dalla sindacatura Orlando. Ed è per questo motivo, e per l’incapacità di rappresentare una vera alternativa alle precedenti amministrazioni, che in molti hanno deciso di lasciare la maggioranza e non dare più sostegno a una politica ritenuta inefficiente”.
Com’è noto, grazie a una legge elettorale demenziale (approvata nella scorsa legislatura dall’Assemblea regionale siciliana), Orlando ha ‘incassato’ 30 consiglieri comunali su 50. Alcuni di questi, alla luce dei risultati non certo esaltanti dell’attuale Amministrazione comunale, hanno abbandonato il sindaco e sono passati nel PD. Ebbene, questi, a parere del sindaco, si dovrebbero dimettere.
“Ritengo che rappresenti una caduta di stile invitare a dimettersi questo o quel consigliere – replica sempre Nadia Spallitta – magari ritenuto un po’ scomodo, con la motivazione strumentale del cambio di partito. Il sindaco, dal canto suo, di partiti ne ha cambiati diversi (da ultimo è uscito da Italia dei Valori), eppure non ha ritenuto necessario dimettersi. Queste dichiarazioni dimostrano un’evidente fragilità politica (è lo stesso sindaco a confermare in aula di avere perso la maggioranza) e sono sintomo di un’oggettiva difficoltà nel governare la città e nell’essere realmente propositivi con processi partecipati e condivisi rispetto al futuro di Palermo e ai temi più delicati”.
In realtà, Orlando non ha perso la maggioranza. Perché quando ci sono da votare provvedimento che interessano l’Amministrazione – come il contratto tra Comune e AMAT e la ZTL nel Dicembre dello scorso anno – la maggioranza, in un modo o nell’altro, ricompare (secondo i maligni in un’atmosfera di suk: ma noi non ci crediamo).
“Rimangono del tutto irrisolte le questioni sociali (come l’emergenza abitativa) – prosegue la vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo – le questioni territoriali (vedi Piano regolatore, recupero e riqualificazione dalla fascia costiera alle periferie), le questioni ambientali e legate alla vivibilità dei luoghi, le questioni societarie (si pensi alla gestione incontrollata delle partecipate) e le questioni istituzionali (si attende da anni per il nuovo statuto cittadino e per il nuovo regolamento consiliare). Per non dire poi che, su altri argomenti – questa Amministrazione sembra operare in continuità con la precedente (vedi ZTL, Prusst, cimitero di Ciaculli, parcheggio di piazza Unità d’Italia, piano Trabucco e aumento delle tasse)”.
Insomma, su alcune questioni Orlando e i suoi assessori ricordano l’ex sindaco, Diego Cammarata, e la sua band. In effetti, proprio con la ZTL, l’attuale sindaco ha emulato il suo predecessore: e come il suo predecessore, sulla stessa questione, è stato ‘inchiummato’ dal TAR Sicilia.
“Credo – conclude Nadia Spallitta – che la nostra città abbia bisogno di un cambiamento vero, non solo dichiarato, e per fare questo sono indispensabili il rigoroso rispetto della legalità e un’attenzione sempre rivolta alle istanze dei cittadini, che devono essere attori insieme a chi governa”.
Foto tratta da retepalermo.it
P.S.
Ieri Orlando e Filoramo hanno toccato il punto più basso della loro vita politica. I giudici del TAR Sicilia si sono espressi su un atto amministrativo. Che è stato giudicato sbagliato. La sconfitta del sindaco e dei suoi legali è giuridica, non politica. Dire, in Consiglio comunale, di avere avviato un’indagine sui giudici amministrativi è grave: è un’affermazione grave nella bocca di qualunque cittadino, ma è ancora più grave se a pronunciare una frase del genere è il sindaco della quinta città d’Italia.
Invece di attaccare la Giurisdizione perché il sindaco non propone appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA)? Forse perché teme una seconda ‘inchiummata’?
E poi perché attaccare frontalmente la vice presidente del Consiglio comunale? Perché i giudici del TAR hano accolto il ricorso del quale è stata tra le protagoniste? O perché ha ‘sgamato’ un’altra magagna dell’Amministrazione comunale sulle multe? (come potete leggere qui)
Due considerazioni.
Prima considerazione: è evidente che Orlando non è più nelle condizioni di svolgere il ruolo che occupa: ormai è al capolinea.
Seconda considerazione: il sindaco sta scegliendo il modo peggiore per uscire dalla scena politica.
Da Orlando a Filoramo. Ieri il capogruppo del PD a Sala delle Lapidi è riuscito a trasformare una vittoria politica del PD – l’ordinanza del TAR che ‘boccia’ la ZTL – in una sconfitta del suo partito.
Con molta probabilità – a giudicare anche dalle dichiarazioni del segretario provinciale di Palermo del PD, Carmelo Miceli, che ha definito Orlando “un pugile suonato” – Filoramo, più che nel PD, milita in uno ‘schieramento’ che fiancheggia l’attuale Amministrazione comunale.
A quanto pare sbagliando, pensavamo che il PD di Palermo fosse un po’ diverso dal PD regionale. Invece Filoramo è del tutto assimilabile ai vari Antonello Cracolici, Fausto Raciti, Bruno Marziano e via continuando: cioè al peggio della politica-politicante siciliana.