Un Parlamento di nominati, tra Verdini e Boschi, ha sporcato il lavoro fatto dai vari Einaudi, Terracini e De Gasperi, solo per citare alcuni Padri Costituenti del nostro Paese. Il tutto per compiacere la vanità di un Presidente del Consiglio diventato tale grazie a Napolitano. Adesso la parola passa ai cittadini che, al referendum di Ottobre, potranno cacciare via questi lillipuziani per rifondare l’Italia
Dunque Renzi, per sua stessa ammissione, è passato alla Storia. Dalla porta sbagliata, ma è passato.
Da quella stessa porta sono passati, tra i tanti, Erostrato, che volendo diventare famoso, bruciò il tempio di Delfi, e M. David Chapman, che volendo diventare anche lui famoso, uccise John Lennon.
Ottima compagnia, non c’è che dire!
Renzi ha definito un momento storico l’approvazione della riforma della Costituzione, e in un certo senso ha ragione: anche di momenti tragici è costellata la storia. Nel suo piccolo, da nano aggrappato alle spalle di giganti, Renzi ha guidato un manipolo di guastatori che ha inferto uno sfregio alla Costituzione italiana. Un documento che è costato lacrime e sangue è stato mortificato per compiacere la vanità di uno solo.
Anzi di due: l’altro è un vecchio mal vissuto, che ha orchestrato tutto questo schifo. Intendo riferirmi a Napolitano, al quale, giustamente, Renzi in questo momento di esaltazione personale, ha reso omaggio. Piuttosto che fare il suo mestiere di garante della Costituzione, rimandando gli italiani a votare per un nuovo Parlamento, Napolitano ha tirato fuori dal cilindro un piccolo furfantello e ne ha fatto il padrone dei nostri miserevoli destini.
E così, tra Verdini e blu marrone, tra Boschi e valli d’or, passano alla storia i tanti nomi che si affiancano, per sporcarli, a quelli di Einaudi, di Terracini, di Togliatti, di De Gasperi, di Salvemini, di Scalfaro, tanto per citarne alcuni.
In solitudine, come si addice ai ladri, hanno votato un testo che nel merito fa accapponare la pelle. Una maggioranza parlamentare di politici eletti con il Porcellum, una legge dichiarata incostituzionale, non contenta di averne escogitata una copia più evoluta, ha chiuso in Italia il bicameralismo perfetto, senza spiegare agli italiani il perché, e sostituendo con una cameretta delle autonomie, in cui nessuno sarà autonomo dai partiti e dagli interessi di partito, il nuovo Senato della Repubblica. Bel risultato!
Per fortuna non è finita. Anche noi siciliani, finché saremo anche italiani, siamo chiamati ad una grande battaglia per la democrazia e ad una grande occasione per cacciare via questi lillipuziani e rifondare il Paese.
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