Sul Tram interviene il consigliere comunale di Leva Democratica, Orazio La Corte. Che, conti aziendali dell’AMAT alla mano, fa le ‘bucce’ all’Azienda per il trasporto pubblico delle persone e all’Amministrazione comunale. “Da Gennaio a Marzo di quest’anno l’introito è pari a 1,6 milioni di Euro. Ovvero appena 250 mila Euro in più rispetto all’anno scorso, quando non c’era il Tram”. Di grazia, in che cosa consisterebbe il “successo del Tram”?
Non c’è tregua per l’AMAT, l’Azienda per il trasporto pubblico delle persone di Palermo che fa capo al Comune. Di scena sono sempre i ‘buchi’ di bilancio della società, che lo scorso anno ha registrato una perdita di circa 7 milioni di Euro. E che quest’anno dovrà fare i conti con la gestione del Tram: cioè con altri costi.
Proprio oggi abbiamo dato notizia dello sciopero dei lavoratori dell’AMAT (come potete leggere qui) promosso da COBAS e UGL.
Ora, sempre sui conti ballerini dell’Azienda per il trasporto pubblico delle persone interviene il consigliere comunale, Orazio La Corte, di Leva Democratica:
“L’AMAT – dice La Corte – dovrà pagare entro fine aprile 2,1 milioni di Euro per il global service del Tram e 250 mila Euro di energia elettrica all’Enel. Entrambe le rate si riferiscono ai mesi di Gennaio e Febbraio. Se è vero quello che dice il primo cittadino, e cioè che ‘lo stato di salute dell’AMAT non è così drammatico come viene dipinto’, da dove verranno presi questi soldi dopo la bocciatura delle ZTL?”.
Sulla Zona a Traffico Limitato (ZTL) ‘bocciata’ dal TAR Sicilia, in verità, c’è un po’ di confusione. All’inizio è stato detto che gli introiti sarebbero serviti per pagare i costi del Tram. Qualche giorno prima del pronunciamento dei giudici amministrativi il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha detto che i soldi che sarebbero stati incassati con la ZTL non sarebbero serviti per il Tram.
Tra l’altro, nei primi due mesi – Gennaio e Febbraio – il Comune ha fornito dati positivi sull’andamento della vendita dei biglietti del Tram. Ma le cose sono andate proprio così? Questo blog ha manifestato dubbi, suffragati dai bilanci aziendali.
Da dove risulta che l’AMAT, nel 2011, ha incassato quasi 10 milioni di Euro dalla vendita dei biglietti.
Nel 2012 ha incassato 9,2 milioni di Euro.
Nel 2013 ha incassato 7,9 milioni di Euro.
Nel 2014 ha incassato 7,3 milioni di Euro.
Nel 2015 ha incassato 5,7 milioni di Euro.
Questi dati sono la testimonianza palmare che Palermo, dal 2012 ad oggi, è diventata una città più povera. Pesa la crisi economica nazionale che colpisce molto di più il Sud che il centro Nord Italia. Pesano i trasferimenti dello Stato e della Regione venuti meno. E pesa la pressione fiscale comunale, che ‘spreme’ sempre più i cittadini per fare fronte ai trasferimenti statali e regionali venuti meno.
Proprio sugli introiti dell’AMAT il consigliere La Corte precisa:
“Dalla vendita dei tagliandi nel 2015, l’AMAT ha incassato 5,7 milioni di Euro, di cui 1,35 milioni nel primo trimestre. Da Gennaio a Marzo di quest’anno invece l’introito è pari a 1,6 milioni di Euro. Ovvero appena 250 mila Euro in più rispetto all’anno scorso, quando non c’era il Tram”.
Se ne deve dedurre che il Tram non ha avuto quel successo che l’Amministrazione comunale ha decantato per Gennaio e Febbraio.
“Un andamento tutt’altro che positivo, contrariamente a quanto sbandierato ai quattro venti dal direttore generale facente funzioni, Gianfranco Rossi”, sottolinea La Corte.
Il consigliere comunale rende noti anche i dati sulle corse dei mezzi dell’AMAT:
“In entrambi i casi la differenza tra chilometri programmati e chilometri effettivamente percorsi è negativa. Bus: Gennaio (-19%), Febbraio (-23%), Marzo (-24%); Tram: Gennaio (-18%), Febbraio (-14%), Marzo (-10%). È paradossale – conclude l’esponente di Leva Democratica – che il direttore generale facente funzioni, Rossi, smentisca alla stampa i miei dati e si rifiuti di comunicarli ufficialmente alla commissione consiliare Aziende. Non sono bastate, infatti, due audizioni a convincere Rossi. Nella prossima sua audizione, già convocata, ci porti i dati più volte sollecitati dalla stessa commissione”.
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