I siciliani che votano a sinistra si possono leccare i baffi. Hanno a disposizione un’intera ‘classe dirigente’ pronta a rappresentare i grandi valori della ‘sinistra’. Gente seria, in grado di interpretare tutta la gamma del mondo ‘progressista’: da Davide Faraone a Cracolici, dai cuffariani e forzaitaliani convertiti al lombardismo di ritorno. E per una ‘sinistra più a sinistra’, Leoluca Orlando e l’assessore Catania con SEL e ZTL…
Certo che gli elettori siciliani di centrosinistra e di sinistra (si può ancora questa parola? non è che Renzi e i protagonisti della Leopolda sicula si offendono?) sono messi bene. Hanno a disposizione un’offerta politica variegata e, soprattutto, di ‘qualità’. Da leccarsi i baffi, insomma.
Una bella sinistra va in scena in queste ore a Palermo, ai lavori della Leopolda sicula, detta anche ‘Faraona’, in onore del sottosegretario, Davide Faraone, punta di ‘diamante’ del renzismo in versione, per l’appunto, sicula.
Eh sì, davvero un bel programma, quello illustrato da Faraone alla ‘Faraona’: acqua gestita dai privati, quattro, cinque, o forse sei inceneritori di rifiuti, i soldi di 5 milioni di Siciliani rubati dal Governo nazionale per la ‘regia’ di Alessandro Baccei, una sorta di Verre in salsa renziana inviato dal capo del Governo nazionale e capo del PD, Matteo Renzi.
Più che un programma politico di sinistra, quello ‘apparecchiato’ da Faraone sembra il concentrato dei sogni di Totò Cuffaro e Forza Italia: non a caso, ad affollare la ‘Faraona’ di Faraone ci sono esponenti berlusconiani: su tutti spicca Michele Cimino, agrigentino abilissimo a navigare con qualunque vento: prima con Berlusconi, poi con il senatore Giuseppe Lumia, ora direttamente con i renziani.
Un grande, Cimino. Un politico con grandi idee: sua, appunto, l’idea di chiedere l’applicazione dell’articolo 36 dello Statuto autonomista. Cose serie, ragazzi: il Nostro ha frequentato l’università a Milano, Giurisprudenza. Preparazione solida. Quando, qualche anno fa, illustrava i benefici finanziari che la Regione siciliana avrebbe tratto dall’applicazione dell’articolo 36 dello Statuto sembrava dicesse vero.
Oggi, alla ‘Faraona’, si accompagna con il già citato assessore-commissario Baccei: quello che l’articolo 36 dello Statuto se l’è messo sotto i piedi. Cose che capitano. Alla fine l’importante è esserci, no, onorevole Cimino? Una poltrona val bene lo Statuto! Del resto, chi ha bazzicato il senatore Giuseppe Lumia può fare tutto…
Oltre a Cimino ci sono altri azzurri, originali e d’importazione. Poi i cuffariani (Totò Cuffaro e l’ex Ministro Mannino non hanno mai nascosto le proprie simpatie per Renzi: così i loro gregari si sono subito ‘sistemati’).
Che altro abbiamo alla ‘Faraona’? Roba di prima classe. Per esempio, i lombardiani, ovvero i seguaci dell’ex presidente della Regione, Raffale Lombardo. E poi i ‘Cardinali’. Uomini di Chiesa? No, molto più prosaicamente, i seguaci di Totò Cardinale da Mussomeli, il ‘Principe’ del trasformismo politico, l’uomo che tiene al laccio sei i sette deputati regionali che, a un suo cenno, votano in favore di Rosario Crocetta.
Vi pare poco? Non è che è facile, oggi, trovare gente che, a Sala d’Ercole sostiene Rosario da Gela! Ma Totò Cardinale è capace di questo ed altro. Lui, l’ex Ministro detto anche ‘Tutti al telefono’ (‘nciuria che si porta dietro dagli anni in cui ha ricoperto l’incarico di Ministro delle Telecomunicazioni, quando ha riempitola Sicilia di call center: ognuno fa quello che può), è magnetico.
Ricordate lo spot pubblicitario “Dove c’è pasta c’è Barilla?”. Ecco, sostituite la pasta e Barilla con la trippa e Totò Cardinale. Otterrete la seguente formula:
“Dove c’è trippa ci sono Totò Cardinale e i suoi”.
E della sinistra chi c’è alla ‘Faraona’? Non si sa e non si capisce.
Ma a sinistra, in Sicilia, non c’è solo la ‘Faraona’. C’è anche il gruppo che fa capo ad Antonello Cracolici, altro uomo politico di “tenace concetto”, per dirla con Sciascia. Uomo di ferrei principi, il nostro Cracolici: panettoni, caffè e regali vari certificati dalla Corte dei Conti…
Oggi voi lo vedete al Governo della Regione, seduto sulla poltrona di assessore all’Agricoltura, attento a dispensare promesse di fondi europei di qua e fondi europei di là. Ma c’è stato un tempo – quando ancora Rosario da Gela, Giuseppe Lumia e Confindustria Sicilia tenevano tutte le redini del Governo regionale – in cui Cracolici ne diceva di cotte e di crude su Crocetta e sul suo stile di governo.
Se vi volete divertire cercate sulla rete le dichiarazioni rilasciate da Cracolici nei primi 24 mesi di Governo di Crocetta. Fatelo voi perché noi non ce la facciamo proprio, perché ogni volta che rileggiamo le dichiarazioni anti-Crocetta di Cracolici ci mettiamo a ridere: il rischio, per noi, è quello di non riuscire a finire di scrivere questo articolo che, ne siamo certi, farà sognare tanti elettori siciliani di sinistra che, da anni, attendono con ansia di poter votare un partito che mette insieme cuffarismo, lombardismo, forzaitalismo, cardinalismo cucinati ‘alla Faraona’…
Infine, la sinistra alternativa al PD. Via, già lo sapete di chi parliamo: di quelli che, a Palermo, avrebbero voluto appioppare ai cittadini una tassa di circolazione automobilistica abusiva contrabbandata come ZTL. Avanti, lo sapete di chi stiamo parlando: di Rifondazione comunista e di SEL. E, naturalmente, del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
Ragazzi, non ci dite che non avete ancora capito che a sinistra del PD troverete l’assessore del Comune di Palermo, Giusto Catania, quello che, da buon comunista, ha provato ad appioppare ai cittadini di Palermo il balzello di 100 Euro per ogni automobile.
Già, la Zona a Traffico Limitato ‘pirandelliana’: quella che se tu gli davi 100 Euro potevi entrare nella ZTL e inquinare. Un genio, Catania. Un assessore che, una volta al potere, pur di fare ‘cassa’, si è dimenticato dal comunismo e dei comunisti. La ZTL – poi ‘inchiummata’ da giudici del TAR Sicilia – avrebbe colpito tutti in egual misura: ricchi e poveri.
Tutti a pagare 100 Euro ad automobile (90 per i residenti), senza badare ai redditi. Forse a Palermo non ci sono famiglie povere? Sì, ci sono. Ma a Giusto Catania e al sinnnaco Ollando servivano i piccioli, ‘a munita, come si usa dire a Palermo. E quanno servinu picciuli ru ‘u comunismo ninni stamu futtenmno…
Eccovele servite, cari siciliani, le ‘sinistre’ siciliane: Faraona delle Faraone, Cracolici, Rosario da Gela (che minaccia addirittura di ricandidarsi!), Totò Cardinale da Mussomeli, i ‘convertiti’ al renzismo di Forza Italia, i cuffariani i versione PD, i lombardiani. E se questo schieramento si sembra, come dire?, un po’ troppo spostato al ‘centro’, beh, c’è la sinistra ‘estrema’ di Rifondazione comunista di Giusto Catania e SEL di Vendola, quello – quest’ ultimo – che al telefono, da presidente della Regione Puglia, se la rideva con i padroni dell’ILVA: quelli che hanno inquinato Taranto.
Insomma, cari siciliani, a sinistra avete proprio una grande scelta, di alta qualità, di primo taglio, filetti alla Wellington…
P.S.
Ah, dimenticavamo: guardate che a sinistra della sinistra – cioè con Rifondazione comunista e con SEL – c’è anche Leoluca il sindaco di Palermo. Per ora non si può scoprire e lo dovete capire: tiene i rapporti con Renzi e con Delrio perché si debbono completare gli appalti del Tram. E poi lo sapete com’è Orlando: deve giocare almeno in due tavolini, pronto a scegliere la migliore opzione…
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