Di fatto, i sindacalisti dei COBAS e dell’UGL smentiscono il sindaco Orlando che, nei giorni precedenti il pronunciamento dei giudici del TAR Sicilia ha cercato di accreditare la tesi stando alla quale il Tram non avrebbe bisogno degli introiti della ZTL. Invece le cose, secondo i sindacalisti, sono legate: e adesso cominciano i guai dell’AMAT i cui conti, adesso, sono a rischio. Lo sciopero dei 13 Aprile
Dopo la ‘scoppola’ del TAR Sicilia, per il Comune di Palermo arriva la ‘bordata’ dei lavoratori dell’AMAT – l’Azienda per il trasporto pubblico dei passeggeri della città – che contestano la ‘filosofia’ Tram-ZTL e annunciano uno sciopero per il 13 Aprile.
“Il flop delle ZTL – si legge in un comunicato di Antonino La Barbera e Corrado Di Maria, rispettivamente, segretario regionale dei COBAS del Lavoro Privato e segretario provinciale UGL-Autoferrotanvieri – non mette a rischio solo il Tram, ma l’intera AMAT. Sin dall’inizio abbiamo ritenuto un grave azzardo legare la sostenibilità economico-finanziaria di questa importante infrastruttura agli introiti della ZTL: lo avevamo detto lo scorso 30 Dicembre, quando è stato inaugurato il Tram e tutti facevano il ‘giro sulla giostra’; lo ribadiamo adesso dopo il pronunciamento del TAR”.
Dunque, il messaggio che il sindaco della città, Leoluca Orlando, ha cercato di far passare nei giorni precedenti il pronunciamento del TAR – e cioè che la ZTL non aveva nulla a che spartire con il Tram – viene smentita dai sindacalisti: gli introiti della ZTL sarebbero dovuti servire per il Tram.
“Ancora una volta – sottolineano La Barbera e Di Maria – il Cda (Consiglio di amministrazione dell’AMAT ndr) ha mostrato scarsa managerialità e di essere totalmente assoggettato alla politica, nella fattispecie al socio unico Comune. L’AMAT doveva pretendere risorse certe e non 30 milioni di Euro virtuali (il riferimento è ai 30 milioni di Euro che il Comune avrebbe voluto incassare con la ZTL ndr). È grave inoltre che il sindaco Orlando e l’assessore Catania non abbiano previsto un ‘piano B’, mettendo a rischio la tenuta economica dell’Azienda. Le decisioni del TAR sulle ZTL hanno un pesante impatto sull’AMAT, in un contesto di per sé già difficile per l’incapacità di attuare qualsivoglia politica di rilancio del trasporto pubblico urbano”.
Dal Tram alla gestione della stessa AMAT:
“Oggi – spiegano i due sindacalisti – la trattativa sui turni con l’Azienda è arrivata alla rottura. La nostra buona volontà di rinviare lo sciopero non ha sortito alcun effetto, i vertici dell’AMAT si ostinano ad andare avanti con questa turnazione che non garantisce un servizio degno alla città. Ieri, su 202 autobus programmati, ben 42 sono stati soppressi. A conti fatti, dunque, solo 160 vetture in circolazione: quasi nulla per una città europea”.
Dal punto di vista economico-finanziario, secondo COBAS e UGL, lo “stato di salute” dell’AMAT è destinato a peggiorare: “Nonostante le nostre richieste – riferiscono La Barbera e Di Maria – l’Azienda non ha voluto quantificarci la perdita annua dei chilometri percorsi, che comporterà un’ulteriore riduzione del contributo regionale. Il silenzio su questo punto ci lascia molto preoccupati”.
P.S.
Quando in tanti ‘festeggiavano’ l’inaugurazione del Tram, i sindacalisti dell’AMAT manifestavano dubbi. E avevano ragione, se è vero che, all’avvio dello stesso Tram, venivano lasciati privi di servizio di trasporto delle persone alcune periferie, tra le vivaci proteste dei cittadini.
La situazione, a quanto pare, peggiora, con 42 autobus soppressi ieri, come denunciano i sindacalisti.
C’è anche lo stress al quale vengono sottoposti gli autisti dell’AMAT. Nei giorni scorsi, la consigliera comunale, Luisa La Colla, prendendo spunto da un grave incidente avvenuto in Spagna – un pullman uscito fuori strada con la morte di tredici ragazzi – ha sottolineato la necessità di evitare stress per gli autisti. In tanti hanno ironizzato, forse perché non sanno che lo stress, tra gli autisti dell’AMAT, è un problema serio.
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