“Due attentatori di Parigi passarono dalla Grecia con documenti falsi”, scrive l’agenzia nell’analisi sui rischi. Forse sarà la volta buona per smetterla di fare i buonisti a tutti i costi…
Chiudere gli occhi non ha mai aiutato nessuno. Eppure è quello che è stato fatto a tutti i livelli dinnanzi al rischio che in Europa, insieme con flotte di disperati, possano arrivare anche i terroristi. Una eventualità negata da tutte le istituzioni, nazionali e locali, e anche da quelli che esercitano l’inutile pratica radical chic del buonismo e dell’accoglienza a tutti costi.
Ricordate, ad esempio, la querelle tra il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini e il Ministro della Difesa francese? Quest’ultimo- come potete leggere qui- aveva detto quello che è ovvio, e cioè che i terroristi possono usare i barconi dei migranti per arrivare in Italia. Apriti cielo! Tutti contro il ministro francese, a negare pure l’evidenza che, nei fatti, racconta di un terrorista arrestato a Lampedusa.
Oggi a lanciare l’allarme è Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne: “Gli attacchi di Parigi hanno chiaramente dimostrato che i flussi di migranti irregolari possono essere utilizzati dai terroristi per entrare nella Ue. – si legge nel rapporto 2016 sull’analisi dei rischi pubblicato oggi- “Due dei terroristi coinvolti nelle azioni di Parigi erano in precedenza entrati nell’Ue attraverso Leros presentando alle autorità greche falsi documenti siriani”.
Inoltre, sempre nell’analisi viene sottolineato che “in mancanza di controllo accurati e sanzioni per coloro che dichiarano il falso” nel momento della loro identificazione alle frontiere europee, “c’è il rischio che alcune persone che rappresentano una minaccia per la sicurezza dell’Ue ne approfittino”.
“Le organizzazioni criminali – si legge ancora nel documento – hanno la possibilità di utilizzare un gran numero di “veri” passaporti siriani in bianco che vengono compilati con dati di comodo e che quindi sono «difficilmente individuabili anche dagli esperti». Un lasciapassare indisturbato, quello dei documenti falsi, che fa il paio con il rischio sempre più incombente che armi “disponibili” in alcuni Paesi balcanici vengano importate e utilizzate per attacchi terroristici nei Paesi Ue.
“Due giorni prima degli attacchi di Parigi – rileva allora il rapporto – la polizia tedesca intercettò un carico di kalashnikov, pistole, granate ed esplosivo che era stato trasportato in auto dal Montenegro da una persona risultata poi collegata alle azioni terroristiche. Kalashnikov e lancia missili a spalla, per esempio, possono essere acquistati su internet in posti come la Bosnia, dove si stima che circa 800.000 armi siano ancora illegalmente possedute da civili”.
Vogliamo continuare a fare finta di niente?