A 24 ore dalla pronuncia del TAR Sicilia sul controverso balzello inventato dall’Amministrazione comunale di Leoluca Orlando per fare ‘cassa’ (anche se adesso sindaco e legali del Comune smentiscono che i soldi che vorrebbero scippare dalle tasche dei cittadini con i pass delle ZTL verrebbero utilizzati per il Tram), la vice presidente del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta, mette i puntini sulle “i”, e ‘sgama’ un’altra serie di irregolarità e di illegittimità… A cominciare dalla scelta di Banca Sella senza evidenza pubblica. Interverrà l’Anticorruzione nazionale?
Domani il TAR Sicilia (Tribunale Amministrativo Regionale) si pronuncerà sul ricorso contro la ZTL (Zona a Traffico Limitato) istituita dall’Amministrazione comunale di Palermo. Sulla vicenda interviene la vice presidente del Consiglio comunale, Nadia Spallitta (che nella vita fa l’avvocato) per puntualizzare quanto segue:
“Ritengo impossibile – sottolinea Nadia Spallitta – che nel giro di pochi giorni l’Amministrazione sia in grado di rilasciare circa 300 mila pass ZTL per una serie di ragioni. Dubito che il servizio di pagamento on line con Banca Sella possa risolvere il problema. In primo luogo, tra l’altro, ritengo illegittima la scelta di un aggiudicatario senza le preventive procedure di evidenza pubblica e senza avere almeno contattato altre banche per verificare la convenienza della proposta. Anche perché non sussistono le ragioni dell’urgenza dal momento che il contratto di servizio con l’AMAT è stato stipulato il 24 dicembre 2015, per cui sussistevano i presupposti tecnici per l’evidenza pubblica. Valuterò se trasmettere gli atti all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) dal momento che l’entrata in vigore (il 6 o il 15 Aprile) non è prescritta dalla legge, per cui ben potrebbe l’Amministrazione rinviarne l’operatività alla previa adozione delle procedure di evidenza pubblica”.
Insomma, il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Mobilità, Giusto Catania, ne hanno combinata un’altra delle loro: hanno optato per una banca senza evidenza pubblica.
“La legge, anzi – prosegue la vice presidente del Consiglio comunale – impone l’adozione di un regolamento entro 90 giorni, propedeutico proprio per l’adozione delle ZTL (legge regionale). In ogni caso la convenzione non è stata ancora firmata e gli uffici, pertanto, pare che non si siano attrezzati per l’avvio delle procedure con Banca Sella. Confidare poi sui servizi on line, in un contesto come quello di Palermo che si colloca al diciassettesimo posto (su 18 città selezionate – dati ISTAT 2015 in materia di innovazione tecnologica e quindi uso del pc) e dove meno del 50% degli abitanti utilizza il pc, appare quantomeno imprudente. In realtà, almeno 150 mila pass dovranno essere rilasciati dai 14 sportelli attivati dall’AMAT, inadeguati a tal punto che in tre mesi sono stati emessi solo 20 mila pass. Non risultano agli atti ordini di servizio o provvedimenti che riguardino SISPI e AMAT in tal senso”.
“A queste perplessità – prosegue Nadia Spallitta – se ne aggiungono altre che derivano dalla stessa difesa dell’Amministrazione, che sostiene nei suoi scritti che la competenza per istituire le tariffe sia della Giunta e che il Consiglio comunale sia organo incompetente. Questa posizione quindi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto, ovvero che la delibera di aggiornamento del contratto di servizio AMAT, nella parte in cui istituisce le tariffe delle ZTL e aumenta i costi per le strisce blu, sia illegittima. Oggi lo dice ufficialmente anche la Giunta. Tra l’altro, seguendo questa tesi, anche il PGTU approvato dal Consiglio sarebbe, in relazione all’istituzione delle ZTL, illegittimo”.
“Ne consegue – dice sempre l’esponente del PD – che tutti i provvedimenti successivi, adottati dai dirigenti e dalla stessa Giunta, esecutivi delle tariffe istituite dal Consiglio, siano altresì illegittimi. Correttamente, dunque, dovrebbero essere annullati dal TAR. L’Amministrazione dichiara inoltre nella sua difesa che le entrate derivanti dalle ZTL non servono né al Tram, né all’AMAT e che il corrispettivo del contratto di servizio è interamente coperto con altre risorse iscritte nel bilancio comunale, per cui non è neanche necessario che tali somme siano registrate tra le entrate e le uscite del Comune. Ci conforta il fatto che il futuro del Tram non sia legato alle ZTL, contrariamente a quanto sin qui sostenuto dalla stessa Amministrazione”.
“Non è ben chiaro – dice sempre la vice presidente dell’assemblea di Sala delle Lapidi – a cosa debbano servire questi 30 milioni di Euro in relazione alle finalità delle tariffe ZTL, che dovrebbero essere tassativamente e formalmente vincolati all’individuazione di alternative al traffico veicolare privato. La circostanza che si tratti di somme ‘fantasma’, non previste né nel bilancio comunale, né in quello dell’AMAT, rende davvero incerta la loro destinazione – in violazione delle norme di contabilità – dal momento che allo stato attuale mancano tutti i provvedimenti contabili per l’utilizzo di queste somme”.
“Da ultimo – conclude Nadia Spallitta – secondo l’AMAT e in contrasto con quanto dichiarato dal Comune, i 30 milioni sono un corrispettivo previsto dal contratto di servizio. Questa affermazione determina l’illegittimità delle tariffe ZTL, perché il Comune non può finanziare le diverse attività delle società partecipate con tariffe che hanno invece come scopo la tutela della salute dei cittadini. Ritengo che se il TAR Sicilia non dovesse sospendere provvedimenti oggettivamente illegittimi, l’intero trasporto cittadino andrebbe al collasso e continuo a non capire l’atteggiamento di totale chiusura assunto dall’Amministrazione”.
P.S.
Che dire di questa storia? Quello che ripetiamo da giorni: e, cioè, che comunque vadano le cose al TAR Sicilia, Leoluca Orlando e Giusto Catania hanno perso.
Se il TAR dovesse confermare una ZTL che non sta né in cielo, né in terra, gli imprenditori della città (a cominciare dai commercianti) e i rappresentanti degli Ordini professionali scenderanno di nuovo in piazza per protestare contro un provvedimento iniquo che punta solo a fare ‘cassa’ sulla pelle di famiglie e imprese cittadine già provate da una pesante crisi economica.
Se il TAR Sicilia darà ragione a chi ha presentato ricorso contro la ZTL, l’Amministrazione comunale e i 24 consiglieri comunali che lo scorso Dicembre hanno approvato questo papocchio dovrebbero andare a casa di corsa.
La verità è che, in questa storia, è mancata la politica. Un sindaco bravo avrebbe evitato uno scontro frontale con le famiglie e con le imprese della città: perché un’Amministrazione comunale degna di questo nome non governa e non adotta scelte di governo contro i cittadini.
Quella di Orlando e Catania è già una sconfitta politica. E solo per questo dovrebbero essere mandati via.
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