Perché il simbolo del Cristianesimo è la Croce e non Cristo risorto? Se riflettiamo, la morte non è un mistero: a morire siamo tutti bravi. Il difficile è vivere. Buon Venerdì Santo e buona Pasqua tutti i nostri lettori
Questi giorni che ci portano alla Pasqua sono fatti per pensare. Il tempo meteorologico, poi, ci induce in sospetto. Diventiamo timorosi, forse superstiziosi. Si è levato un vento acre e forte in questi giorni, che sferza la mia città, “quel vento che non si sa da dove viene né dove va”.
E’ tempo di domande e io da sempre mi chiedo, da laico, ma con profondo rispetto, perché il simbolo del Cristianesimo sia la Croce. Simbolo ignobile di sofferenza e di morte. Ma è questo il messaggio di Cristo? E’ questa la buona novella? Io credo proprio di no e mi chiedo ancora perché il simbolo della Cristianità non sia Cristo risorto e sia invece Cristo crocifisso.
Il Cristianesimo è dunque la religione del dolore e della sconfitta? Tutti sappiamo che non c’è niente di più banale della morte, anche di quella che segue ad atroci tormenti. Nessuno, però, tranne Cristo, risorge dalla morte. E’ l’unico che ha vinto la morte. E il senso più vero ed autentico del suo messaggio dovrebbe essere questo:
“Io sono morto per voi, ma io per voi sono risorto. E come me, tutti voi che morirete, per mezzo mio risorgerete”.
Eppure, tutta la religione, la dottrina, la teologia sono incentrati sull’etica del dolore, della sopportazione silenziosa e della fine oltraggiosa. Perché? Perché questa torsione, questa che a me pare una deviazione eretica dal Messaggio?
“Tu solo hai parole di vita eterna”, ecco la chiave. E a dover guidare il nostro incerto cammino nella vita non sono certo le parole disperate di un Dio, all’apparenza sconfitto, pronunciate sulla croce: “Elì, Elì, Dio, Dio, perché mi hai abbandonato?”, ma quelle altre: “Io sono la resurrezione e la vita, chi è morto vivrà”.
E’ difficile dunque iconizzare la Resurrezione ed è più semplice incentrarla sul mistero della Croce? Ma la morte non è un mistero, il vero mistero è la vita. A morire siamo tutti bravi, vivere è difficile.
A tutti, auguri di una Pasqua serena e consapevole.
Foto tratta da cristianocattoico.it