L’assessorato regionale al Territorio e Ambiente chiede il pagamento di una tassa ai Comuni per l’esame delle pratiche di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Il tutto per pagare una commissione che non c’è. Possibile? “Purtroppo è vero”, dice il vice presidente di ANCI Sicilia, Paolo Amenta. Che annuncia ricorso. E denuncia 150 milioni di Euro di fondi europei ‘bruciati’ da Sicilia-E Servizi “nel nome di un’informatizzazione del Piano Regolatori Generali fallita”
Scrive Sergio Tumminello su facebook:
“Vi racconto l’ultima pensata del Governo Crocetta: l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente chiede il pagamento di una tassa agli Enti locali per l’esame delle pratiche di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) da redigere per i Piani regolatori.
Questa tassa dovrebbe servire per pagare una fantomatica Commissione che dovrebbe esaminare le pratiche che non è stata mai nominata, né tanto meno insediata!
Un Comune con meno di 5000 abitanti dovrebbe pagare alla Regione 5000 Euro!
Morale della favola: gli squattrinati Comuni non hanno soldi e si continuano a tenere bloccate revisioni di Piani regolatori con buona pace per l’abusivismo edilizio.
Si è mai sentito che una Regione chiede soldi ai propri Comuni per l’istruttoria di pratiche?
E poi, in atto, dove finiscono i soldi dato che la Commissione non esiste? Lascio a Voi ogni considerazione…”.
E’ vero? Chiediamo ‘lumi’ al vice presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Paolo Amenta, che di questa organizzazione è il responsabile delle questioni finanziarie.
“Purtroppo – ci dice – quest’ennesima follia della Regione siciliana è vera. Se non ricordo male, è una norma della manovra economica e finanziaria regionale del 2015. Noi abbiamo già segnalato questa follia contro la quale intendiamo inoltrare ricorso”.
A questo punto Amenta ci racconta una storia che ci lascia di stucco:
“Con i fondi della Programmazione comunitaria 2007-2014 la Regione ha speso circa 150 milioni di Euro per rendere on line la gestione dei Piani Regolatori Generali dei Comuni. Un investimento che è stato gestito da Sicilia-E Servizi. Ma, a quanto sembra di capire, quest’informatizzazione è fallita. L’ennesimo fallimento di Sicilia-E Servizi. Ebbene, i parlamentari dell’Ars, invece di informarsi su come stanno le cose, non hanno trovato di meglio che caricare questi costi sui Comuni”.
Ma i parlamentari dell’Ars lo sanno che i Comuni siciliani sono sull’orlo del default?
“Lo sanno benissimo. Ma – con riferimento, ovviamente, a chi approva certe leggi assurde – fanno finta di non saperlo”.
Forse hanno approvato questa norma per costringervi a tassare i cittadini.
“Esatto: l’attuale Governo regionale chiede ai sindaci di tassare i cittadini per fare ‘cassa’ su di loro. Ma noi, ovviamente, non siamo d’accordo”.
Come finisce questa storia?
“Noi faremo ricorso perché non vogliamo taglieggiare i cittadini. Intanto tutti i Piani Regolatori Generali sono bloccati in entrata”.
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