A ‘svegliare’ i Forconi sono stati i dirigenti e i Sindaci del PD, che da un paio di settimane organizzano finte manifestazioni non per difendere le ragioni degli agricoltori, ma per prenderli in giro. Insomma, per tenerli buoni. Così i Forconi hanno organizzato un incontro per domani, a Vittoria. Dove dovranno decidere la linea da adottare che, in realtà, stasera Mariano Ferro e i suoi hanno già anticipato: lotta dura senza paura
Nel 2012 sono rimasti intrappolati dal finto autonomismo di Raffaele Lombardo. Ma adesso i Forconi siciliani sembrano più che mai intenzionati a rompere gli indugi e a scendere di nuovo in piazza. Questa volta, però, per fare sul serio: per occupare, tanto per cominciare, il Parlamento siciliano. Cosa che avrebbero dovuto fare nel 2012: “Non l’abbiamo fatto e ce ne siamo pentiti, Dio solo sa quanto ce ne siamo pentiti”, dicono oggi i protagonisti del movimento dei Forconi siciliani.
Ora i Forconi siciliani, che quattro anni fa facevano tremare i ‘Palazzi’ del potere, a Roma e in Sicilia, sono di nuovo sul piede di guerra. E in un comunicato annunciano:
“Occupare l’Assemblea regionale siciliana! E se i siciliani dicono sì, questa volta si fa, Roma e l’Europa devono ascoltarci. Domani sera a Vittoria lanciamo la proposta, vogliamo capire quanti sono ancora disponibili ad andare dietro ai Sindaci che ‘non vogliono soldi’ e giocano con la nostra pelle e quanti pretendono di essere aiutati a non perdere tutto”.
Il riferimento è ai Sindaci del PD siciliano, un partito trasformista che, oltre ad avere svenduto i valori della sinistra, ormai, come denunciato proprio in un’intervista a questo blog da Mariano Ferro, uno dei leader del Movimento dei Forconi siciliani (che potete leggere qui) ha provato e sta ancora provando di incanalare la protesta degli agricoltori siciliani verso le strade del nulla.
L’ha fatto nei giorni scorsi, con alcuni Sindaci del PD dei Comuni della Sicilia orientale che, di fatto, hanno organizzato una finta manifestazione di protesta per provare a tenere buoni gli agricoltori; hanno replicato ieri in un incontro a Scicli, sempre per ‘soffiare nel vento’. L’obiettivo del PD siciliano non è quello di difendere le ragioni degli agricoltori dell’Isola – penalizzati dalle scelte che questo partito ha votato al Parlamento europeo (invasione dell’olio d’oliva tunisino), ha avallato sempre a Bruxelles (accordi con il Marocco che penalizzano l’agrumicoltura siciliana) e ha portato avanti a Roma e in Sicilia – ma di evitare che gli agricoltori siciliani scendano in piazza contro il Governo regionale di Rosario Crocetta, contro il Governo Renzi e contro un’Unione Europea che penalizza regolarmente l’agricoltura e le marinerie siciliane (si parla anche di coinvolgere i pescatori nella protesta).
Chiusa la fase delle sceneggiate targare PD, dei sindaci che fanno capo a questo partito, dell’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici (che proprio in questi ultimi giorni, con addosso la paura di una rivolta popolare, ha smesso di fare propaganda con il PSR 2014-2020, facendo approvare dalla Giunta un’improbabile “stato di crisi” del settore agricolo, nella speranza che, con le ‘mance’, gli agricoltori siciliani se ne rimangano buoni), i Forconi incontreranno domani a Vittoria gli agricoltori.
L’incontro a Vittoria non è casuale. Questa città del Ragusano è stata, per decenni, una delle ‘Capitali’ dell’agricoltura siciliana. Con produzioni di elevata qualità. Tutto fatto nelle serre, che un tempo erano la fortuna di queste contrade.
Nell’ultimo decennio Vittoria e la sua economia sono entrate in crisi. Già ai tempi di Totò Cuffaro le cose non andavano benissimo. Negli ultimi sette-otto anni le cose sono peggiorate, notevolmente peggiorate.
La città è stata amministrata male e l’economia, sotto la ‘regia’ prima del Governo Lombardo e poi dell’attuale Governo di Rosario Crocetta è crollata. Da Vittoria, si legge nel comunicato dei Forconi siciliani, “dovrebbe partire un’operazione di risposta all’arroganza e all’indifferenza della politica nazionale e comunitaria verso un popolo sfottuto e maltrattato”.
“Non intendiamo farci togliere tutto come babbei e purtroppo non siamo più disponibili ad ascoltare le favole – si legge sempre nel comunicato -. Ormai siamo più che vaccinati. Le Istituzioni devono saperlo. AVETE SALVATO BANCHE, AVETE SALVATO ALITALIA, STATE AIUTANDO GLI SPECULATORI, DA OGGI CI SIAMO NOI. Partiamo dal mondo agricolo, ma chiederemo all’intera Sicilia di esserci”.
“Basta – prosegue la nota -. Ci avete fregato nel 2012, abbiamo provato in mille modi, ora ognuno si assuma le sue responsabilità, noi ci assumiamo le nostre”.
Quindi un passaggio che suona come un avvertimento alla politica siciliana:
“SE NON AVETE PIU’ NULLA DA DIRE PER DARCI RISPOSTE, O ROMPETE CON NOI, O ROMPETE CON L’EUROPA, O VI DIMETTETE. Si tratta di scegliere se espropriare intere comunità, o se rimanere agli ordini di Bruxelles. LA POLITICA SCELGA CON CHI STARE. Da stamane si aggiunge anche il settore lattiero caseario alla protesta perché il prezzo del latte scende. NON C’E’ PIU’ SPAZIO PER TRATTARE se i tavoli devono dirci sempre le stesse cose. VENGANO FUORI I SINDACI LIBERI DA VINCOLI E PROMESSE DI PARTITO, ESCA ALLO SCOPERTO LA COLDIRETTI E LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, VENGANO FUORI I SICILIANI, noi siamo pronti. Lo abbiamo già detto mille volte ed è arrivato il momento che i siciliani che non hanno voglia di essere portati a spasso vengano fuori. Domani lanciamo la proposta a Vittoria. Prima la sberla meritatissima al sistema poi parliamo di proposte, altro che non vogliamo soldi”.
Per la cronaca, la frase “non vogliano soldi” è stata pronunciata dai Sindaci del PD che, come già accennato, lungi dal tutelare gli interessi degli agricoltori, puntano a tutelare il Governo degli ‘ascari’ della Regione e il Governo Renzi.
Dunque linea dura.
Abbiamo rintracciato al telefono Mariano Ferro. Gli abbiamo chiesto: il 30 Marzo sarete in piazza a Palermo contro le trivelle e contro la Malasignoria di Renzi e di Crocetta?
“Decideremo domani a Vittoria. Io in ogni caso ci sarò, perché la battaglia per fermare le trivelle è una battaglia di civiltà, contro chi rischia di distruggere una risorsa preziosa del nostro pianeta”.
Anche per i Foconi, insomma ‘u mari un si spirtusa!
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Cetto, cetto!
Come nel 2012 quando Mariano Laqualunque, disse a migliaia di siciliani: Salutate le famiglie, perchè sappiamo quando partiamo, ma non sappiamo quando torniamo!
La presa dell' ARS, doveva essere la rivolta dei siciliani.
Non aggiungo altro, perchè potrei seriamente fare danno!