Paolo Amenta, ANCI Sicilia: “I grillini aprano ai sindaci siciliani per avviare un ragionamento comune”

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Secondo Amenta, oggi, va battuta la vecchia politica siciliana che ha creato enormi problemi ai Comuni. Da qui l’apertura ai grillini siciliani per trovare un terreno di azione politica comune. Il “No” al ritorno al passato sulla legge elettorale nei Comuni. La conferma della presenza di ANCI Sicilia alla manifestazione del 30 Marzo, a Palermo, contro le trivelle. I ‘misteri’ del gruppo Versalis di Priolo che potrebbe finire agli americani. Il ruolo dei russi della Lukoil  

“Credo che in questa delicata fase della vita politica siciliana il Movimento 5 Stelle dovrebbe aprire ai tanti sindaci siciliani oggi in difficoltà. E’ vero, ci sono amministratori comunali che sono ancora legati alla vecchia politica. Ma ce ne sono altri, tanti altri, che sono vittime dell’attuale politica siciliana. Credo che i grillini farebbero una cosa importante se dovessero avviare un dialogo con chi vive in prima fila il disagio dei territori”.

Così parla il vice presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), Paolo Amenta. Se è vero che, nella nostra Isola, ci sono sindaci legati alla vecchia politica – che, di fatto, stanno sacrificando i propri cittadini per tutelare i Governi regionale e nazionale (leggere i tagli ai Comuni operati dal Governo Renzi e dal Governo siciliano di Rosario Crocetta) – è anche vero che ci sono sindaci di Comuni siciliani che, “oltre ad essere persone per bene – sottolinea sempre Amenta – sono stanchi di subire le penalizzazioni imposte dal Governo Renzi e dal Governo Crocetta e vorrebbero avviare un dialogo con una politica diversa”.

“In questi tre anni abbiamo avuto occasione di conoscere sia i grillini che operano nei territori, sia i parlamentari regionali e nazionali – prosegue il vice presidente dell’ANCI Sicilia -. In moti casi sono ragazzi. Anche loro persone per bene che vorrebbero fare qualcosa per la loro terra. In alternativa a una vecchia politica siciliana che sta impoverendo i cittadini siciliani con scelte politiche e amministrative dissennate. Credo che sia arrivato il momento di avviare un ragionamento comune”.

I grillini, ma anche il referendum per fermare le trivelle. E quindi la manifestazione del 30 Marzo a Palermo: contro le trivelle, ma anche contro la Malasignoria che oggi sta distruggendo la Regione siciliana. Voi ci sarete il 30 Marzo a Palermo?

“Il 30 Marzo ci saremo. E ci saremo perché il no alle trivelle, per i sindaci siciliani, è un fatto importante. In Sicilia la politica deve decidere quale futuro ‘disegnare’ per la la nostra terra. Se il nostro futuro dovrà essere rappresentato dalla dieta mediterranea e dal turismo sostenibile, beh, le trivelle non c’entrano proprio nulla”.

Intanto Matteo Renzi ha dato disposizione al PD di fare campagna elettorale per non andare a votare…

“Non mi pare che nel PD la pensino tutti così. Ho letto e continuo a leggere, ad esempio, dichiarazioni di dirigenti del PD siciliano che annunciano l’esatto contrario. Dicono che andranno a votare per bloccare le trivelle. E inviteranno la popolazione ad andare a votare”.

Ma non c’è un po’ di confusione in questo PD? Sulla rete impazza un video della vice segretaria nazionale del PD, Debora Serracchiani, in due versioni: nel 2012, in versione ‘rivoluzionaria’, in piazza contro le trivelle; e oggi, in versione ‘renziana’, che invita a non andare a votare.

“Eccome se c’è confusione! Il PD, oggi, sta disorientando il proprio elettorato. E questo disorientamento è palpabile nei territori”.

A proposito di confusione: visto che lei è sindaco di una cittadina della provincia di Siracusa – Canicattini Bagni – ci racconta cosa sta succedendo nell’area industriale di Siracusa? E’ vero che l’ENI vorrebbe andare via?

“La situazione è un po’ confusa. L’ENI si era impegnato a investire nella cosiddetta chimica ‘verde’. Invece pare che le cose non stiano così”.

Ovvero?

“A giudicare ad quello che leggiamo e sentiamo raccontare, l’ENI potrebbe cedere la Versalis di Priolo a un gruppo economico e finanziario americano sconosciuto. Anche su questo fronte i Governi nazionale e regionale dovrebbero essere più chiari”.

E’ vero che i russi hanno rilevato un paio di raffinerie, ma non raffinano più petrolio?

“E’ vero. Credo che i russi della Lukoil facciano arrivare dalle nostre parti benzina e gasolio già raffinati. Di fatto, per loro l’area industriale di Siracusa è una piattaforma commerciale”.

Alla fine se chiudono le raffinerie si inquina di meno.

“Il problema è che queste scelte strategiche hanno creato nuova disoccupazione. E, in ogni caso, se chiudiamo le raffinerie e poi consentiamo ai petrolieri di trivellare il nostro mare non abbiamo fatto nulla”.

E’ vero che gli stessi russi si stanno espandendo nella vendita al dettaglio di carburanti?

“Sì. Sono entrati nella vendita al dettaglio. Vendono carburanti alla pompa”.

Contano di espandersi?

“Questo non lo so”.

Lo sa che all’Ars vogliono cambiare la legge elettorale per l’elezione dei sindaci e dei Consigli comunali? Vogliono tornare alla scheda unica con l’effetto di ‘trascinamento’: i voti dai ai consiglieri comunali che vanno automaticamente al sindaco della coalizione. Comei ai tempi del centrodestra…

“Sono a conoscenza di questo disegno di legge che deve andare in discussione all’Ars. E, se debbo essere sincero, mi sembra una follia. Invece di andare avanti, torniamo indietro. Sono veramente preoccupato”.

Da quello che si capisce, c’è uno schieramento trasversale – che a noi ricorda tanto il Partito della Nazione – che vorrebbe ‘confezionare’ una legge elettorale per frenare l’avanzata dei grillini nei Comuni siciliani.

“Ribadisco la mia proposta: i grillini siciliani dovrebbero aprire agli attuali sindaci. Quanto meno ai sindaci dei Comuni siciliani che difendono i propri cittadini e non gli interessi della vecchia politica”.

 

 

 

 

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