La Regione siciliana? E’ come il Titanic che affonda al ritmo della musica degli U2…

15 marzo 2016

Ormai è ufficiale: la Sicilia sta affondando. Si tratta solo di capire quando tutti i protagonisti delle tante categorie economiche e sociali dell’Isola ‘incaprettate’ da Renzi, da Crocetta e dal PD scenderanno in piazza simultaneamente. Il 30 Marzo – anniversario dei Vespri siciliani – dovrebbe essere la prima prova: tutti i piazza a Palermo contro le trivelle, contro il Governo Crocetta e contro il PD siciliano degli ‘ascari’. Oggi,a titolo di anticipo degli eventi prossimi venturi, i dilettanti allo sbaraglio dell’assessorato regionale alla Salute sono riusciti a fare scendere in piazza i titolari dei Laboratori di analisi…

U2, Until the End of the World, 1991: “Affogavo i miei dispiaceri nel sogno / ma i miei dispiaceri, impararono a nuotare / circondandomi, calandomi addosso / traboccando dall’orlo / in onde di rimpianto, onde di gioia / mi protesi verso chi tentai di distruggere/ tu, tu dicesti che avresti aspettato sino alla fine del mondo”.

Chissà, in queste ore, in quali sogni stanno affogando i dispiaceri migliaia e migliaia di Siciliani travolti da una crisi economica e sociale senza precedenti. Famiglie e imprese della nostra Isola massacrate dalle tasse (durissimo il comunicato di Confartigianato contro le ZTL volute da ‘Pubblicani’ del Comune di Palermo). Gli agricoltori siciliani sul piede di guerra pronti a invadere le strade di mezza Sicilia. Gli operai della Forestale, presi ancora una volta in giro dal Governo regionale, che studiano le contromosse. I Comuni senza soldi. I circa 6 mila e 500 dipendenti delle ex Province senza stipendio e senza futuro. I Laboratori di analisi cliniche massacrati da un assessorato alla Salute finito nelle mani di dilettanti allo sbaraglio. Un Assemblea regionale siciliana e un Governo che non sono stati nemmeno capaci di approvare un Bilancio a norma di legge (a oltre 15 giorni dall’approvazione della manovra economica e finanziaria 2016 non c’è ancora traccia della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale!).

La Sicilia dell’anno di grazia 2016, seconda decade di Marzo, sembra un Titanic che affonda lentamente, mentre i vari Rosario Crocetta, Giovanni Ardizzone, Giuseppe Lumia, Fausto Raciti, Baldo Gucciardi, Giampiero D’Alia, Antonello Cracolici, Bruno Marziano e via continuando con questa band oscena si esibiscono nell’ultimo concerto:

“in onde di rimpianto, onde di gioia… sino alla fine del mondo”.

In attesa della grande manifestazione del 30 Marzo a Palermo – anniversario della rivolta dei Vespri Siciliani, giorno in cui la Sicilia manifesterà contro le trivelle e contro gli ‘ascari’ del Governo regionale – Crocetta e Gucciardi, oggi, sono riusciti a fare scendere in piazza, a Palermo, i titolari dei Laboratori di analisi cliniche. Questi ultimi si rifiutano di pagare il ‘pizzo’ a una classe politica di ‘ascari’: per la precisione, a quel centrosinistra che ha svenduto i Siciliani al Governo Renzi, consentendogli di depredare le ‘casse’ della Regione.

Volendo, i governanti ‘ascari’ della Sicilia di oggi hanno ragione da vendere. Tutti, in Sicilia, hanno pagato, in quota parte, per gli scippi finanziari operati dal Governo Renzi sul Bilancio della Regione siciliana: i Comuni, come già ricordato, sono stati lasciati senza soldi; le nove Province dell’Isola – che dovrebbero essere state abolite ma che ci sono ancora – sono fallite; ai 24 mila forestali hanno tolto la progressione di carriera; a dipendenti e pensionati regionali hanno tagliato stipendi e pensioni; agli agricoltori siciliani hanno negato e negano le risorse finanziarie dei PSR e dei FEARS; agli automobilisti siciliani hanno bloccato il 70 per cento delle strade provinciali e aumentato i pedaggi delle autostrade gestite con i piedi; agli studenti universitari hanno aumentato le tasse e ridotto i servizi; agli studenti delle scuole superiori stanno negando la manutenzione degli edifici; agli studenti disabili hanno tagliato il trasporto pubblico lasciandoli a casa; ai medici pubblici hanno bloccato gli stipendi, agli artigiani hanno tolto il fondi di rotazione della Crias.

Insomma, tutte le categorie economiche e sociali della Sicilia stanno pagando la ‘decima’ al Governo Renzi e al PD al Governo del Paese. E ora arrivano i titolari dei Laboratori di analisi cliniche che si rifiutano di pagare l’obolo nel nome di Renzi. Ma siamo impazziti? Ma dove credono di arrivare i custodi delle nostre transaminasi? Guardate che Crocetta e Gucciardi hanno il colesterolo dalla parte del manico (o quasi, come vedremo).

In questa storia dei Laboratori di analisi – quello che è giusto è giusto – c’entra anche la Ministra della Sanità, Beatrice Lorenzin, quella del partito senza voti, ma dalle mille poltrone: sì, il Nuovo Centrodestra Democratico del Ministro Angelino Alfano, che quando si andrà al voto, solo in Sicilia, perderà l’80 per cento e forse più dei voti (i sondaggi, a Palermo, li danno all’1 per cento). Che ha combinato la Ministra? Ha stabilito, si dice giocando a briscola con la segretaria di Angelino, quali sono gli esami clinici appropriati (briscola a coppe) e quali sono quelli inappropriati (briscola a denari: spade e bastoni non prevedono né analisi, né rimborsi).

Risultato: i medici di famiglia – quelli che avrebbero dovuto partecipare ‘attivamente’ alla medicina del territorio e che invece arristaru ‘a casa, giustificati dal fatto che la medicina del territorio, in Sicilia, è come l’Araba Fenice (… che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa…) – non prescrivono più le prestazioni escluse dai rimborsi. Con Renzi, Lorenzin e il Governo Crocetta si risparmia pure sulla salute!

Insomma, anche i titolari dei Laboratori di analisi debbono pagare. Resta da chiedersi: perché, fino ad oggi, i Governi regionali crecetteschi (da Crocetta) e, prim’ancora, lombardeschi (dal ‘genio’ di Raffaele Lombardo da Grammichele) non sono riusciti a ‘incaprettare’ i titolari dei Laboratori di analisi?

Ve lo diciamo noi: perché se i Laboratori di analisi cliniche chiudono i battenti licenziano sì migliaia di persone che vi lavorano, ma soprattutto costringerebbero migliaia e migliaia di persone e riversarsi negli ospedali pubblici per le analisi cliniche. Avete idea di che cosa succederebbe?

Immaginate il Laboratorio di analisi dell’ospedale Civico di Palermo, o degli ospedali pubblici di Catania, o di Caltanissetta, o di Siracusa ormai da decenni strutturati per arrivare, a malapena, a completare le analisi cliniche dei rispettivi Pronto soccorso e dei vari reparti ospedalieri. Presi d’assalto dai cittadini siciliani impossibilitati a fare le analisi nei Laboratori privati, i Laboratori di analisi degli ospedali pubblici andrebbero in tilt nel giro di un paio di ore.

Immaginate il caos: i Laboratori di analisi degli ospedali pubblici dovrebbero dare la priorità alle analisi dei pazienti dei Pronto soccorso e dei reparti ospedalieri. Ma la pressione della gente che chiede le analisi cliniche crescerebbe di ora in ora. A questo punto gli uffici dell’assessorato regionale alla Salute, tempestati di telefonate dagli ospedali pubblici presi d’assalto dai cittadini a caccia di analisi cliniche, si rivolgerebbero ai Prefetti. Per sentirsi rispondere: “Come facciamo a precettare i laboratori di analisi?”.

Infatti i titolari dei Laboratori di analisi, se contattati dai Prefetti, potrebbero rispondere: “Ma certo che riapriamo subito i nostri laboratori. Ma i biologi ce li mandate voi, perché noi i nostri biologi li abbiamo già licenziati. E naturalmente li pagate voi. Noi ci mettiamo solo d’accordo per l’affitto dei nostri laboratori alle Prefetture…

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