I ‘geni’ dell’Assemblea regionale siciliana, questa volta, hanno combinato un ‘inchiappo’ che non sarà facile risolvere. Il taglio del milione di Euro dal fondo della dirigenza – fatto in modo molto ‘avventuroso’ – ha determinato un problema tecnico che nessuno, fino ad ora, sa come risolvere. Le responsabilità della presidenza dell’Ars. E le responsabilità – forse maggiori – dell’alta dirigenza del Parlamento siciliano
Vi siete chiesti perché, a distanza di quindici giorni, la legge di stabilità della Sicilia approvata dall’Ars (in pratica, il Bilancio e la Finanziaria 2016) non è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione?
La risposta ve la diamo noi: perché l’Assemblea regionale siciliana ha approvato un emendamento che non avrebbe mai dovuto essere messo ai voti e approvato. L’emendamento in questione è quello che ha tolto un milione di Euro dal fondo per la dirigenza regionale. Soldi che dovrebbero essere utilizzati per opere portuali negli arcipelaghi siciliani.
Il problema non è politico, ma tecnico. Perché adesso, tecnicamente, il Bilancio regionale 2016 presenta un ‘buco’ che gli stessi tecnici non sanno come ‘attuppare’, per dirla nella nostra lingua.
Ribadiamo a scanso di equivoci: il taglio del milione di Euro dal fondo della dirigenza regionale, fatto nel modo in cui è stato fatto, ha creato un problema tecnico non indifferente. E siamo proprio curiosi di vedere che cosa si inventeranno, adesso, i ‘tecnici’ dell’Ars per risolvere il problema.
In discussione non è il merito politico di un provvedimento voluto dai parlamentari grillini, ma il metodo seguito. Forse l’emendamento avrebbe dovuto essere dichiarato inammissibile dalla presidenza del Parlamento siciliano.
Questo blog ha criticato la conduzione dei lavori dell’Ars durante l’approvazione della manovra economica e finanziaria 2016. La conduzione dei lavori parlamentari non è stata serena.
E’ stata caotica la gestione della commissione Bilancio e Finanze da parte del presidente Vincenzo Vinciullo. Ed è stata altrettanto caotica e nervosa la gestione dell’Aula da parte del presidente, Giovanni Ardizzone.
Sono state adottate decisioni strane, dettate da interpretazioni soggettive. Non solo. In certi momenti certe decisioni – ribadiamo: in alcuni casi arbitrarie – si adottavano e in altri casi non si adottavano. Il tutto a seconda della convenienza politica del momento.
In questo caos hanno approvato anche un emendamento che, forse, non era ammissibile.
Il presidente dell’Ars, Ardizzone, ha le sue responsabilità. Ma non meno responsabili di lui sono i più alti burocrati del Parlamento siciliano di oggi, che definire ‘casinisti’ è poco.
E’ il segno dei tempi: al degrado della politica si somma l’appannamento dell’alta burocrazia. E quand’è così la ‘frittata’ è sempre dietro l’angolo…