Pure nella sanità pubblica, le regioni del Mezzogiorno subiscono più tagli di quelle del Nord. Da qui la protesta dell’Ordine dei Medici Chirurghi e odontoiatri di Napoli e di Bari che denuncia una questione meridionale anche in questo settore
Di sicuro ha fatto centro. Tra critiche e plausi, sta facendo molto discutere la campagna lanciata dall’Ordine dei Medici Chirurghi e odontoiatri di Napoli e di Bari sulla sanità. Più precisamente sui tagli subiti in questo settore dalle regioni del Mezzogiorno. Della serie: se hai un tumore e vuoi sopravvivere spera di non essere meridionale.
Forte la scelta dell’immagine che mostra una donna visibilmente provata dalla terapia. Ancora più forti le parole scelte: “Ho un tumore, in Norvegia potrei sopravvivere di più”.
“I dati mostrati durante l’evento- scrivono i medici riferendosi all’incontro in cui hanno presentato la campagna- mettono impietosamente a nudo le conseguenze per la salute degli Italiani causate dai mancati investimenti. E sottolineano come ormai i sistemi regionali abbiano determinato diseguaglianze fra i cittadini per ciò che concerne l’accesso alle cure. Proprio Puglia e Campania sono fra le regioni che soffrono il minore finanziamento e chiedono a gran voce maggiore equità territoriale in Sanità”.
E ancora:
“Se mettiamo insieme i dati forniti dall’Istat sul Meridione – afferma il leader dei camici bianchi napoletani Silvestro Scotti – la cifra stanziata dal Governo per la Sanità mostra una fotografia chiara, ovvero non riusciamo a tenere il passo con altre regioni d’Italia, tanto meno dell’Europa”.
Va da sé che la Sicilia potrebbe fare squadra con la Puglia e la Campania: in quanto a tagli alla sanità pubblica, non è da meno.
In totale, negli ultimi 3 anni, l’Italia ha tagliato circa 10 miliardi di euro alla sanità pubblica che potrebbero arrivare a 15 nel 2019. Nessuna spending review, si sono tagliati i servizi ai cittadini.
Quello che è ancora più sconcertante è che a soffrirne, come denunciano i medici di Napoli e Bari, sia stato soprattutto il Sud, dove, evidentemente, per lo Stato italiano vivono cittadini i serie C….