Il Codacons all’attacco del governo Crocetta: licenziare subito la dottoressa Patrizia Monterosso

7 marzo 2016

Per il Codacons, il governo regionale deve mettere in atto, subito, la risoluzione del contratto alla dottoressa Patrizia Monterosso, Segretario generale della presidenza della Regione. Insomma, Crocetta e la Giunta regionale non possono ignorare il rinvio a giudizio per peculato formulato dalla magistratura. Dal Codacons anche un attacco alla dottoressa Luciana Giammanco, dirigente generale e responsabile dell’Anticorruzione regionale: “Quali iniziative ha attivato nei riguardi della dottoressa Monterosso?”

Il Codacons – Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori – in un comunicato ufficiale, chiede al governo regionale di Rosario Crocetta di rimuovere il Segretario generale della presidenza della regione siciliana, patrizia Monterosso.

“Il Codacons – si legge nel comunicato – in seguito alle notizie stampa secondo cui la Procura della Repubblica di Palermo ha chiuso le indagini sulle cosiddette integrazioni agli enti di formazione, sollecita il Presidente della Regione Crocetta e tutta la Giunta regionale ad adottare, con la dovuta urgenza, i provvedimenti di competenza per la rimozione (mediante risoluzione anticipata del contratto di lavoro) del dirigente esterno e Segretario generale della Regione dott.ssa Patrizia Monterosso”.

“Per il predetto dirigente esterno, a quanto pare – si legge sempre nel comunicato – la Procura si appresta a chiedere, unitamente alla dirigente dott.ssa Anna Corsello (ex dirigente generale dei dipartimenti regionali Formazione professionale e Lavoro ndr), il rinvio a giudizio per peculato: come è noto, ipotesi di reato assai gravi per un dipendente pubblico. Peraltro la dott.ssa Monterosso risulta condannata definitivamente dalla sezione d’Appello della Corte dei Conti a restituire l’astronomica cifra di quasi 1 milione e 300 mila euro, con un’ampia e motivata sentenza che non può assolutamente costituire motivo di vanto per nessun funzionario della pubblica amministrazione”.

“C’è da sottolineare – prosegue la nota del Codacons – che il peculato contestato alla Monterosso e all’altra dirigente (che deve rispondere anche di falso) ammonterebbe a ben 11 (undici) milioni e 900 mila euro! Ormai la misura è davvero colma e non si comprendono le assurde ‘resistenze’ di Crocetta e della Giunta regionale a fare piazza pulita e nel dare un segnale positivo ai cittadini e a tutti i pubblici dipendenti che fanno il loro dovere con correttezza e rispetto della legge”.

“La normativa sull’anticorruzione e sulla trasparenza amministrativa in Sicilia – sottolineano al Codacons – vengono eluse platealmente da un governo regionale che, solo a parole, dice di rispettare ed applicare”.

Dal Codacons parte anche un ‘siluro’ alla dirigente generale del Personale della Regione, dottoressa Luciana Giammanco, che è anche responsabile regionale dell’Anticorruzione: “Vogliamo sapere quali iniziative amministrative ha attivato la dottoressa Luciana Giammanco nei confronti della predetta dott.ssa Monterosso”.

Il Codacons preannuncia, in presenza di ulteriore “silenzio” da parte dei vertici politico-governativi regionali, la presentazione di un circostanziato esposto alle competenti autorità amministrative e giurisdizionali.

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