Quando si prendono i soldi di un Fondo pensioni ricostituito da qualche anno (e quindi ancora incapiente) con i quali, a malapena, si pagano le liquidazioni e si danno ‘in pasto’ ai Comuni per pagare gli stipendi a dipendenti ordinari e precari, beh, significa che siamo già oltre la frutta, oltre il caffè, oltre l’amaro: siamo alla bancarotta certificata di Regione e Comuni. E in questo scenario cosa fanno i partiti presenti all’Ars, senza distinzione alcuna tra maggioranza e opposizione? Azzerano il contenzioso finanziario quarantennale tra Stato e Regione, regalando a Roma una banca di miliardi di Euro!
Ricordate il Fondo pensioni della Regione siciliana rimesso in pista nel 2009? Ebbene, da allora ad oggi è stato alimentato a spizzichi e bocconi. Funziona, sì e no, al 10 per cento per pagare le liquidazioni. Dopo la discussione sulla manovra economica e finanziaria 2016, che l’Ars dovrebbe approvare tra oggi e domani, il Fondo pensioni, di fatto, non esisterà più: lo stanno ‘saccheggiando’ per pagare i Comuni. Di fatto, i soldi che servono a pagare le liquidazioni verranno dirottati ai Comuni siciliani oggi senza soldi, dopo i tagli del governo Renzi e del governo Crocetta.
Insomma, ragazzi, in Sicilia, con l’assessore-commissario Alessandro Baccei sulla plancia di comando della Regione – perché è lui il vero presidente della Regione siciliana: non l’ha eletto nessuno, ma è stato nominato da Renzi: e questo basta – siamo arrivati al capolinea. Eh sì, con Baccei la Sicilia è ormai oltre la frutta, oltre il caffè e anche oltre l’amaro: a questo punto non ci resta che alzarci e andarcene tutti. Perché quando si prendono i soldi di un Fondo pensioni – peraltro incapiente – e si vanno a pagare le spese correnti dei Comuni siano veramente arrivati!
Scrive Sindacando il blog di Benedetto Mineo:
La proposta di prestare i soldi del Fondo Pensioni ai Comuni in difficoltà era stata avanzata qualche giorno fa dal gruppo parlamentare di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana e illustrata nel corso di una conferenza stampa. Ne avevo dato la notizia in questo post. Baccei ha colto la palla al balzo e ha già predisposto l’emendamento per depredare i soldi dei contributi versati dai dipendenti regionali e accantonati per le pensioni, per prestarli ai Comuni. Vista la situazione di dissesto in cui versano i Comuni, sono certo che sono soldi che non vedremo mai più”.
Benedetto Mineo ha ragione da vendere: stando a quello che noi sappiamo, il ‘governo Baccei’ si accinge e scippare dal Fondo pensioni della Regione 115 milioni di Euro. Sapete chi è il ‘garante’ di questa ‘brillante’ operazione di contabilità pubblica? la stessa Regione siciliana.
Non ci crederete: la Regione siciliana che non ha i 115 milioni di Euro da erogare ai Comuni ‘garantisce’ il ‘prestito’ del Fondo pensioni ai Comuni!
Ci siamo persi qualcosa o ci stanno prendendo in giro?
“Altro che prestiti e anticipi di buonuscita ai dipendenti regionali!”. leggiamo sempre su Sindacando.
Il blog di Benedetto Mineo riporta anche le parole del ‘presidente della Regione facente funzioni’, Baccei:
“Stiamo verificando con gli uffici una soluzione per andare incontro alle necessità di Comuni e Liberi consorzi: un prestito utilizzando la liquidità dal fondo pensioni regionale che sia fatto direttamente ai Comuni senza passare dalla Regione, il cui ruolo diventa solo di garante. La soluzione individuata precedentemente, utilizzando i fondi PAC, non è ben accetta dai sindaci per la tempistica”.
Infatti, prima il ‘governo Baccei’ aveva pensato di pagare con i fondi PAC, cioè le risorse finanziarie che dovrebbero essere utilizzate per le infrastrutture. Non che l’idea sia stata accantonata per evitare di utilizzare impropriamente l fondi per gli investimenti. la soluzione è stata scartata perché i tempi sarebbero stati lunghi e i Comuni, con questi 115 milioni di Euro, debbono pagare il personale ordinario e i precari.
L’idea di Forza Italia è stata fatta propria da Baccei e illustrata nel corso dell’incontro con i sindaci di mezza Sicilia (erano più di cento), alla presenza del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, dei vertici dell’ANCI Sicilia, con in testa il Presidente, Leoluca Orlando, l’assessore alle Autonomie locali, Luisa Lanteri, ed i capigruppo dell’Ars.
Nessuno di questi signori, a quanto si racconta, ha criticato l’ennesima follia. Del resto, sono le stesse persone che trovano del tutto normale che, con questa manovra di Bilancio 2016, venga azzerato il contenzioso tra Stato e Regione. In pratica, in cambio di un miliardo e 400 milioni di Euro la Regione rinuncia ai soldi che Stato delle alla Regione siciliana da almeno quarant’anni a questa parte.
Pensate: i fondi dell’articolo 38 dello Statuto, quelli dell’articolo 37, quelli dell’articolo 36, le sentenze della Corte Costituzionale in favore della Sicilia: ecco il nuovo regalo della Sicilia al governo Renzi.
Volete che questi personaggi si scompongano per un ‘prestito’ di 115 milioni di Euro?
Che dire? Con una parte del fondi del PSR 2007-2013 hanno pagato i forestali. Per la cronaca, agli agricoltori siciliani che aspettano i fondi del PSR 2007-2014 hanno di stare zitti, perché gli daranno quelli del PSR 2014-2020: di fatto un imbroglio contabile che a Bruxelles fanno finta di non vedere…
Hanno preso 450 milioni di Euro dal Fondo Sociale Europeo 2007-2013, li hanno dirottati a Roma presso le ‘casse’ del Miur; per poi farli tornare in parte in Sicilia per finanziare l’Avviso 20 2011 che non avrebbe potuto essere finanziato con le risorse dell’FSE; alla fine, di questi 450 milioni di Euro, sono rimasti 100 milioni non spesi che sono rimasti a Roma, utilizzati da Renzi per il sfallimentare Jobs Act.
Hanno sbaraccato il fondo di rotazione della Crias – 20 milioni di Euro che venivano utilizzati da artigiani e agricoltori sempre per pagare i forestali.
Ora stanno svuotando il Fondo pensioni della Regione ricostituito da qualche anno per consentire ai Comuni di pagare gli stipendi al personale e ai precari.
Una domanda – non a Crocetta che magari è a Tusa a prendere il sole – ma a Baccei, ai ‘geniali’ deputati di Forza Italia e ai parlamentari del PD: l’avete capito o no che, insieme con il governo nazionale di Renzi, avete fatto fallire la Regione siciliana?
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