Di fatto, per far partire le tre discusse linea di Tram, i vertici dell’AMAT e l’Amministrazione comunale hanno sbaraccato il 30 per cento delle linee degli autobus (fra le proteste degli abitanti delle periferie chiamati a pagare il conto) e hanno messo sotto pressione i lavoratori dell’Azienda di trasporto con turni massacranti. da qui lo sciopero di oggi indetto da COBAS e UGL che ha coinvolto il 70 per cento dei lavoratori
Un carico di lavoro eccessivo, un’azienda che non ascolta i lavoratori, un’Amministrazione comunale che fa finta di non vedere i veri problemi dell’AMAT: da qui lo sciopero, oggi, dei dipendenti dell’Azienda comunale di Palermo che opere nel trasporto pubblico dei passeggeri.
“Il 70% dei bus AMAT che effettuano il servizio di trasporto pubblico urbano a Palermo – si legge in un comunicato di COBAS E UGL, lew due organizzazioni sindacali che hanno promosso la protesta – oggi si sono fermati in occasione dello sciopero di quattro ore (dalle 11,30 alle 15,30). Su 179 vetture uscite stamattina dalle rimesse di via Roccazzo e Brancaccio, ne sono rientrate 130. L’astensione dal lavoro ha riguardato anche i manovratori del Tram: nelle linee 2, 3, 4 non ha circolato nessuno dei 9 convogli. Alla protesta degli autisti si sono associati gran parte degli amministrativi e degli operai dell’officina”.
“Lo sciopero di oggi – dicono Antonino La Barbera e Corrado Di Maria, rispettivamente segretario regionale dei COBAS del Lavoro Privato e segretario provinciale UGL-Autoferrotranvieri – è stato un successo, nonostante l’azienda abbia, in modo maldestro, provato ad ostacolare la protesta. Spiace constatare il tentativo di anticipare l’entrata in servizio di alcuni autisti per impedire un diritto sacrosanto come lo sciopero. Ma c’è di più. Ancora una volta i cittadini sono stati bistrattati dalla sciatteria dei vertici AMAT: sul sito aziendale infatti non è stata data nessuna comunicazione dello sciopero, così come previsto dalla legge”.
“Il malessere tra i lavoratori è emerso in modo palese – aggiungono La Barbera e Di Maria -. La nuova turnazione, istituita di pari passo alla riorganizzazione delle linee, sottopone gli autisti ad un carico di lavoro eccessivo, che supera abbondantemente le 8 ore giornaliere. Nessun miglioramento del servizio, che anzi procede a passo di gambero. La nuova turnazione prevede un rientro dei bus in rimessa alle 21,00 e ciò non risponde certo alle esigenze di una città turistica ed europea. Più volte abbiamo chiesto un incontro per affrontare la questione turni, ma l’azienda non ha ritenuto di convocarci. Piuttosto ha preferito escludere COBAS ed UGL da un tavolo autoconvocato con altre sigle sindacali: un comportamento né legale, né corretto”.
“Di fronte alla condotta dei vertici dell’AMAT e alla sordità dell’Amministrazione comunale, come già comunicato, siamo pronti ad arrivare al blocco totale, ovvero ad uno sciopero di 24 ore”, sottolineano i vertici delle due organizzazioni sindacali.
Dal mese di gennaio – cioè da quando è entrato in funzione il Tram – l’AMAT effettua il 30% di corse in meno. Sono meno di 200 gli autobus che giornalmente escono dalla rimessa per effettuare il servizio di trasporto urbano; nel 2012 erano 370.
“I numeri parlano chiaro – dicono La Barbera e Di Maria –. La diretta conseguenza è che i ricavi sono in costante e veloce calo perché sta scemando l’attenzione verso il gommato, vero ‘cuore pulsante’ dell’AMAT”.
Sul Tram, infine, i due sindacalisti concludono: “Finito l’effetto ‘giostra’, attendiamo di conoscere il dato ufficiale delle obliterazioni di Gennaio e Febbraio, sperando che gli annunci e i proclami non siano smentiti dalla fredda realtà dei numeri”.
Sullo sciopero di oggi interviene il consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Figuccia:
“La vertenza che ha portato le due organizzazioni sindacali ad incrociare le braccia – dice Figuccia – si basa fondamentalmente sulla riorganizzazione dei turni degli autisti AMAT, che si vedono aumentate le ore di lavoro giornaliero con in compenso un recupero settimanale in più rispetto allo scorso anno. Sindacati e lavoratori sostengono che le ore di lavoro in più, per gli autisti, sono troppo pesanti, in considerazione della vetustà dei mezzi e dello stato delle strade cittadine”.
“I lavoratori che oggi hanno deciso di scioperare – conclude Figuccia – meritano quantomeno ascolto da parte di una azienda, di un’Amministrazione comunale e di un sindaco che tutto fanno tranne che preoccuparsi dello stato dei lavoratori e delle condizioni disumane che a volte sono costretti ad affrontare pur di portare a termine una corsa con il bus ed i passeggeri alla loro destinazione”.
P.S.
Una domanda: ma se UGL e COBAS sono riusciti a mobilitare il 70 per cento dei lavoratori, quanto contano in quest’azienda le altre organizzazioni sindacali, a partire da CGIL, CISAL E UIL? Forse l’appiattimento sul Comune di Palermo non paga?