Appena Sabato scorso l’assessore regionale Cracolici, il Ministro dell’Agricoltura Martina e il presidente della Regione Crocetta hanno ‘brindato’ al nuovo PSR. Stranamente, però, i fondi europei non arrivano agli agricoltori. E c’è il dubbio che i 2,2 miliardi di Euro della Programmazione 2014-2020 possano diventare il ‘volano’ non dell’agricoltura siciliana, ma delle prossime campagne elettorali. A cominciare dalle elezioni comunale di Palermo, previste per il prossimo anno
Sabato scorso, a Palermo, al Teatro Politeama, l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, il Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, e il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, hanno magnificato il nuovo PSR, sigla che sta per Piano di Sviluppo Rurale: 2,2 miliardi di Euro di fondi europei da spendere entro il 2020. “Finalmente una programmazione per l’agricoltura siciliana” hanno detto i relatori. Peccato che oggi sul sito del Dipartimento regionale dell’Agricoltura – Servizio I – Agricoltura e Ambiente e Agricoltura biologica sia arrivata la notizia ‘ferale’: l’annullamento del bando – proprio a valere del PSR 2014-2020 – sulle indennità compensative, dell’integrazione al bando sulle indennità compensative, con relativa graduatoria finale (qui potete leggere il Decreto di annullamento).
Il Decreto di annullamento porta la firma della dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Rosarioa ‘Rosa’ Barresi. Di fatto, con questo provvedimento, si annulla un’integrazione a un precedente decreto, sempre a firma della dirigente generale.
All’articolo 1 del Decreto della dirigente generale si legge:
“Per quanto espresso in premessa, è annullato il D.D.G. n. 5660 del 30 luglio 2015 di modifica degli elenchi A – domande di aiuto ammissibili alla misura 211, B – domande di aiuto ammissibili alla misura 212, C- domande di aiuto escluse e non ricevibili alla misura 211 e D – domande di aiuto escluse e non ricevibili alla misura 212, allegati al D.D.G. n. 2248 del 17 aprile 2015”.
A questo punto una domanda è quasi d’obbligo: e adesso? Perché con l’integrazione, ora annullata, viene meno anche la nuova graduatoria. Proviamo a illustrare quello che sta succedendo e che potrebbe succedere.
Intanto va detto che stiamo parlando di decine e decine di milioni di Euro. Soldi che interessano tanti agricoltori siciliani messi in ginocchio, in prima battuta, da un’Unione Europea che penalizza sistematicamente le produzioni agricole mediterranee, dall’ortofrutta all’olio d’oliva extra vergine (come potete leggere qui); in seconda battuta, da una politica siciliana che considera i fondi europei destinati all’agricoltura un terreno di caccia da razziare per organizzare clientele & campagne elettorali in un quadro di totale assenza di controlli, sul modello dei 5 miliardi di Euro del PSR 2007-2013 e dei fondi Fears – fondi sulla carta destinati all’agricoltura siciliana – dei quali si sono perse per buona parte le tracce (come potete leggere qui).
Per non parlare dell’IMU agricola, che l’anno scorso – ‘regalo’ del governo Renzi, quello che deve “abbassare le tasse”…
Va ricordato che il 18 Febbraio, a Palermo, è andata in scena una manifestazione con la presenza di circa mille e 500 agricoltori provenienti da tutte le province dell’Isola, che si sono mossi da soli, senza la sponsorizzazione delle tre organizzazioni agricole (Coldiretti, Cia e Confagricoltura). Gli agricoltori, ricevuti in delegazione dal Prefetto di Palermo, hanno chiesto lo sblocco dei fondi del PSR 2014-2020.
Infatti, sono già passati due anni, sono cambiati tre assessori all’Agricoltura ma, al di là delle chiacchiere, in materia di PSR 2014-2020 tutto è bloccato.
Da qui la protesta degli agricoltori, che lo scorso 18 Febbraio chiedevano notizie anche del Decreto che oggi la dottoressa Barresi ha annullato.
In questo scenario, come già accennato, bisogna chiedersi che cosa potrebbe succedere. La prima graduatoria delle indennità compensative delle misure 211 e 212 risale al 25 Giugno del 2015. Dopo di che, a fine Luglio, sempre dello scorso anno – supponiamo in seguito a ricorsi, ma di questo non abbiamo certezza – arriva l’integrazione con la graduatoria definitiva. Che adesso è stata annullata dalla già citata dottoressa Barresi.
Con l’annullamento dell’integrazione viene annullata la graduatoria definitiva. Si blocca tutto, allora? O si torna alla graduatoria precedente? E perché è stata bloccata la nuova graduatoria?
Insomma: a che gioco stanno giocando l’assessore Cracolici e la dottoressa Barresi?
L’unica cosa certa è che, ormai, per circa 300 mila aziende siciliana (in questo numero sono considerate non soltanto le imprese agricole in senso stretto, ma anche l’indotto) si potrebbe cominciare a porre un problema di ordine pubblico.
Già la Sicilia, nel Gennaio del 2011, ha conosciuto la rivolta dei Forconi. Oggi, per molti versi, lo scenario del mondo agricolo siciliano è molto simile a quello di cinque anni fa. Anche perché – al di là delle celebrazioni di Sabato scorso a Palermo su una fantomatica programmazione dei fondi europei destinati all’agricoltura, c’è il dubbio che questi soldi, più che sostenere le aziende agricole, debbano andare a sostenere le campagne elettorali, a cominciare dalle elezioni comunali di Palermo (dove, guarda caso, si è svolta la manifestazione di Sabato scorso: che è stata, anche, una manifestazione di una corrente del PD).
Per non parlare delle prossime elezioni regionali e nazionali…