Berlusconi sarà in Sicilia, e precisamente a Palermo, il 18 e il 19 Marzo. Una due giorni voluta da Gianfranco Miccichè, che nell’Isola sta trovando difficoltà a ‘smontare’ il Nuovo Centrodestra Democratico del Ministro Alfano. Nino Papania, dopo tentennamenti, potrebbe aderire a Forza Italia. I dilemmi di Mirello Crisafulli. E i parlamentari nazionali e regionali alfaniani che non sanno che fare…
Silvio Berlusconi torna in Sicilia. Il leader di Forza Italia sarà a Palermo il 18 e il 19 Marzo. Una due giorni per dare una mano al commissario del partito in Sicilia, Gianfranco Miccichè. Il 18 è prevista una cena a Villa Tasca e una serie di incontri privati tra Berlusconi ed esponenti della politica e del mondo imprenditoriale dell’Isola. Il 19 andrà in scena una manifestazione al Teatro Politeama di Palermo.
La notizia arriva al termine di un incontro nel quale si parla anche di nuovi arrivi: a cominciare da Nino Papania, già assessore regionale, già parlamentare nazionale del PD.
Del passaggio di Nino Papania e di altri esponenti del centrosinistra in Forza Italia si parla da tempo (come potete leggere qui). E sembra che le condizioni, adesso, stiamo maturando. Complici, forse, i continui ‘scivoloni’ del PD (l’ultimo, in ordine di tempo, è di queste ore: il tentativo, in parte smentito dai vertici nazionali del Partito Democratico, di tagliare le pensioni di reversibilità (come potete leggere qui).
Altre notizie arrivano anche da Enna e dintorni. Dove sembra che i più stretti collaboratori di Mirello Crisafulli stiano provando a convincere il loro leader a fare il grande passo verso Forza Italia.
Per la cronaca, sia Papania, sia Crisafulli sono stati messi fuori gioco dai vertici romani del PD, sembra su input dei dirigenti locali che, così facendo, li hanno sostituito al Parlamento nazionale. L’unico modo per sbarazzarsi di questi due dirigenti era l’uso della ‘questione morale’, perché alle primarie nessuno nel PD di Trapani avrebbe potuto battere Papania alle primarie, così come nessuno del PD di Enna – con riferimento sempre alle primarie – avrebbe preso più voti di Crisafulli (sempre per la cronaca, per fare perdere Crisafulli le elezioni comunali di Enna si sono schierati, a tappeto, tutti contro di lui: tutte le correnti del PD e tutti gli altri partiti: in Sicilia l’invidia fa la forza…).
Intanto la ‘pesca’ di Miccichè nel Nuovo Centrodestra Democratico segna il passo. Un mese fa si pensava che il commissario di Forza Italia avrebbe fatto incetta di ‘pazzi’ del partito del Ministro Angelino Alfano. ma finora le cose non sono andate così. Si racconta che Miccichè avrebbe promesso a Burlusconi di portargli lo ‘scalpo’ di Alfano. Ma finora, almeno in Sicilia, gli alfaniani non hanno ancora cambiato casacca.
Tanto che c’è chi sussurra che l’arrivo, il 18 e il 19 Marzo, di Berlusconi in Sicilia, dovrebbe servire anche per dare una mano a Miccichè per ‘svuotare’ il Nuovo Centrodestra Democratico.
Ma se gli alfaniani restano bene o male uniti in Sicilia, nel resto d’Italia è in corso una diaspora. A Milano l’ex Ministro, Maurizio Lupi (molto vicino a Comunione e Liberazione), ha già annunciato che appoggerà il candidato a sindaco del centrodestra, Stefano Parisi. A Roma gli alfaniani si sono schierati con Alfio Marchini, che si muove da battitore libero. Mentre a Napoli gli alfaniani sono alleati del PD.
Abbiamo detto che in Sicilia gli alfaniani rimangono, nel bene e nel male, uniti. In realtà, più che uniti sembrano confusi. Per ora ‘vivacchiano’ tra i benefici e le prebende del Ministero degli Interni e l’assessorato regionale ai Beni culturali. Ma sono in molti a non sapere che cosa fare ‘da grandi’. L’unica cosa che hanno capito è che con Alfano non hanno dove andare, perché finito il governo Renzi – peraltro uno dei peggiori governi nella storia della Repubblica italiana – la prospettiva, come si usa dire in Sicilia e pani e alivi (pane e olive, un companatico ricco di tradizioni, ma un po’ troppo ‘francescano’ per personaggi abituati a vivere all’ombra del potere e delle relative clientele).
Si sa che l’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio, pensa a una candidatura a sindaco di Palermo (ma con chi?). L’ex presidente del Senato, Renato Schifani, da parte sua, non accetta l’idea di essere in uscita e sogna qualche candidatura, magari rientrando tra i berlusconiani. Insomma, più che un partito, il Nuovo Centrodestra Siciliano sembra una sommatoria informe di ‘reduci’ che provano a non uscire dal ‘giro’.
La verità è che gli unici due che si sono sistemati sono Giuseppe Castiglione e Simona Vicari. Entrambi sono ormai esponenti del PD siciliano (e vedi che mangi…) a tutti gli effetti. Il primo, a Catania e dintorni, ‘maneggia’ le solite cose, mentre la seconda sarebbe addirittura dinvetata renziana, se è vero che il suo ingresso nel PD sarebbe stato sponsorizzato da Davide Faraone, che alla fine è il vero esponente del Partito Democratico che lavora per il Partito della Nazione…