Nei giorni scorsi in commissione Bilancio e Finanze è successo di tutto: polemiche, baruffe, anche botte. Ma lui, Rosario da Gela, il capo (o quasi…) del governo siciliano non c’era. Assente. Ma a che serve ‘sto presidente? A chi serve? Non ha presentato i ricorsi in Corte Costituzionale sulle leggi impugnate da Roma. Non si è occupato delle trivelle. Esautorato da tutto. E’ presente solo nell’assenza. E’ per questo che i partiti di centrosinistra lo tengono politicamente in vita?
La Sicilia ha un presidente della Regione? Ce lo chiediamo dopo che la manovra economica e finanziaria 2016 è stata approvata dalla commissione Bilancio e Finanze del Parlamento dell’Isola. Ce lo chiediamo perché la sua assenza in questo passaggio politico e parlamentare non è solo strana: è anomala: è fuori dalla logica politica e democratica.
In questi giorni, in commissione Bilancio e Finanze è successo di tutto: sono volati gli stracci e anche le botte. Abbiamo dovuto prendere atto anche di una gestione insufficiente da parte del presidente della stessa commissione, Vincenzo Vinciullo, che avrebbe dovuto mettere qualche ‘paletto’ in più a un disegno di legge che è diventato una specie di ‘mostro’, visto che contiene un’infinità di norme che, in molti casi, avrebbero meritato di essere affrontate con disegni di legge a sé stanti. Il risultato è un’accozzaglia di norme che, spesso, poco a nulla hanno a che spartire con una legge finanziaria.
Con molta probabilità, lavoro in più per la presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, che, con molta probabilità, stralcerà alcune di queste norme-accozzaglia.
Ma il vero assente, lo ribadiamo, è Crocetta. Il presidente della Regione non c’è. E non è una novità.
Non c’è stato nella legge sugli appalti. Non c’è stato nella legge sulle Province. Non c’è stato sulla legge sul ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Non c’è stato e non c’è sulla questione delle trivelle che stanno invadendo la Sicilia in terra e in mare.
Già, le trivelle. Siamo l’unica Regione a non aver presentato ricorso in Corte Costituzionale contro le trivellazioni in mare. L’ha voluto il PD romano? Falso. Altre Regioni italiane governate dal PD hanno presentato ricorso alla Consulta. Solo la Sicilia non l’ha fatto. Con in testa il suo Non-presidente della Regione.
Siamo governati da personaggi incredibili: ‘Anime morte’ senza sostanza politica.
Con la regia di un partito – il PD siciliano – che ormai fa dell’ascarismo politico la sua unica bandiera.
La Sicilia, con Crocetta e con il PD in ‘poppa’, non esiste più. E’ diventata una Non-Regione. Si dice: il presidente della Regione è stato commissariato dal PD romano. Questo è vero. Ma lui è sempre il presidente della Regione. Anche se con un numero di voti risicato, è stato eletto, bene o male, dal popolo. E’ al popolo siciliano che deve rispondere. Invece lui non risponde nemmeno a se stesso: non risponde e basta.
In questi ultimi giorni l’assessore al Bilancio, Alessandro Baccei, ha messo mano all’agricoltura. Non per affrontare una crisi drammatica, ma per scoprire dove si nascondono gli ultimi sprechi. Con l’obiettivo di farli venire alla luce ed eliminarli. Per portare altri soldi a Roma, non certo per rilanciare un settore economico boccheggiante.
Viviamo un momento difficile. L’Italia vive un momento difficile. Con il silenzio dell’Europa sui fatti che stanno accadendo in Grecia, dov’è in corso una rivolta popolare della quale non si deve parlare. Con un governo nazionale, o meglio, con un Presidente del Consiglio – Matteo Renzi – che racconta in Tv che l’economia italiana è in ripresa, che “abbiamo svoltato”, mentre gira voce che dovrebbero essere tagliate anche le pensioni di reversibilità: anche le pensioni di reversibilità degli invalidi. Siamo all’incredibile.
In questo scenario che fa la Sicilia? Si fa rappresentare da un Non-presidente della Regione. Che non partecipa nemmeno ai lavori nel momento politico e parlamentare più importante nella vita di una Regione: la discussione sul Bilancio e la Finanziaria in commissione Bilancio e Finanze.
Vorremmo capire qual è il ruolo del Parlamento siciliano. Qual è, in particolare, il ruolo dei parlamentari che appoggiano il governo: in Aula, ogni qual volta si presenta una mozione di sfiducia al presidente Crocetta, questi personaggi – queste Anime morte – votano compatti per mantenere a Palazzo d’Orleans un presidente della Regione che non c’è. Ma tutto questo che senso ha? A chi giova?