Appello per un’Assemblea Costituente Indipendentista

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Antonio Fricano ha raccolto il nostro invito a partecipare al dibattito sul futuro della nostra Sicilia. E lo fa con una proposta concreta che trae origine dalla sua personale esperienza che racconta di un impegno civile che non si è mai arrestato…

Dopo quello di Giovanni Maduli, che potete leggere qui e che richiamava all’unità degli indipendentisti siciliani con gli altri indipendentisti meridionali, pubblichiamo l’intervento di Antonio Fricano sulla proposta di una Assemblea Costituente indipendentista. 

di Antonio Fricano

Sono approdato all’Indipendentismo a inizio 1979 insieme a Roberto La Rosa dopo aver seguito delle conferenze di Giuseppe Scianò. Gli Indipendentisti, purtroppo, allora si contavano “con le dita di due mani”. La Trinacria era tanto sconosciuta che per fare una Bandiera Siciliana con la Trinacria abbiamo dovuto farla ricamare a mano dalla consorte di Domenico Mimmo Rando. Abbiamo rimesso in piedi periodici come Sicilia Indipendente e La Trinacria ed altri usando macchine per ciclostili. Una Trinacria al bavero della giacca dovevamo ordinarla ad un’unica azienda di Firenze ( se non ricordo male ).

Abbiamo fatto una campagna contro una centrale nucleare che in quel momento era destinata alla Sicilia, raccogliendo migliaia di firme per strada e finendo un paio di volte in questura per manifestazioni non autorizzate. Abbiamo partecipato con Mario DI Mauro alle giornate Corse di Corti (manifestazione indipendentista in Corsica, ndr) che mi sono costate qualche tempo dopo un “prelievo” fisico a casa ( in contemporanea con Paolo Lo Giudice ) da parte di uno stuolo di macchine della Polizia sotto casa alle 6 del mattino che neanche un delinquente, solo per intimorirci. Ho partecipato svariate volte, anche da candidato, ad elezioni comunali e regionali ed europee solo per spirito di partecipazione per non far mancare la Nostra Trinacria nelle schede elettorali. Ho partecipato attivamente per anni alla lotta Indipendentista quando tutti ci prendevano per illusi o pazzi ecc. ecc….

Oggi finalmente, anche grazie a social network, si è riusciti e far risvegliare centinaia di Siciliani accomunandole alla lotta per l’Indipendenza. E voglio solo ricordare il 30 ottobre 2010, in difesa dello Statuto, che con pochissimi mezzi e FB siamo riusciti a portare in corteo ed in piazza Politeama a Palermo quasi un migliaio di persone spontaneamente senza nessuna organizzazione e senza un euro. Ecc. ecc. ecc. ecc. OGGI vedo solo che i gruppi Indipendentisti sono tanti e questo può o potrebbe solo farmi piacere, ma quel che è inconcepibile ed insopportabile è che sono “l’uno contro l’altro armati” quando il vero nemico è un altro, il nemico italico ed i suoi ascari sul territorio che gongola vedendo il nemico combattersi da solo.

Quando invece dovrebbe essere chiaro a tutti che il vero nostro obiettivo sono 5.000.000 Siciliani che non sanno nulla della Storia del Popolo Siciliano e sono loro che devono essere i destinatari delle nostre idee e delle nostre riflessioni. I Nostri figli stanno emigrando tutti e la Nostra Terra si sta spopolando di uomini, donne e famiglie intere che non trovano nessun futuro produttivo in Sicilia per colpa di quattro ( e magari fossero SOLO quattro ) ascari. Quando invece dovremmo essere un tutt’Uno, pur con differenze ideali e di pensiero, contro il governo italiano e gli ascari sul territorio. Oggi c’è ancor più bisogno di una Una Unità ideale e d’intenti sincera, onesta e responsabile che lotta per l’Autodertiminazione politica ed economica e che deve essere costruita per reinserire La Sicilia nel Mediterraneo e nel Mondo. Oggi c’è ancor più bisogno di Una Unità ideale e d’intenti che lotti autenticamente contro la mafia ed contro tutte le mafie ed i privilegi e ne è il presupposto indispensabile per il Riscatto della Sicilia e dei Siciliani.

Alla luce di ciò propongo un’Assemblea costituente del primo Parlamento Siciliano di Liberazione da celebrare il prossimo 18 Giugno, secondo questo schema:

– Elettorato passivo: Presentazione candidature entro 30 giorni precedenti.

– Elettorato attivo: Iscrizione nel registro degli Indipendentisti come elettore con dichiarazione/giuramento anche fino al giorno delle elezioni.

– Elezione di 80 componenti suddivisi in base alla popolazione territoriale ( valga solo come esempio ):

20 Palermo 1.276.525
18 Catania 1.116.917
10 Messina 645.296
7 Agrigento 447.738
7 Trapani 436.296
6 Siracusa 405.111
5 Ragusa 318.983
4 Caltanissetta 274.024
3 Enna 171.190

+ 10 eletti cooptati dagli 80 eletti dagli iscritti.

– Assemblea Costituente e Costituzione di un Governo Ombra.

 

NDR

Ribadiamo che chiunque voglia intervenire su questi temi è il benvenuto. Potete commentare qui sotto o inviare una riflessione a inuovivespri@gmail.com. Ribadiamo anche che l’invito è rivolte a persone che abbiano da offrire contributi costruttivi non a quelle che, forse perché prive di argomentazioni, scelgono la via dell’insulto e dell’arroganza nei confronti di chi la pensa in maniera diversa. Di queste persone, nocive alla causa siciliana, facciamo a meno. 

 

 

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  • Riprendo una frase di questo interessante articolo: che afferma "Oggi vedo solo che i gruppi Indipendentisti sono tanti e questo può o potrebbe solo farmi piacere, ma quel che è inconcepibile ed insopportabile è che sono “l’uno contro l’altro armati” . E' vero che sono "gli uni armati contro gli altri", è vero che negli ultimi tempi si assiste ad un fiorire di nuovi partiti, movimenti, iniziative e quant'altro, ma è anche vero che insieme a questo fenomeno non è raro imbattersi in coloro che in funzione della auspicata nascita di un serio ed autorevole partito o movimento meridionalista e/o sicilianista, invochino l'individuazione di un credibile leader. Nella stragrande maggioranza dei casi tali partiti o movimenti nascono in assenza di un chiaro, ampio, condivisibile e variegato progetto politico; alcuni nascono propugnando genericamente l'indipendenza senza specificare quali proposte politiche ed istituzionali si intenderebbe mettere in atto una volta ottenutala: monarchia, monarchia parlamentare, repubblica? E in quest’ultimo caso, che tipo di repubblica? Presidenziale, parlamentare, o altro? Ancora, non si fa quasi mai cenno agli indirizzi dai quali l'auspicata indipendenza dovrebbe essere caratterizzata: quali gli indirizzi e le scelte economiche? E quali quelle in ambito scolastico, universitario, sociale, culturale, dei servizi pubblici? Quali quelle in ambito energetico? Quale il ruolo del futuro Stato (indipendente) in ambito industriale ed agricolo?

  • IN PERFETTA SINTONIA.
    UNIAMOCI TUTTI I SICILIANISTI PER RAGGIUNGERE IL RISULTATO DI RESTITUIRE ALLA SICILIA L'INDIPENDENZA POLITICA E FARLA TORNARE STATO SOVRANO. UNIAMOCI PER SCRIVERE LA NOSTRA COSTITUZIONE NELLA QUALE DEVONO ESSERE PREVISTI SOLTANTO 2 RAGGRUPPAMENTI: QUELLO CHE VA AL GOVERNO E QUELLO CHE VA ALL'OPPOSIZIONE. NELLA CARTA COSTITUZIONALE DEVE ESSERE PREVISTO CHE IL CONSIGLIERE REGIONALE ELETTO IN UN RAGGRUPPAMENTO, NON POTRà CAMBIARE "BANDIERA" PER TUTTA LA DURATA DEL MANDATO E, SE LO FA, IN AUTOMATICO, DEVE DIMETTERSI DALLA CARICA. OLTRE A CIò, DOVRà ESSERE GIà STABILITO L'AMMONTARE DELLA RETRIBUZIONE CHE NON POTRà ESSERE MAI SUPERIORE QUELLA DELLA MEDIA DEI POLITICI EUROPEI, ESCLUDENDO DALLA MEDIA I GOVERNANTI ITALIANI E QUELLI DELL'ATTUALE REGIONE SICILIANA.

  • Prima di tutto ringrazio la redazione per la pubblicazione.

    Spero che il mio intervento contribuisca a perseguire un serio e responsabile dibattito fra tutte le forze Indipendente responsabili e costruttive.

    Di seguito cerco di chiarire meglio le MOTIVAZIONI e la mia PROPOSTA:

    Ritengo che questa proposta può apportare un significativo contributo ad una gestione unitaria e condivisa democraticamente degl'Indipendentisti al di là delle appartenenze che così possono rimanere senza dover più pensare ad improbabili e/o impossibili unioni.
    Un unico Organismo democratico eletto che può gestire la lotta Indipendentista Unitaria.
    Altra, non meno importante, finalità è cominciare a far vedere che possiamo essere responsabili anche del Governo Vero della futura Nazione Siciliana.

    La proposta in pratica:
    - Fare delle elezioni primarie cui tutti i gruppi, partiti, associazioni ecc. Indipendentisti possano partecipare attraverso candidature personali dei popri aderenti.
    - Mettere in piedi 9 seggi elettorali ove tutti coloro che firmeranno e si dichiareranno Indipendentisti potranno avere diritto al voto e votare.
    - Penso ad un sistema elettorale proporzionale con 3 preferenze ( per esempio ).
    - Elezione dei primi 80 membri suddivisi per territorio come esempio in post.
    - Gli 80 eletti cooptano altri 10 candidati con 2 preferenze per permettere la partecipazione di Indipendentisti ritenuti meritevoli che non si sono candidati e/o magari emigrati o ecc.
    - I 90 Componenti Costituiscono Il Parlamento ed eleggono un Governo Indipendentista Ombra.

    La mia PROPOSTA non è un dogma ma una piattaforma di proposta sicuramente migliorabile.
    L'importante è che costruiamo insieme Per Dare Un futuro possibile ai Nostri Figli.
    Antudu !

  • Il futuro deve essere per noi prima di tutto! E poi, se lo vorranno, ne potranno trarre vantaggio/beneficio anche i nostri figli... Il futuro deve essere ora, senza perdite di tempo

  • Fiorangelo Aldo Prestipino, pittore. I miei vecchi amici mi hanno sempre chiamato Aldo ma è il mio secondo nome, mi firmo Fiorangelo e cosi voglio essere chiamato. Messinese di adozione, I politici venivano sempre da mio zio, a cercare voti, e quelli che lavoravano eravamo io con i miei amici, ma con niente di ricompensa. Da questo mio zio: sacerdote e avv. della sacra rota Quindi mi sono sempre allontanato da qualunque politica, ancor di più da questa politica di oggi. Se la Sicilia ha tutte le possibilità, di poter vivere da se, non vedo perchè dobbiamo sottostate al governo italiano, che se ne sono sempre fottuti dei meridionali. Se la sicilia ha la sua bandiera, perche non riuscire a fare uno stato tutto per se? E allora eccomi che mi sono inserito nei Vespri Siciliani. grazie.

  • Io sono della filosofia "meno tastiere e più fatti", però purtroppo vivo in un comune di 5000 abitanti circa, di cui 1000 sono impiegati comunali, altri sono parenti di politici e amici degli impiegati, altri sono amici degli amici, altri 500 sono forestali, altri 1000 sono precari, il resto della popolazione è emigrata all'estero o nel Nord Italia, quindi ogni mia lamentala e ogni mia protesta lascia il tempo che trova, perché avrò sempre tutti contro...

  • Fra i commenti mi ha colpito l'ultimo di giovanni P. al quale potrei rispondere con una domanda: per quale motivo Gesù (storico) si rivolgeva agli umili? Perchè questi non avevano alcun legame con il potere e non erano con esso collusi . Certo nel tuo paese vi saranno anche degli "sfigati" che non hanno mai avuto nulla da nessuno: ad essi ci si deve rivolgere per primi; essi dovrebbero essere i nostri principali sostenitori: farli politicizzare facendo loro conoscere la storia e le tribolazioni della nostra terra, instillare in essi l'amore per la loro terra; per fare questo ci si dovrebbe però organizzare; per quanto poi attiene i rappresentanti, ben venga ma perchè ciò avvenga senza pericolo di potere fare infiltrare delle mele marce, dovrebbe costituirsi una sorta di "zoccolo duro" per poter " scannerizzare chi imbarchiamo" , secondo una sorta di codice etico che potrebbe scaturire da tale auspicato incontro: non possiamo permetterci di sbagliare. Nino Sicari

  • Mi ha colpito il commento di Giovanni P , quando evidenzia la necessità dei “più fatti e meno tastiere”; evidenzia il problema di tanti siciliani ai quali tale stato di fatto sta certamente bene: non credo che ci si debba rivolgere a tali individui i quali non hanno interesse alcuno a cambiare le cose in Sicilia ma ai tanti suoi concittadini ai quali resta preclusa una strada verso un lavoro dignitoso e stabile. Quando Gesù si rivolgeva alle genti si riferiva principalmente agli umili ed agli emarginati in quanto essi erano del tutto privi di legami e vincoli con l’intreccio di interessi che si sviluppava intorno al potere; ricordiamo poi la reazione che ebbe quel ricco al quale egli (Gesù) disse di vendere tutto e dare il ricavato ai poveri: scappò via come se avesse inteso una bestemmia: non voleva cambiare le sue condizioni sociali: lo stesse reazioni dei siciliani “unti” dal potere: parlare di separatismo per essi significherebbe perdere gran parte del loro stato sociale, o, quantomeno, l’aver paura di perderlo; Gentile Giovanni G. come lei potrà constatare tale mio concetto viene espresso attraverso delle tastiere, delle quali non si potrà mai fare a meno; tastiere alle quali non potranno certo non seguire fatti, altrimenti parleremmo di “aria fritta”. Per quanto poi attiene l’Assemblea Costituente, personalmente sarei molto cauto per evitare che grandi idee come la nostra, come un grande destriero possa essere cavalcata da miseri personaggi in cerca una nuova svendita degli ideali di tanti sicilianisti in nome di meschini interessi personali : non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo ripetere gli stessi errori di prima (tale frase non è mia ma risulta funzionale alla serietà del discorso). Penso piuttosto che sia necessario per prima cosa comprendere bene quale progetto di Sicilia scaturirebbe da un confronto politico all’interno del movimento e sulla base di quanto emerso dal dibattito, identificare una figura credibile ed autorevole. Per quanto poi attiene gli 80 componenti, credo sia chiaro che alla base della loro scelta debba esserci la “quasi certezza” di tutti che fra essi non si siano dei profittatori e dei potenziali ascari “sotto cento bandiere”: penso allora che la possibilità di candidarsi debba essere conseguente ad attenta valutazione di chi si propone, da parte di un comitato, penso formato dagli stessi promotori dell’Assemblea Costituente (in via del tutto temporanea) che avrebbero il compito di “scannerizzare” con la maggiore precisione possibile la loro storia e percorsi, politici e non politici. Tornando al primo commento di Giovanni P. , temo che l’antagonismo fra movimenti sicilianisti sia dovuto al fatto che tale ideale è stato per troppo tempo stato cavalcato da tanti, troppi venditori di fumo e traditori, per cui il sospetto reciproco penso sia naturale: In tanti equivocano fra separatismo, federalismo, meridionalismo forse giocando sugli “ismi” per poi alla fine barattare il bene della nostra terra per dei miseri interessi personali (comprendo bene che mi sto ripetendo, ma “non posso farci niente” .ciao a tutti

  • SALVE, RAGAZZI,
    alcuni fatti di grande importanza che mi sono successi in quel periodo, hanno distratto la mia mente che è stata impegnata a risolvere quei problemi.
    Desidero conoscere se quella riunione di Assemblea Costituente ha avuto luogo e qual è stato il risultato.
    Vi ringrazio

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