La politica siciliana che, nel disegno di legge di stabilità 2016, oltre ai tagli oggi in discussione, ha già effettuato tagli orizzontali in quasi tutti i capitoli di spesa per quasi un miliardo di Euro (chissà perché non ne parla nessuno), vorrebbe salvare gli ‘amici & parenti’, ovvero i dirigenti delle società partecipate della Regione. Ma l’avvocato lavorista Vito Patanella spiega, in punta di diritto, che, se sarà così, l’assessore Baccei finirà dritto dritto davanti la Procura della Corte dei Conti per danno erariale…
I dirigenti delle società partecipate della Regione siciliana sono intoccabili? No, risponde Vito Patanella, che nella vita fa l’avvocato del lavoro. Commentando un articolo del nostro blog sui lavori parlamentari in corso presso la commissione Bilancio e Finanze dell’Assemblea regionale siciliana, l’avvocato Patanella sostiene che:
“Oltre a decurtare gli stipendi dei dirigenti delle partecipate bisogna porre fine anche ai contratti che sono illegittimi. Infatti, questi dirigenti sono stati contrattualizzati per chiamata diretta quando le partecipate erano semplici Spa. Oggi invece esse sono sottoposte al controllo analogo e quindi soggiaciono alle regole della Pubblica Amministrazione, ovvero il rapporto di lavoro deve passare necessariamente da una selezione pubblica. Pertanto i contratti dei dirigenti (delle società partecipate dalla Regione siciliana ndr) devono essere risolti ipso iure e aperte le procedure concorsuali per le nuove attribuzioni d’incarico con durata massima di 5 anni”.
Quindi l’affondo all’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei:
“Se Baccei non fa questo risponde di danno erariale – in quanto assessore con delega alle partecipate – davanti la Corte dei Conti, poiché continua a tenere in servizio contratti ormai illegittimi”.
“Alcuni – prosegue l’avvocato Vito Patanella – potrebbero obiettare che la risoluzione anticipata dei contratti dei dirigenti produce un diritto al risarcimento del danno. Ciò è vero solo nel caso in cui la risoluzione venga chiesta dagli amministratori delle società per loro volontà, ma così non è quando lo si fa con legge. Basta introdurre un piccolo emendamento nella Finanziaria (cioè nel disegno di legge regionale di stabilità in queste ore all’esame della commissione Bilancio e Finanze, provvedimento che poi andrà all’esame di sala d’Ercole ndr). Se si considera che in alcune partecipate sono più i dirigenti che i lavoratori dipendenti e che i concorsi si farebbero per meno della metà degli attuali dirigenti, beh, si avrebbe un risparmio almeno superiore al 50% del costo attuale. E in molti casi anche dirigenti molto più competenti che raccomandati”.