Intervista a Giuseppe Lauricella, parlamentare nazionale del PD eletto in Sicilia e docente universitario di Diritto Costituzionale. Con lui discutiamo, senza peli sulla lingua, del disegno di legge Cirinnà, il provvedimento sulle coppie di fatto e sulle adozioni. In modo chiaro, l’esponente politico illustra quello che prevede, in realtà, questo disegno di legge. Così scopriamo che se il testo verrà approvato nella formulazione attuale, nel nostro Paese verrà introdotto, in modo surrettizio, la maternità surrogata, o utero in affitto. “Queste norme vanno stralciate e l’utero in affitto va vietato in assoluto”. Il ‘mercato’ che intanto ha preso piede a livello internazionale
E’ possibile parlare del disegno di legge Cirinnà – il disegno di legge sulle coppie di fatto e sulle adozioni – senza essere travolti da furori ideologici? E’ possibile parlarne in modo pacato, provando a illustrare come stanno veramente le cose, senza infingimenti, senza provare a prendere in giro la gente con ‘inglesismi’ e formule linguistiche surrettizie varie? Questo provvedimento prevede, anche se in modo surrettizio, l’utero in affitto? O è solo un’interpretazione forzata?
Ne parliamo con Giuseppe Lauricella, parlamentare nazionale del PD eletto in Sicilia, un uomo politico di tradizioni socialiste (suo papà, Salvatore Lauricella, è stato Ministro della Repubblica e presidente dell’Assemblea regionale siciliana dal 1981 al 1991, ma è stato, soprattutto, un grande esponente del PSI siciliano, tra i protagonisti, negli anni ’50 del secolo passato, delle rivolte per assegnare la terra ai contadini).
Giuseppe Lauricella, nella vita, è docente universitario di Diritto Costituzionale. Un uomo politico che le leggi le conosce e le sa illustrare con parole semplici.
Allora, onorevole, proviamo a raccontare cosa prevede questo disegno di legge?
“Cominciamo col dire che il disegno di legge Cirinnà si articola in due parti. La prima parte contiene norme di rinvio e di assimilazione delle coppie omosessuali alle coppie eterosessuali. Cioè a persone dello stesso sesso che vengono assimilate alla famiglia tradizionale composta da un uomo e una donna”.
E nella seconda parte?
“Nella seconda parte si affronta il tema della convivenza, senza distinzione tra eterosessuali e omosessuali. Si riconoscono agli omosessuali i diritti che rivendicano da sempre: l’assistenza in presenza di malattie, il diritto alla casa popolare e alla locazione. Quindi l’obbligo del mantenimento e degli alimenti. E anche diritti legati alle attività d’impresa. A mio avviso, si tratta del riconoscimento di diritti sacrosanti che nessuno mette in discussione”.
Poi si apre il capitolo delle adozioni: e qui, se abbiamo ben capito, cominciano i problemi.
“I problemi, in materia di adozioni, ci sono, è inutile nasconderlo”.
Possiamo provare a illustrare cosa prevede il disegno di legge su tale questione?
“Il disegno di legge assimila le coppie omosessuali alle coppie tradizionali composte da un uomo e una donna. Se c’è un matrimonio e c’è la famiglia ci sono le adozioni”.
Ovvero?
“Semplice: ormai sono tanti i casi di uomini sposati con una donna che, a un certo punto della vita, si accorgono di essere omosessuali. Lo stesso discorso vale per tante donne. Ebbene, se uno dei due uomini ha un figlio, il compagno lo adotta. Lo stesso discorso vale per le donne omosessuali: se una delle due ha un figlio, la compagna lo adotta”.
Arriviamo alla domanda, come dire?, più complicata: se uno dei due omosessuali uomini si reca fuori dall’Italia e ricorre alla cosiddetta maternità surrogata – cioè all’utero in affitto, pratica che la legge italiana vieta – e poi torna nel nostro Paese con il bambino appena nato, la coppia può adottare tale figlio? Cosa prevede il disegno di legge Cirinnà per un caso come questo?
“Il disegno di legge Cirinnà, su questo punto, non dice nulla. Ma trattandosi del figlio del compagno la coppia può adottarlo”.
Insomma la cosiddetta stepchild adoption si applica che in questo caso…
“Per l’appunto”.
Ma non abbiamo detto che in Italia l’utero in affitto è vietato dalla legge?
“La maternità surrogata o utero in affitto è vietata in Italia. Ma se vi si ricorre nei Paesi dove tale pratica non è reato, non c’è reato nemmeno nel nostro Paese”.
Non è un modo ‘gesuitico’ di legiferare: negare a parole una cosa che, nei fatti, poi c’è…
“Il punto, in questa storia, è uno: vietare l’utero in affitto in assoluto. Anche perché, su tale materia, nel mondo c’è un mercato impressionante. Basta andare sulla rete e cercare ‘maternità surrogata’. Ci sono siti che prevedono assistenza legale e perfino assicurativa. Con allegati i prezzi. Cose inenarrabili. Ebbene, se questa è la civiltà, se questo è il progresso, beh, io dico a chiare lettere che non sono d’accordo”.
Dunque possiamo affermare che il disegno di legge Cirinnà, per la parte che riguarda le adozioni, non vieta la pratica dell’utero in affitto?
“L’utero in affitto diventerebbe una conseguenza ovvia nel momento in cui dovesse passare la norma che ammette l’adozione del figlio del compagno o della compagna”.
Rispetto a questo tema, se non ricordiamo male, ci sono anche problemi di ordine costituzionale.
“Ricordate bene. Nella sentenza numero 138 del 2010 della Corte Costituzionale si dice che la coppia omosessuale non è idonea a formare una famiglia. Il disegno di legge, se approvato in questa formulazione, rischia di essere incostituzionale”.
Scusi, ma non sarebbe più logico, per le coppie omosessuali, adottare i bambini che vivono negli orfanotrofi? Ce ne sono tanti, tantissimi. Ogni bambino che vive in un orfanotrofio sarebbe ben felice di entrare a far parte di una famiglia.
“Questo lo penso anche io. Ma, a quanto pare, le coppie omosessuali preferiscono il figlio naturale”.
Cioè?
“Per uno dei due coniugi è un figlio naturale”.
Ma nel caso di due omosessuali uomini si tratterebbe di un bambino nato da una madre che lo stesso figlio rischierebbe di non conoscere mai.
“Ne sono perfettamente cosciente. Il tema, lo ripeto, è delicatissimo. E come ho già detto, a livello internazionale è nato un vero e proprio mercato che va debellato”.
Ma le femministe non hanno nulla da dire?
“Sono contrarie”.
Lei alla fine che farà?
“Intanto voglio vedere cosa succederà al Senato. Per il resto, la mia posizione, nel mio partito, è chiara e nota: se dal disegno di legge Cirinnà verrà stralciata la parte delle adozioni non avrò alcun problema a votare il provvedimento che riconosce agli omosessuali diritti, ripeto, sacrosanti. Se questa parte del disegno di legge no verrà stralciata voterò contro”.
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